Chi beve l’acqua del rubinetto deve conoscere la regola delle 4 ore

Alessandro Nuzzo

16 Marzo 2024 - 10:08

È molto importante per evitare rischi alla salute. Tu la conoscevi questa regola? Ecco come funziona.

Chi beve l’acqua del rubinetto deve conoscere la regola delle 4 ore

In Italia tranne in rarissimi casi l’acqua del rubinetto è potabile ed è quindi possibile berla tranquillamente senza rischi per la salute. Ancora oggi però nonostante il via libera degli enti preposti, ci sono ancora tantissime persone che non si fidano e ogni giorno acquistano acqua in bottiglia con un impatto sul clima elevatissimo, sopratutto se si tratta di bottiglie di plastica.

L’acqua che sgorga dai nostri rubinetti viene sottoposta a continui controlli da parte delle autorità per accertarsi che non ci siano livelli oltre la soglia di batteri o metalli pesanti che comprometterebbero la sicurezza. C’è una cosa però a cui bisogna tenere a mente prima di bere acqua dal rubinetto ed è la regola delle 4 ore. Si tratta di una regola, consigliata dagli esperti, per limitare al massimo i rischi alla salute. Ecco come funziona.

Come funziona la regola delle 4 ore per l’acqua

Sebbene in Italia l’acqua del rubinetto è controllata, possono comunque accumularsi batteri, germi o altre sostanze nocive nei rubinetti. Questo accade sopratutto quando l’acqua non defluisce dai rubinetti per parecchio tempo. Per questo gli esperti consigliano prima di bere di adottare la regola delle 4 ore. In pratica se un rubinetto non è stato aperto per un periodo lungo di circa 4 ore, è necessario far defluire l’acqua «vecchia» del rubinetto finché questa non esce fredda. In questo modo cacceremo via l’acqua stagnata presente nei tubi che potrebbe contenere germi, batteri e sostanze nocive accumulate.

L’operazione può richiedere circa 30 secondi ma in genere è molto più rapida. Occhio però perché sebbene l’acqua del rubinetto sia molto economica non va assolutamente sprecata. Aprire il rubinetto per 30 secondi e farlo scorrere comporta uno spreco non indifferente. Ecco perché l’acqua non idonea al consumo umano andrebbe comunque conservata ed utilizzata per altri scopi come pulire o per lavare i piatti.

Cosa rischia chi beve acqua non potabile

L’acqua non potabile come quella che potrebbe sgorgare dai rubinetti comporta dei rischi se bevuta. Innanzitutto va detto che un’acqua è considerata non potabile quando presenta al suo interno livelli elevati di microbi patogeni, come batteri, virus e parassiti e in questo caso di parla di inquinamento biologico o metalli pesanti, composti dell’azoto, microplastiche, pesticidi e antibiotici e in questo caso si parla di inquinamento chimico.

Le conseguenze per la salute umana se si assume acqua non potabile nel caso di inquinamento biologico si va da problemi intestinali come diarrea e mal di pancia mentre più raramente l’acqua contaminata da microrganismi può provocare infezioni ad altri organi.

I sintomi compaiono dopo poche ore e di solito le persone si ristabiliscono completamente dopo pochi giorni.

In caso di inquinamento chimico spesso i sintomi si presentano a distanza di anni, poiché queste sostanze hanno effetti a medio-lungo termine. In base alla componente le conseguenze possono essere anche gravi come lo sviluppo di particolari tipi di tumori.

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