Contributi a fondo perduto imprese agricole per chi realizza fotovoltaico

Nadia Pascale

28 Luglio 2024 - 11:45

Le imprese agricole che decidono di installare il fotovoltaico (agrisolare) possono ottenere un contributo a fondo perduto pari all’80% delle spese sostenute. Ecco come.

Contributi a fondo perduto imprese agricole per chi realizza fotovoltaico

Nuovi contributi a fondo perduto per le imprese agricole, in questo caso si intende incentivare l’applicazione di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia.
Fin da ora è importante sottolineare che, oltre a poter ottenere il rimborso di parte delle spese sostenute per l’installazione del fotovoltaico, si possono ottenere contributi anche per la rimozione e lo smaltimento dell’amianto.

Il progetto Agrisolare 2024 con contributi a fondo perduto per l’agricoltura è gestito dal GSE (Gestore Servizi Energetici).

Ecco tutto ciò che c’è da sapere sui contributi a fondo perduto del progetto agrisolare 2024 destinati alle imprese agricole.

Chi può accedere al contributo a fondo perduto per installare il fotovoltaico?

Possono richiedere il contributo a fondo perduto agrisolare 2024:

  • imprenditori agricoli;
  • imprenditori nel settore agroindustriale (trasformazione prodotti agricoli, naturalmente occorre avere il codice Ateco specifico per tali attività);
  • Cooperative agricole e loro consorzi che utilizzano prevalentemente prodotti dei soci, ovvero forniscono prevalentemente ai soci beni e servizi diretti alla cura ed allo sviluppo del ciclo biologico;
  • società.

I contributi previsti sono:

  • 80% per le imprese agricole di produzione primaria che autoconsumano l’energia prodotta;
  • 80% per le imprese di trasformazione di prodotti agricoli, senza vincolo di autoconsumo;
  • 50% per le imprese agricole di produzione primaria che vendono l’energia prodotta;
  • 50% per le imprese della trasformazione da agricolo in non agricolo;
  • 65% per le imprese agricole del Sud Italia, senza vincolo di autoconsumo.

La produzione primaria è in poche parole la coltivazione vera e propria. Sono considerate imprese agricole anche quelle che, oltre a occuparsi di produzione primaria, trasformano i prodotti, ad esempio realizzano e vendono marmellate con frutta della produzione primaria.

Quali lavori e quali spese sono ammissibili al contributo a fondo perduto?

Il contributo a fondo perduto per imprese agricole, agrisolare 2024, è richiedibile per realizzare impianti fotovoltaici di nuova costruzione, con potenza di picco non inferiore a 6 kWp e non superiore a 1000 kWp sui tetti di fabbricati strumentali all’attività agricola, zootecnica e agroindustriale.

Le spese ammissibili sono:

  • acquisto e posa di moduli fotovoltaici, inverter, software di gestione, ulteriori componenti di impianto, approntamento cantiere e direzione lavori, adempimenti per la connessione e l’esercizio dell’impianto;
  • realizzazione di sistemi di accumulo;
  • fornitura e messa in opera dei materiali necessari alla realizzazione degli interventi;
  • costi di connessione alla rete. Per tale tipologia di lavoro sono previsti dei limiti specifici di spesa, 1.500 euro per ogni kwp (kilowatt di picco), ulteriori euro 1.000,00/Kwh ove siano installati anche sistemi di accumulo. Qualora siano installati dispositivi di ricarica, potrà essere riconosciuta, in aggiunta ai massimali su indicati, una spesa fino ad un limite massimo ammissibile pari a 30.000 euro.

Come già anticipato, sono ammissibili al contributo a fondo perduto per le imprese agricole anche i costi relativi a recupero e smaltimento amianto. Sono ammissibili anche nel caso in cui la bonifica dell’amianto avvenga su una zona del tetto che poi non è destinata ad accogliere il fotovoltaico, ad esempio i pannelli possono essere applicati su un’altra parte del fabbricato.
Per tutti gli interventi visti rientrano nelle spese considerate anche i costi di progettazione.
Gli interventi per essere agevolabili devono essere conformi alla normativa di settore.

La documentazione necessaria per contributi a fondo perduto imprese agricole

Affinché si possa ottenere il contributo i lavori devono essere terminati entro 18 mesi dalla pubblicazione dell’elenco dei beneficiari dei contributi.

Occorre prestare attenzione alla documentazione da allegare all’istanza:

  • descrizione del sito e dei lavori che si intendono eseguire;
  • stima preliminare dei costi e dei lavori, distinti per tipologie di intervento;
  • cronoprogramma delle attività tecnico-amministrative necessarie alla realizzazione di ciascuno degli interventi per cui si chiede l’agevolazione, dal momento della concessione del contributo sino alla conclusione dei lavori;
  • descrizione dei lavori con le specifiche tecniche dei materiali utilizzati per ciascuno degli interventi per cui si chiede l’agevolazione, nel rispetto del principio “non arrecare un danno significativo”;
  • visura del catasto fabbricati;
  • documentazione utile all’identificazione del fabbricato;
  • dossier fotografico ante operam per documentare lo stato dei luoghi e eventuali coperture in amianto alla data di presentazione della domanda.

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