Il bonus psicologo si sdoppia e al fianco di quello strutturale arriva quello dedicato agli studenti universitari. Vediamo di cosa si tratta e chi può fruirne.
Si tratta di una iniziativa sperimentale valida per un solo anno accademico, 2023/2024. Al fianco del bonus psicologo strutturale di cui possono fruire tutti i cittadini con Isee fino a 50.000 euro, arriva, ora, anche il bonus psicologo per gli studenti universitari che partirà il 26 settembre.
Si tratta di una agevolazione di secondo livello: i fondi sono destinate alle Università che a loro volta li erogheranno agli studenti.
Bonus psicologo tradizionale
Il bonus psicologo, quello tradizionale, è stato introdotto a causa delle problematiche lasciate dalla pandemia di Covid-19 e, poi rinnovato e reso strutturale quest’anno. Nonostante non sia ancora scattato operativamente, il beneficio è riconosciuto ai cittadini con Isee fino a 50.000 euro e prevede un limite di contributi di 1.500 euro.
Le domande per il 2023 non possono ancora essere presentate ma è bene seguire attentamente gli sviluppi della vicenda visto che la Legge di Bilancio di quest’anno prevede che il contributo sia erogato entro la fine dell’anno.
Bonus psicologo Università
A quello tradizionale, come detto, si affianca un bonus psicologo tutto nuovo destinato agli studenti universitari. Non si tratta di un contributo economico che ai giovani eroga lo Stato ma che viene finanziato dal Mur e che metteranno in campo i singoli Atenei.
Ogni Università, quindi, stabilirà la consulenza psicoterapeutica dell’ateneo stesso ottenendo finanziamenti per avviare le misure di supporto psicologico destinate agli studenti.
L’iniziativa dovrebbe partire dopo il 27 ottobre e in circa 2 mesi, ottenuti i fondi necessari, gli Atenei potranno dare il via ai sostegni ai propri studenti. Ma in cosa consisterà il sostegno e come si svilupperà la misura?
Psicologo per Università
A stabilire il funzionamento dei sostegni i dettagli forniti dal Mur con l’avviso pubblicato il 25 luglio 2023 nel quale viene spiegato che leiniziative messe in atto dalle Università
devono avere, ove possibile, carattere multifunzionale prevedendo: azioni di ricerca, anche di natura sociale e culturale, dirette a stabilire la diffusione e l’entità del fenomeno del disagio psicologico ed emotivo; identificare i relativi fattori di rischio, con le conseguenze che ne derivano, e quelli di protezione anche con particolare riferimento alla prevenzione e contrasto alla diffusione delle dipendenze dall’uso di sostanze stupefacenti, delle tossicodipendenze, delle alcol dipendenze nonché delle altre forme di dipendenza patologica, quali ludopatia, internet addiction disorder; individuare percorsi, pratiche, modalità e strumenti utili a contrastare questi fattori di rischio, promuovere il benessere psicologico e i connessi effetti psicologici e sociali; creazione/potenziamento di strutture e l’adozione di strumenti che stimolino soluzioni e modalità innovative a supporto continuo dei bisogni espressi o latenti della popolazione studentesca.
Sempre nell’avviso si legge che con i fondi messi ricevuti, inoltre, possono essere attivati
servizi di counseling a supporto di attività di ricerca sui rischi e sugli effetti del disagio studentesco psicologico e sociale da svolgere anche attraverso indagini a campione riguardanti le condizioni di difficoltà o di disagio e favorendo percorsi di crescita e inclusione. Obiettivo anche le “attività di informazione, disseminazione e orientamento indirizzate a creare consapevolezza intorno alla diffusione del fenomeno del disagio psicologico ed emotivo, contribuendo alla emersione dei bisogni e delle esigenze della popolazione studentesca.
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