Bonus fotovoltaico 2024, tra reddito energetico e incentivi

Patrizia Del Pidio

28 Agosto 2024 - 13:21

Tra i vari incentivi fotovoltaici 2024, oltre a bonus e detrazioni troviamo anche la possibilità dell’installazione gratis grazie al reddito energetico. Scopriamo le novità.

Bonus fotovoltaico 2024, tra reddito energetico e incentivi

Bonus fotovoltaico 2024, quali sono gli incentivi e le agevolazioni di cui si può fruire quest’anno qualora si voglia installare i pannelli per risparmiare in bolletta? Per quel che riguarda l’utilizzo di fonti rinnovabili sono rimasti in piedi diversi benefici, tra cui anche il reddito energetico, nonostante la stretta apportata al superbonus nell’ultimo periodo, e l’interesse su questa tipologia di intervento per le abitazioni e per le aziende resta molto alto.

Il tutto, ovviamente va ricercato, oltre che nella nuova coscienza ambientalista che sta investendo i cittadini, anche nel risparmio che la scelta di questo investimento permette nel breve e nel lungo periodo.

Negli anni passati a far crescere l’interesse per il fotovoltaico residenziale sono state le detrazioni fiscali riconosciute sulle spese sostenute. Molti sono stati gli incentivi fotovoltaici messi in campo negli ultimi anni per sviluppare e promuovere l’utilizzo delle energie rinnovabili, tra le quali ricordiamo la più conveniente è stata rappresentata dal superbonus che permetteva di alleggerire il caro energia praticamente a costo zero.

L’intento dei governanti, infatti, è stato proprio quelli di promuovere interventi finalizzati al miglioramento delle classi energetiche degli edifici rilanciando al tempo stesso il settore edile.

Negli ultimi mesi, però, anche gli incentivi fotovoltaici hanno subito una profonda trasformazione, grazie anche alle modifiche apportate al Superbonus. Basti notare che oltre la metà dei sistemi realizzati nel 2022 erano trainati dalla detrazione al 110% legata al Superbonus.

Oggi, che il superbonus, a causa dello stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura, è sempre meno appetibile a causa anche dell’aliquota di detrazione ridotta al 70%, cosa resta a chi vuole realizzare un impianto fotovoltaico per ridurre l’impatto dei consumi in bolletta?

Gli incentivi fotovoltaici 2024

Non tutto è perduto visto che esistono ancora numerosi incentivi fotovoltaici che permettono la realizzazione dell’impianto residenziale anche nel 2024 in modo ancora profondamente conveniente.

Non esiste, come molti possono pensare, un vero e proprio bonus fotovoltaico nel 2024, ma ci sono numerose misure che permettono di risparmiare sulla messa in posa dell’impianto.

Per poter fruire della detrazione per l’installazione di pannelli fotovoltaici è necessario che gli interventi siano realizzati da imprese o professionisti abilitati. Gli interventi che rientrano nella detrazione del bonus ristrutturazione sono:

  • il recupero di edifici adibiti ad abitazioni, negozi o uffici;
  • manutenzione straordinaria di edifici adibiti ad abitazioni, negozi e uffici;
  • restauro conservativo di edifici adibiti ad abitazioni, uffici e negozi.

Bonus casa al 50%

Una di queste agevolazioni si può ricercare nel Bonus ristrutturazioni che permette di avere una detrazione al 50% delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2024. In questa agevolazione rientrano anche le installazioni dei pannelli fotovoltaici sul tetto, sul balcone o sulla facciata di casa con relativi sistemi di accumulo. Il limite massimo di spesa agevolabile è di 96.000 euro per ogni unità immobiliare, ma è interessante sapere che questo tipo di intervento traina anche il bonus mobili.

Da notare che molto probabilmente dal 2025 il bonus ristrutturazioni non sarà più prorogato con le attuali aliquote di detrazione e con l’attuale limite di spesa per tornare a quanto previsto originariamente: il 36% di detrazione su una spesa massima di 48.000 euro.

Resta anche il Superbonus

Anche se tra mille modifiche, resta anche il superbonus anche se senza più cessione del credito e sconto in fattura. La detrazione è al 70% fino alla fine del 2024 per, poi, scendere ulteriormente a inizio 2025 al 65%.

Fotovoltaico gratis

Il fotovoltaico residenziale può essere anche gratis grazie al reddito energetico, una iniziativa con un meccanismo di base prevede di installare i pannelli fotovoltaici senza spendere nulla, ma quello che si produce sarà rivolto solo all’autoconsumo, mentre quello che non si consuma sarà a disposizione della Regione che, vendendo l’energia, alimenta il fondo che sostiene, appunto, il reddito energetico.

Le domande per poter avere il contributi previsto dal reddito energetico sono partite lo scorso 5 luglio, ma va sottolineato che in 24 ore sono state esaurite le risorse messe a disposizione per le Regioni del Mezzogiorno (a cui erano state stanziate le coperture più elevate).

Impianto fotovoltaico con ecobonus: perchè non è previsto?

L’ecobonus permette di avere una detrazione fino al 65% in caso di interventi di efficientamento energetico. Quello che non sempre è chiaro, però, è che l’ecobonus può essere utilizzato per finanziare gli interventi che portano a ridurre i consumi energetici di un immobile e, quindi, serve per migliorare la classe energetica dello stesso.

Può essere richiesto per sostituire la caldaia, la pompa di calore, per isolare l’edificio con un cappotto termico, per installare pannelli solari termici che siano in grado di produrre acqua calda sanitaria. Non si può richiedere, invece, se si decide di installare pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica che alimenti l’immobile, anche se è previsto un sistema di accumulo con batteria perché in questo caso si riducono i costi ma non si migliora l’efficienza energetica.

Autoconsumo fotovoltaico, il bonus che non tutti conoscono

Con l’entrata in vigore del decreto legge n. 162 del 2019, infatti, sono stati introdotti due importanti incentivi per chi possiede un impianto fotovoltaico volti a favorire l’autoproduzione di energia: da una parte il gruppo di autoconsumo collettivo, sul quale ci concentreremo in questo articolo, dall’altra la comunità energetica rinnovabile (Cer).

Dall’8 aprile attraverso la piattaforma del Gse, direttamente dall’area personale, è possibile fare domanda per il nuovo contributo destinati a chi “condivide” l’impianto fotovoltaico all’interno dello stesso edificio.

Cos’è il gruppo di autoconsumo collettivo (e differenze con le comunità energetiche)

Parola d’ordine “condivisione”. È questo il principio che accomuna tanto le comunità energetiche quanto i gruppi di autoconsumo. In particolare, quest’ultimi sono dei gruppi formati dal proprietario dell’impianto e altre persone che vivono nello stesso edificio, i quali hanno stipulato un accordo privato per la condivisione dell’energia. Riconosce un incentivo variabile, in media pari a 100 euro/MWh prodotti.

La comunità energetica rinnovabile, a differenza, aggrega più soggetti con impianti fotovoltaici vicini ma non per forza nello stesso edificio. Per chi lo richiede spetta poi un incentivo più alto, pari a circa 110 euro/MWh prodotti.

Requisiti

Con il gruppo di autoconsumo collettivo, quindi, il proprietario dell’impianto mette a disposizione il proprio impianto condividendo l’energia prodotta (anche laddove sia presente un sistema per l’accumulo). Affinché ciò sia possibile è necessario soddisfare dei requisiti:

  • essere titolari di punti di connessione ubicati nello stesso edificio (ad esempio un condominio, oppure una villetta bi o trifamiliare);
  • non svolgere come attività professionale o commerciale la produzione e lo scambio di energia elettrica.

Per quanto riguarda l’impianto, invece, è necessario che:

  • sia di nuova costruzione o comunque realizzati tramite potenziamento di impianti esistenti ed entrati in funzione dopo il 16 dicembre 2021;
  • sia stato realizzato esclusivamente con componenti di nuova costruzione;
  • risulti connesso sotto la medesima cabina primaria.

Alla base di tutto poi deve esserci un accordo con contratto privato che soddisfa i requisiti indicati dall’articolo 42bis del decreto legge n. 162 del 2019 (paragrafo 2.1.1). Dopodiché bisognerà nominare un Referente, ossia colui a cui viene demandata la gestione tecnica e amministrativa della richiesta di accesso al servizio nonché della gestione dei pagamenti effettuati dal Gse.

Solitamente nel caso dei condomini si occupa di tutto l’amministratore.

A tal proposito, è importante sottolineare che per fare domanda di costituzione di un gruppo attraverso l’area personale Gse (è necessario che l’impianto sia già in produzione, così come l’accordo già sottoscritto.

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