La Cina si distingue sempre per il progresso tecnologico, ma una diga che può cambiare per sempre la rotazione della terra non sarà forse un po’ troppo?
Negli ultimi anni, la Cina ha portato a termine progetti infrastrutturali talmente ambiziosi da sembrare usciti da un racconto di fantascienza. Tra questi, la Diga delle Tre Gole, non solo è la più grande centrale idroelettrica al mondo, ma anche una delle opere umane che più profondamente ha inciso sul nostro pianeta, in modi che vanno oltre l’immaginazione. Se ti stai chiedendo il motivo, questo articolo te lo spiegherà.
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Oltre a soddisfare le esigenze energetiche di milioni di persone, la sua costruzione ha alterato la distribuzione di massa sulla Terra al punto da rallentare leggermente la rotazione del pianeta. Ciò che inizialmente poteva sembrare una teoria complottista, è stato invece confermato da dati scientifici. Questa costruzione ciclopica ci costringe a riflettere sul grande potere, e quindi anche sulla grande responsabilità, che l’uomo ha nel plasmare l’ambiente a livello globale.
Un impatto che va oltre
La Diga delle Tre Gole, situata lungo il fiume Yangtze, nell’Hubei, ha cambiato non solo il paesaggio, ma anche l’equilibrio fisico della Terra. Come? Spostando miliardi di tonnellate di acqua, ha modificato l’inerzia rotazionale del pianeta, rallentandone la rotazione di circa 0,06 microsecondi. Questo forse non è il genere di cambiamento mastodontico che può subito saltare all’occhio, che si vede immediatamente, ma è imponente e fa riflettere su quanto i nostri interventi possano davvero incidere sul sistema naturale del pianeta.
Se ci pensiamo la distribuzione di massa (che è fondamentale per il modo in cui la Terra ruota attorno al proprio asse) è influenzata ogni volta che costruiamo qualcosa di così imponente. Nonostante questo rallentamento possa sembrare irrisorio, i suoi effetti non sono trascurabili per la scienza: orologi atomici e sistemi di rilevamento del tempo richiederanno, prima o poi, alcuni aggiustamenti.
Quali saranno le conseguenze?
Ma non è solo la mera questione tecnica che però bisogna analizzare. C’è qualcosa di più profondo in cambiamenti come questi: il fatto che un’infrastruttura possa modificare il movimento del nostro pianeta ci obbliga a rivedere il nostro rapporto con l’ambiente. Viviamo in un’epoca in cui l’intervento umano può letteralmente spostare interi ecosistemi, fermare fiumi, e sì, anche rallentare la Terra. La Diga delle Tre Gole ci ricorda questo potere, ma anche il rischio che ne consegue. Se oggi stiamo già vedendo gli effetti del cambiamento climatico — con lo scioglimento dei ghiacci polari che contribuisce ulteriormente a modificare la distribuzione di massa — la domanda diventa: dove finisce il nostro controllo e dove inizia il danno irreparabile?
In questo senso, la diga è un simbolo dell’ambizione umana, ma anche un monito. Appare chiaro che non possiamo più permetterci di ignorare l’impatto che le nostre scelte infrastrutturali hanno su scala globale, come ad oggi stiamo facendo.
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