Bonifico, la lista delle parole vietate. Se le usi nella causale, ti bloccano il conto

Giacomo Astaldi

26 Luglio 2024 - 11:56

La lista delle parole e frasi vietate che, se scritte nella causale di un bonifico, possono far scattare i controlli delle banche e dell’Agenzia delle Entrate.

Bonifico, la lista delle parole vietate. Se le usi nella causale, ti bloccano il conto

Esistono delle parole “vietate” che, se inserite all’interno della causale di un bonifico, potrebbero causare il blocco del proprio conto corrente.

Sebbene non esista a livello ufficiale una lista di parole e frasi da non usare nei bonifici, il buon senso e le casistiche già verificatesi ci indicano cosa è bene scrivere e cosa, invece, evitare.

Parole vietate nei bonifici. Attenzione, possono bloccare il conto

Come anticipato, esistono parole e frasi che è consigliabile evitare nelle causali di un bonifico per evitare fraintendimenti o problemi con le autorità fiscali e le banche.

Queste parole potrebbero, infatti, far scattare un allarme sui sistemi di controllo automatico delle banche e dell’Agenzia delle Entrate, continuamente alla ricerca di indizi per individuare attività di riciclaggio di denaro e altre attività illecite.

Ecco alcune parole e frasi da evitare nelle causali dei bonifici:

  • Contanti”: questa parola potrebbe suggerire che la transazione del bonifico sia legata ad un’attività in nero o non dichiarata;
  • Prestito”: se non esiste un contratto di prestito ufficiale, questa parola utilizzata nella causale fa sospettare una donazione o un trasferimento di denaro illecito;
  • Regalo/Donazione”: i regali e le donazioni in denaro in alcuni casi sono soggetti a tassazione specifica oppure richiedono la presenza di una documentazione che giustifichi la transazione;
  • Pagamento in nero”: una simile locuzione, per ovvie ragioni, è sospetta e può indicare un’attività illegale;
  • Scommesse”: una parola del genere può essere collegata ad attività legate al gioco d’azzardo;
  • Droga”: qualsiasi riferimento a sostanze illegali può far scattare l’allarme nei sistemi di controllo automatico, causando il blocco del conto e un controllo da parte delle autorità;
  • Lavoro in nero”: proprio come accade con la dicitura “Pagamento in nero”, anche il riferimento al lavoro in nero si ricollega ad attività illegali e sospette;
  • Terrorismo”: qualsiasi riferimento a attività terroristiche o gruppi terroristici o mafiosi, se scritto nella causa del bonifico, può far scattare dei controlli da parte delle autorità;
  • Corruzione”: termini come “corruzione” o simili suggeriscono che la transazione in denaro tramite bonifico stia avvenendo in modo illecito o illegale;
  • Fattura falsa”: una frase del genere fa sospettare la presenza di evasione fiscale o frode.

In generale, si consiglia di scrivere descrizioni chiare, precise e appropriate all’interno delle causali dei bonifici. Ad esempio, usare diciture come “pagamento fattura n. X”, “affitto mese Y”, “rimborso spese”, o simili rende chiaro lo scopo del bonifico senza destare sospetti.

La causale del bonifico è obbligatoria?

Generalmente è possibile inserire fino a 140 caratteri all’interno della causale di un bonifico ma non è obbligatorio scriverla.
La causale, infatti, non è un elemento essenziale del bonifico.

Tuttavia, è un elemento utile per il correntista che vuole tenere traccia dei trasferimenti di denaro e delle relative motivazioni. È utile anche nel caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. L’assenza di causale può “determinare una presunzione sfavorevole” per chi ha effettuato il bonifico.

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