Si è chiusa l’edizione numero 28 della conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Vediamo cosa è stato deciso.
Dal 30 novembre al 12 dicembre Dubai è stata al centro del mondo per aver ospitato la Cop28, ovvero la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Nell’area che ha ospitato l’Expo, i 198 Paesi partecipanti, tra cui l’Italia, hanno discusso delle soluzioni per salvaguardare il pianeta dall’inquinamento e di conseguenza dai cambiamenti climatici. A guidare le consultazioni il sultano Ahmed Al Jaber, Ceo della compagnia petrolifera nazionale di Abu Dhabi ADNOC.
Dopo due settimane di intensi negoziati sulla crisi climatica, alla fine è stata trovata l’intesa e approvato il «Global Stocktak» che prevede una serie di impegni per ridurre le emissioni di gas serra. Vediamo cos’è, quando è stata fondata la Cop e quali sono le decisioni prese.
Cos’è la Cop28
L’acronimo Cop sta per Conferenza delle Parti, il numero 28 per l’edizione che quest’anno è appunto la numero 28. Le parti sono i firmatari della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, un trattato del 1994, firmato da 197 paesi. Un anno dopo, nel 1995, a Berlino in Germania c’è stata la prima edizione della Cop.
Ad oggi la Conferenze delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici è uno degli incontri internazionali più importanti al mondo, sopratutto in questo particolare periodo storico dove è necessario fare qualcosa e agire subito per risolvere l’annosa questione dell’inquinamento e della dipendenza dai combustibili fossili.
I negoziati tra i governi sono complessi e coinvolgono funzionari di tutti i paesi, nonché rappresentanti della società civile e dei media. Le edizioni numero 26 svoltesi a Glasgow e la numero 27 che si è tenuta in Egitto non hanno portato a risultati importanti, per questo nell’ultima edizione svolta a Dubai c’erano grandi aspettative sul cercare di accelerare l’azione su quanto deciso dall’accordo di Parigi che punta entro il 2100 a limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5°C.
Cosa è stato deciso
La notizia più importante al termine di queste due settimane di incontri e negoziati è l’accordo storico sul Global Stocktake che era stato già previsto dall’accordo di Parigi. Tre gli obiettivi in ballo: ridurre le emissioni di gas serra, adattarsi ai cambiamenti climatici e aumentare i finanziamenti. L’obiettivo principale resta quello di limitare il riscaldamento globale al di sotto ai 2 gradi e puntare a 1,5 gradi.
Questi i punti più importanti contenuti nel Global Stocktake:
- addio alla dipendenza dai combustibili fossili entro il 2050;
- triplicare la capacità di energia rinnovabile a livello globale;
- diminuire gradualmente l’energia prodotta dal carbone non abbattuto;
- accelerare gli sforzi a livello globale verso sistemi energetici a zero emissioni nette;
- accelerare nelle tecnologie a zero e a basse emissioni, tra cui, energie rinnovabili, nucleare;
- ridurre sostanzialmente le emissioni di biossido di carbonio a livello globale, comprese in particolare le emissioni di metano entro il 2030;
- ridurre le emissioni derivanti dal trasporto stradale su una serie di percorsi;
- eliminare gradualmente gli inefficienti sussidi ai combustibili fossili.
«Per la prima volta in assoluto nella storia delle Cop abbiamo scritto combustibili fossili nel testo. Siamo ciò che facciamo non quello che diciamo, quindi sono importanti le azioni che metteremo in campo. Le future generazioni vi ringrazieranno, non conosceranno ciascuno di voi ma saranno grati per la vostra decisione», le parole del sultano Al Jaber che ha presieduto la Cop28.
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