L’Europa sta davvero calcolando tutti i rischi di uno stop all’energia russa? La crisi potrebbe peggiorare, con prezzi ancora più alti e carenze di Gnl e gasolio nella regione: per quali motivi?
L’Europa non è salva dalla crisi energetica e i prossimi mesi potrebbero essere complicati per i rifornimenti vitali di Gnl e gasolio.
Davvero il vecchio continente sta avviando un piano efficace per liberarsi dalle materie prime russe e ottenere le risorse energetiche necessarie per sopravvivere senza Mosca?
Le sanzioni contro Putin possono costare ancora caro agli europei: il gas naturale liquefatto sarà disponibile per tutti con la pressione della domanda Ue? E il gasolio, dopo lo stop all’acquisto dalla Russia entro febbraio 2023, dove sarà comprato?
Con mercati energetici rivoluzionati, i prezzi sono destinati a salire per Gnl e carburante: cosa può accadere in Europa?
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Gnl: via d’uscita o allarme per la crisi energetica in Europa?
Il gas naturale liquefatto, importato per lo più dagli Usa, è emerso come l’ancora di salvezza per l’Europa in cerca di carburante in sostituzione del gas russo. Ma davvero il Gnl sarà la via d’uscita dalla crisi, senza intoppi?
Non proprio, stando ad alcune indicazioni di mercato. Il punto è che la concorrenza globale per il gas naturale liquefatto si intensificherà nei prossimi tre anni a causa di un sottoinvestimento nell’offerta.
I Paesi di tutto il mondo si stanno affannando per assicurarsi le spedizioni dai principali esportatori come il Qatar e gli Stati Uniti, ma ci sono poche nuove forniture in arrivo prima del 2026. Nel frattempo, l’Europa sta correndo per sostituire il gas di Mosca con il Gnl, esacerbando ulteriormente la carenza globale della risorsa.
Secondo gli ultimi dati Bruegel, dal 14 ottobre al 13 novembre, l’Europa ha aumentato proprio l’acquisto di Gnl rispetto alle altre vie di rifornimento diverse dalla Russia. Il grafico è chiaro al riguardo:
Con una pressione della domanda su questa risorsa, gli importatori saranno costretti a dipendere maggiormente dal volatile e costoso mercato spot, che attualmente scambia con prezzi quasi tre volte più alti rispetto ai contratti a lungo termine. Secondo l’International Group of Liquefied Natural Gas Importers, lo scorso anno circa il 30% di tutte le consegne di Gnl sono avvenute tramite il mercato spot.
La mancanza di investimenti nei progetti di esportazione del gas naturale liquefatto significa che l’offerta sarà molto limitata per anni. Se il gas russo verso l’Europa viene tagliato completamente, il mondo potrebbe assistere a una carenza di 7,6 milioni di tonnellate di Gnl nel gennaio 2025. E a prezzi su nuovi record.
Il gasolio sarà un problema in Europa
“Il gasolio potrebbe essere il prossimo punto dolente nella crisi energetica europea, con le sanzioni dell’Ue sulle esportazioni russe destinate ad aumentare la concorrenza in un mercato già eccezionalmente ristretto”, questo l’allarme dell’Agenzia internazionale dell’energia.
Una volta che a febbraio scatterà l’embargo europeo sulle importazioni di gasolio e altri prodotti raffinati dalla Russia, il mercato si restringerà ulteriormente, con evidenti conseguenze secondo l’AIE:
“La concorrenza per i barili di gasolio non russi sarà feroce, con i paesi dell’Ue che dovranno offrire carichi provenienti da Stati Uniti, Medio Oriente e India lontano dai loro acquirenti tradizionali. L’aumento della capacità della raffineria alla fine contribuirà ad allentare le tensioni sul diesel. Tuttavia, fino ad allora, se i prezzi saliranno troppo, un’ulteriore distruzione della domanda potrebbe essere inevitabile per eliminare gli squilibri del mercato”
Per questo, i commercianti europei si stanno affrettando a riempire i serbatoi di diesel russo prima che inizi il divieto dell’Ue a febbraio, poiché le fonti alternative rimangono limitate.
L’Unione Europea vieterà le importazioni di prodotti petroliferi russi, sui quali fa molto affidamento per il suo diesel, entro il 5 febbraio. Ciò seguirà un divieto sul greggio russo che entrerà in vigore a dicembre.
I carichi di gasolio russo destinati alla regione di stoccaggio di Amsterdam-Rotterdam-Anversa (ARA) sono saliti a 215.000 barili al giorno dal 1° al 12 novembre, con un aumento del 126% rispetto a ottobre, ha affermato Pamela Munger, analista di mercato senior presso la società di analisi energetica Vortexa.
Con poche alternative economiche immediate, il diesel dalla Russia ha rappresentato il 44% delle importazioni totali di carburante stradale in Europa finora a novembre. Sebbene la dipendenza dell’Europa di questa risorsa russa sia diminuita di oltre il 50% prima dell’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca a febbraio, Mosca è ancora il più grande fornitore di gasolio del continente.
“L’Ue dovrà assicurarsi circa 500-600 kb/d di gasolio per sostituire i volumi russi, le sostituzioni arriveranno dagli Stati Uniti e dall’est di Suez, principalmente dal Medio Oriente e dall’India”, ha sottolineato su Reuters Eugene Lindell, analista di FGE.
La crisi di rifornimento farà aumentare la pressione inflazionistica. Gli alti prezzi del gasolio, combinati con una debole economia cinese, la crisi energetica dell’Europa e un dollaro Usa forte, stavano già “pesando pesantemente” sui consumi, secondo l’AIE.
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