La platform economy è un fenomeno in rapida crescita che sta rivoluzionando il modo di fare business in molti settori. Di questo e molto altro si parlerà al WMF, che si svolgerà questo mese a Rimini.
Al centro dell’attuale rivoluzione tecnologica si trovano le piattaforme digitali, che permettono di creare nuove interazioni e relazioni tra aziende, professionisti e consumatori, generando modelli di business innovativi e opportunità di guadagno.
Capire cosa sono le piattaforme digitali e come funziona l’economia che ruota intorno ad esse è fondamentale per sfruttarle al meglio e fare business. Per riuscirci, tuttavia, è necessario osservarle da vicino.
Cos’è una piattaforma digitale
Una piattaforma digitale è un’infrastruttura tecnologica che permette a diversi soggetti di interagire, scambiare beni e servizi e creare valore. Queste piattaforme possono essere di tipo esclusivamente digitale o phygital, ovvero una combinazione di elementi fisici e digitali.
Le piattaforme hanno il potere di connettere utenti, aziende e professionisti, facilitando l’accesso a beni e servizi e valorizzando relazioni e contenuti.
Esistono diverse tipologie di piattaforme digitali, tra cui:
- Piattaforme di transazione: facilitano la compravendita di beni e servizi, connettendo domanda e offerta all’interno di un marketplace.
- Piattaforme di innovazione: promuovono lo sviluppo di nuove tecnologie e la creazione di ecosistemi produttivi tra le diverse parti interessate.
- Piattaforme di investimento: fungono da intermediari finanziari, permettendo agli utenti di investire in altre attività esercitate su piattaforma.
- Piattaforme integrate: combinano diversi tipi di piattaforme in un ecosistema complementare, offrendo servizi completi e personalizzabili ai clienti.
Nick Srnicek, autore del libro «Platform capitalism», inoltre fornisce un’ulteriore divisione in categorie delle piattaforme digitali. Egli le ha divise in base a come esse gestiscono i dati, gli utenti e le interazioni.
- Advertising platform (per esempio Google o Facebook): offrono servizi agli utenti con l’obiettivo di estrapolare dati e usarli per vendere agli stessi utenti dei contenuti pubblicitari «su misura».
- Industrial platform (per esempio GE e Siemens): mettono in condivisione con gli utenti strumenti hardware e software per trasformare i normali processi di manufacturing.
- Cloud platform (per esempio AWS e Salesforce): la loro soluzione tecnologica e l’infrastruttura messa a disposizione degli utenti li abilita a generare altri potenzialmente infiniti business.
- Product platform (per esempio Spotify e Netflix): trasformano un bene tradizionale in un modello di fruizione totalmente diverso dal precedente.
- Lean platform (per esempio Uber e AirBnB): non posseggono asset ma sfruttano quelli posseduti dagli utenti con l’obiettivo di sbloccarne il valore, ponendosi come intermediari di un servizio utile ad altri utenti della piattaforma.
Cos’è e come funziona la platform economy
La platform economy è un modello di business basato sull’utilizzo delle piattaforme digitali per creare valore e generare guadagni.
Rispetto ai modelli di business tradizionali, che si basano sulla produzione e vendita di prodotti e servizi, le piattaforme funzionano diversamente. Qui prodotto, servizio, luogo di interazione e di transazione coincidono nella piattaforma stessa.
Secondo Nick Srnicek «Le piattaforme sono emerse come un nuovo modello di business in grado di estrarre e controllare enormi quantità di dati». L’importanza dei dati per questo tipo di business è paragonabile a quella del petrolio tanto che, secondo Srnicek, devono essere «estratti, raffinati e utilizzati in tantissimi modi».
Inoltre, la platform economy fonda il suo potenziale sulla valorizzazione dell’interazione diretta tra gli utenti e l’enfasi dei contenuti da loro prodotti. Testi, foto, video, inserzioni, schede prodotto, anche e soprattutto il sistema di recensione dei clienti: tutto questo caratterizza e distingue le piattaforme dai mercati tradizionali e pone le basi per costruire relazioni e generare transazioni, ovviamente all’interno della piattaforma.
Le piattaforme digitali offrono numerosi vantaggi rispetto ai modelli di business tradizionali, tra cui:
- valorizzazione dell’interazione diretta tra gli utenti e l’enfasi sui contenuti prodotti da loro.
- Sviluppo di «vie preferenziali» nell’utilizzo delle piattaforme, come ad esempio i servizi a pagamento che offrono vantaggi economici e promozionali.
- Creazione di un ecosistema di attività e mercati interconnessi, che traggono benefici reciproci e offrono prodotti e servizi di alta qualità ai clienti.
We Make a Future: a Rimini si parla (anche) di platform economy
Il We Make a Future 2023 si tiene il 15, il 16 e il 17 giugno presso Rimini Fiera e sarà un’occasione imperdibile per chi opera nel settore dell’innovazione, del digital e del tech. Coloro che sono interessati ad approfondire questi temi, così come quello della platform economy, troveranno pane per i loro denti.
Il WMF presenta presentare un calendario di eventi senza precedenti, con proposte, attività, programmi di formazione, ospiti ed esperti internazionali e aree espositive dedicate ai diversi temi affrontati nei tre giorni di fiera.
La fiera si concentrerà su diverse tematiche legate al mondo dell’innovazione, tra cui:
- tecnologie emergenti e disruptive;
- intelligenza artificiale e machine learning;
- big data e analytics;
- cybersecurity e protezione dei dati;
- sostenibilità e innovazione sociale.
La fiera offre un’opportunità unica per scoprire le ultime tendenze e soluzioni nel campo della platform economy e più in generale dell’innovazione, attraverso numerosi eventi.
Ecco i numeri stimati per il We Make Future 2023:
+1.000 startup
+100 ospiti istituzionali
+300 investitori
+400 espositori
Un evento sicuramente imperdibile per conoscere nuove realtà, allargare gli orizzonti e fare tanto networking stimolante e in target, soprattutto all’interno dell’Open Arena.
L’evento nell’evento: l’Open Arena
Per l’edizione 2023 del WMF, Seedble e OVHcloud hanno deciso di investire nella realizzazione dell’Open Arena, un evento nell’evento che alimenterà con format diversi un’area di circa 150 mq all’interno del polo fieristico.
L’Arena nasce per creare un ambiente di contaminazione che esalti la collaborazione tra i change agent e stimoli lo scambio di idee e conoscenze in pieno stile Open Innovation. Questo sarà uno spazio vibrante e ricco di opportunità con speech, pitch competition, workshop e momenti di networking. Ci sarà inoltre l’opportunità di avere un incontro con gli advisor di Seedble e OVHcloud.
Si sono uniti al progetto Emilbanca, Innovup, Serco e altri attori, che proporranno all’interno dell’Open Arena attività interessanti e stimolanti sui temi dell’open innovation, del cloud e dei trend di accelerazione del business.
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