Abbiamo chiesto quale sarà il futuro della scuola tra poco più di 25 anni all’intelligenza artificiale generativa. Ecco cosa ci ha risposto.
Abbiamo provato a immaginare la scuola del futuro grazie all’intelligenza artificiale. Il risultato? Le prospettive dipingono uno scenario assai diverso da quello attuale.
Secondo l’AI, nel 2050 la scuola avrà davvero poco in comune con quella che conosciamo oggi. L’istruzione potrebbe infatti essere qualcosa di completamente diverso: tra i banchi di scuola l’apprendimento diventerà un viaggio personale e immersivo, dove ogni studente sarà messo nelle condizioni di imparare a modo suo.
L’intelligenza artificiale generativa appare molto (forse troppo?) ottimista. È convinta che la scuola del 2050 sarà un luogo – anzi, un’esperienza – che guarda davvero al futuro, capace di formare cittadini completi e pronti a vivere in una società globale. Un’istruzione in cui ogni ragazzo e ragazza troverà il proprio posto, il proprio ritmo, il proprio modo di crescere e imparare.
Come sarà la scuola nel 2050, secondo l’AI
L’apprendimento sarà un’esperienza sempre più “su misura”, secondo l’AI. Ogni studente potrebbe avere un percorso scolastico creato appositamente per lui, con contenuti e attività tarati sulle sue capacità, sulle sue preferenze e, perché no, anche sul suo umore.
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In futuro, prevede, ogni ragazzo e ragazza seguirà il proprio ritmo, senza più confronti impossibili con gli altri o stress per i voti. Chi ha bisogno di più tempo su un argomento lo avrà, chi è pronto per affrontare una sfida in più la riceverà. Così, invece di restare indietro da una parte o annoiarsi dall’altra, tutti saranno coinvolti e motivati cosicché possano dare il meglio di sé.
E dimentichiamoci pure delle classiche aule con lavagne e sedie. Nel 2050, le lezioni potrebbero avvenire in mondi virtuali. Tramite un visore, gli studenti potranno ritrovarsi davanti alle piramidi in Egitto, in Mesopotamia, nell’antica Roma o anche nello spazio.
E diciamo pure addio a verifiche e voti. La scuola del futuro punterà sulle competenze pratiche e sulle abilità volte alla risoluzione di problemi reali. Invece di misurare quanto un ragazzo sa su carta, la scuola del futuro valuterà come riesce ad applicare le conoscenze nella vita. Il risultato? Gli studenti saranno preparati a lavorare in team, a pensare in modo creativo e a risolvere problemi complessi.
Ma le scuole del futuro non formeranno solo “studenti eccellenti”, ma anche e soprattutto persone sane ed equilibrate. L’AI sarà capace di monitorare il benessere mentale e fisico degli studenti, aiutandoli a trovare un equilibrio tra studio, riposo e attività sociali. Si svilupperanno così competenze come la resilienza, l’empatia e la gestione delle emozioni, tutte abilità essenziali vivere una vita adulta e piena.
Buone notizie anche per i docenti: insegnare non sarà più un’impresa solitaria grazie all’intelligenza artificiale stessa, capace di seguire ogni studente e di rispondere a domande, suggerire materiali, monitorare i progressi. In questo modo, gli insegnanti potranno dedicare più tempo al dialogo, al pensiero critico, a tutte quelle competenze umane che la tecnologia da sola non può trasmettere.
Ed ora non ci resta che aspettare.
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