Così le aziende spiano i lavoratori in smart working

Violetta Silvestri

10 Ottobre 2024 - 14:10

I datori di lavoro utilizzano sempre più la tecnologia per monitorare ogni mossa dei propri dipendenti che lavorano da casa.

Così le aziende spiano i lavoratori in smart working

I lavoratori che svolgono le loro mansioni in modalità smart working potrebbero scoprire che la loro casa è in realtà molto più simile all’ufficio di quanto possano pensare.

Gli esperti di diritto delle nuove tecnologie affermano, infatti, che le aziende utilizzano sempre di più innovazioni tecnologiche per tenere traccia di ogni mossa dei propri dipendenti, dalle conversazioni personali agli acquisti online e persino dei loro movimenti o dei cambiamenti di posizione durante la giornata

La disponibilità di software molto sofisticati consente ai datori di lavoro di creare dei sistemi di controllo molto puntuali sul comportamento e sulla resa professionale dei propri dipendenti nei giorni di smart working. Le tecnologie che permettono questa “sorveglianza” sono infatti facilmente reperibili e abbastanza economiche.

Lavoratori in smart working controllati dalle aziende con questi sistemi

Peter Leonard, ex avvocato e consulente specializzato in diritto della tecnologia e dei dati da 35 anni ha sottolineato quanto ormai sia diffusa la pratica di monitoraggio a distanza dei lavoratori da parte delle aziende. I sistemi che consentono tale pratica “sono reperibili, economici e facili da installare”, secondo l’esperto.

Le possibilità di spiare gli impiegati mentre svolgono le loro funzioni in smart working, infatti, sono molte e tra queste spiccano software che captano le attività personali dei dipendenti sui dispositivi di lavoro. La tecnologia utilizzata può anche tracciare i tasti premuti, il tempo trascorso lontano dallo schermo e perfino la posizione del lavoratore.

Le possibilità di controllare i lavoratori da casa spaziano da software come Time Doctor, in grado di registrare i video degli schermi oppure di scattare foto per sincerarsi della presenza dell’impiegato davanti al pc, a DeskTime, un software che quantifica il tempo impiegato in ogni funzione e alla piattaforma ActivTrak, che attraverso il machine learning fa un’analisi del lavoro dei dipendenti.

Anche i più comuni Google Workspace, Microsoft Teams o Slack sono utilizzati con maggiore frequenza dai datori di lavoro per avere una panoramica di quanto e come stanno lavorando i propri dipendenti a distanza. In pratica, le aziende possono proporre diversi metodi efficaci per “far timbrare il cartellino” anche da casa.

Dinanzi a questa tendenza, non sempre illegale ma ai limiti a volte del rispetto della privacy e di altre garanzie per i lavoratori, gli esperti di diritto delle nuove tecnologie lamentano una mancanza di trasparenza e disciplina. Secondo loro una parte del problema è che le leggi sui dispositivi di sorveglianza sono talmente obsolete che non coprono a sufficienza la tecnologia moderna così sofisticata.

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