Virus nei laboratori dell’Ucraina, possono essere una minaccia? L’Oms ordina di distruggerli

Giorgia Bonamoneta

11 Marzo 2022 - 23:14

OMS: allarme fuoriuscita di patogeni in Ucraina. Dopo il botta e risposta di accuse tra Russia e Ucraina, l’OMS ha raccomandato la distruzione in sicurezza dei patogeni nei laboratori.

Virus nei laboratori dell’Ucraina, possono essere una minaccia? L’Oms ordina di distruggerli

Nuovo allarme dall’OMS: rischio fuoriuscita di agenti patogeni ad alta minaccia dai laboratori in Ucraina. Insomma, nella guerra in Ucraina oltre al rischio delle centrali nucleari, delle radiazioni e della guerra in generale, si aggiunge il timore della fuoriuscita di patogeni dai laboratori. A dirlo è proprio l’Organizzazione mondiale della sanità.

Insieme all’allarme giunge anche la raccomandazione di distruzione degli agenti patogeni in sicurezza. L’OMS si è messa a disposizione per assistere alle operazioni di smaltimento. L’allarme e le dichiarazioni giungono dopo un botta e risposta di accuse tra Russia e Ucraina su possibili programmi biologici militari. Sono false accuse?

L’OMS scavalca le accuse dei due Paesi e pone l’accento sul rischio di fuoriuscita di patogeni. Il rischio esiste, ma in che misura? Ci sono diverse possibilità che mettono in allarme l’OMS, dalla fuoriuscita di batteri resistenti o di animali mutati a scopi di ricerca. Dopotutto è già accaduto in passato che in tempo di guerra aumentasse il rischio di contagio.

Virus e altri patogeni nei laboratori: c’è rischio fuoriuscita secondo l’OMS

In tempo di guerra quanti rischi esistono? Nella contemporaneità molti, dalla presenza di centrali nucleari a laboratori che trattano patogeni più o meno pericolosi. L’OMS ha quindi raccomandato la distruzione, cioè “lo smaltimento sicuro e protetto di qualsiasi agente patogeno”.

Proprio oggi infatti l’Organizzazione mondiale della sanità ha aumentato, con queste dichiarazioni, l’allerta per la fuoriuscita di virus e altri patogeni dai laboratori, possibili target dei bombardamenti russi. Per questo l’Organizzazione si è resa disponibile a partecipare all’operazione di smaltimento, dove possibile.

Virus e altri patogeni: esiste il rischio di una guerra batteriologica?

Il rischio di una guerra batteriologica è concreta? Secondo Pechino sì. La Cina ha reso nota la presenza di 26 laboratorio biologici in Ucraina. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian, ha dichiarato che “secondo le notizie diffuse sui canali russi, in queste strutture è stoccata una grande quantità di virus pericolosi”.

Secondo Filippa Lentzos, ricercatrice di armi biologiche e membro della facoltà del King’s College di Londra, ha dichiarato che i laboratori citati da Lijian non sono utilizzati per la creazione di armi, ma per la prevenzione di malattie.

Quali sono i rischi di fuoriuscita di patogeni?

Esistono diversi rischi legati ai laboratori presenti in Ucraina. In generale, durante un conflitto, la possibilità che patogeni di varia natura (batteri e virus) possano diffondersi esiste, seppure esistono altrettanti dispositivi di sicurezza.

Virus, batteri od organismi modificati potrebbero essere un pericolo; sì, ma cerchiamo di contestualizzare alcuni di questi rischi. In alcuni casi i patogeni sono conservati a basse temperature, perché altrimenti morirebbero. Un laboratorio sotto attacco, assediato dalle fiamme, potrebbe quindi distruggere tali rischi.

C’è però la possibilità di fuoriuscita di batteri, molto più resistenti dei virus fuori dalle cellule, presenti anche naturalmente nell’ambiente. O, infine, la fuoriuscita di organismi modificati che, combinandosi con le specie in natura, potrebbero diffondere malattie.

Armi batteriologiche: cosa è accaduto in passato

La guerra è una situazione nella quale si perde il controllo di tutto ciò che non è la sopravvivenza. Questa condizione può essere usata per creare crisi sanitarie.

È accaduto anche in Italia, in zone come l’Agro Pontino e il Veneto. Con la bonifica delle zone paludosi le specie che trasmettevano il patogeno della malaria (plasmodio della malaria) erano state quasi del tutto eliminate.

I bombardamenti dei tedeschi nella Seconda guerra mondiale crearono fosse che, riempite di acqua, favorirono la formazione di un ambiente perfetto per la produzione di zanzare e quindi di un focolaio di malaria.

Durante la Prima e la Seconda guerra mondiale l’indice di trasmissione di plasmodio si è alzato. Questo proprio perché durante le guerre si creano situazioni che favoriscono la perdita di controllo dell’assistenza sanitaria e favorire epidemie che prima erano controllabili.

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