Motori a rischio per la proliferazione di microrganismi come funghi, batteri o lieviti nel diesel che possono causare seri danni.
Nonostante i tanti investimenti nei motori elettrici, le auto a diesel e benzina continuano a fare da padrone nel mercato automotive. Lo scorso anno l’intero comparto è risultato in crescita del 6,6% ma a trainare il mercato sono state ancora loro, le auto alimentate con combustibili fossili. Con il 41% la quota principale appartiene ai motori diesel che continuano ad essere i più venduti davanti a quelli a benzina fermi al 38%. Le ibride sono al 7% mentre le auto 100% elettriche sono ferme al 2%. A frenare la maggioranza dei guidatori nostrani verso l’elettrico sono il prezzo elevato e la mancanza di infrastrutture.
Chi possiede auto con motori diesel deve fare attenzione alla cosiddetta peste del diesel: una condizione che se si presenta, può creare non pochi danni. Vediamo di cosa si tratta.
Allarme peste del diesel: cos’è e come risolvere
Il diesel, così come la benzina, sono dei combustibili fossili, il che significa che si creano dalla decomposizione anaerobica (cioè in assenza di ossigeno, ndr) di materia vivente che contiene energia come risultato di un processo antico di fotosintesi.
In presenza di determinate circostanze, si può verificare la formazione di parassiti diesel, ovvero la proliferazione di microrganismi come funghi, batteri o lieviti nel carburante che causano la formazione di fanghi biologici che finiscono con il creare danni al motore. I fanghi possono infatti intasare le tubazioni e i filtri del carburante danneggiando così il motore.
Questo rischio è maggiore per i motori diesel ma anche quelli a benzina non sono esenti, sopratutto quelli con un’elevata miscela di biocarburante E10, E85 o E100.
Nei motori dove c’è un frequente ricambio di carburante, il rischio è minimo. Il pericolo avviene in quei motori che per diverso tempo restano fermi, come ad esempio nei camper, i veicoli agricoli o le barche. Questi veicoli presentano un utilizzo stagionale e per diversi mesi all’anno restano fermi con il carburante all’interno del serbatoio. Ed è proprio in questa fase che possono svilupparsi microrganismi rischiosi per i motori. Massima allerta anche ai veicoli d’epoca che non vengono usati con frequenza.
Uno dei metodi più efficaci di prevenzione è sostituire il carburante con una certa frequenza e non lasciare riposare il combustibile per lungo tempo perché questo favorisce notevolmente la proliferazione dei microrganismi. C’è chi riempie il serbatoio prima del rimessaggio invernale per evitare l’accumulo di acqua dovuto alla condensa ma questo accentua la proliferazione perché i batteri crescono proprio grazie all’acqua. Inoltre nei carburanti diesel è presente già una piccola quantità di acqua secondo la norma UE EN 590 fino a 200 milligrammi per chilogrammo di carburante. Se non si utilizza il veicolo per lungo tempo, è meglio svuotare completamente il serbatoio. In questo modo si evita il rischio di proliferazione di peste del diesel che può causare danni alla vettura anche per migliaia di euro.
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