Disabilità, ecco come cambiano le percentuali dal 30 giugno

Patrizia Del Pidio

25 Giugno 2024 - 11:32

Cambiano le regole e le procedure per la valutazione delle persone disabili dal 30 giugno 2024. Vediamo le novità e come si applicano.

Disabilità, ecco come cambiano le percentuali dal 30 giugno

Il 30 giugno rappresenta una svolta molto importanti per tutto quello che ruota attorno alla disabilità: il Dlgs 62 del 2014, decreto che ha l’obiettivo di garantire un progetto di vita personalizzato alle persone disabili, entra in vigore in parte. Alcune misure, infatti, si applicheranno a partire dal 1° luglio 2024, per altre bisognerà attendere il 10 gennaio 2025.

Nel decreto cambia anche la definizione di persona con disabilità che è colui a cui sono state riscontrate

durature compromissioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali che, in interazione con barriere di diversa natura, possono ostacolare la piena ed effettiva partecipazione nei diversi contesti di vita su base di uguaglianza con gli altri.

Le compromissioni vanno accertate con la valutazione per comprendere se serve un sostegno lieve, intensivo o medio e per capire se la compromissione in atto può ridurre (e quanto) l’autonomia personale. Le nuove regole che si applicano ai disabili non sono valide per gli anziani non autosufficienti, per i quali sono previste delle norme apposite.

Come avviene la valutazione Inps

L’Inps predispone la valutazione di base dopo aver ricevuto la domanda della persona interessata (che deve essere accompagnata da certificato medico). Il procedimento di valutazione deve chiudersi entro 90 giorni dal ricevimento del certificato medico e la stessa può avvenire, su richiesta dell’interessato, anche senza la visita della commissione medica, presentando tutta la documentazione medica in suo possesso.

Nella valutazione l’Inps deve procedere a

  • verificare la condizione di salute;
  • valutare le durature e significative compromissioni dello stato di salute, funzionali, mentali, intellettive o sensoriali
  • identificare i deficit funzionali e strutturali che ostacolano, in termini di salute, l’agire della persona e che rilevano in termini di capacità;
  • individuare il profilo di funzionamento della persona, limitatamente ai domini della mobilità e dell’autonomia nelle attività di base e strumentale agli atti di vita quotidiana, con necessità di sostegni continuativi;
  • valutare la ricaduta delle compromissioni funzionali e strutturali in termini di capacità nei domini relativi all’attività e alla partecipazione, al lavoro e all’apprendimento nell’ambito della formazione superiore;
  • stabilire il livello delle necessità di sostegno, lieve o medio, o di sostegno intensivo, elevato o molto elevato.

A valutazione conclusa l’Inps rilascia un certificato di disabilità che va a sostituire tutti gli eventuali certificati precedenti.

Le altre novità per i disabili

Dal 1° gennaio 2026 a procedere alla valutazione di base per i disabili, sarà solo ed esclusivamente l’Inps con le Unità Valutative di Base.

Una delle novità più importanti, in ogni caso, è l’introduzione del Progetto di Vita Individuale che ha lo scopo di realizzare non solo gli obiettivi personali del disabile, ma anche di migliorare le sue condizioni di vita e di inclusione sociale.

Altro concetto che viene introdotto dal decreto è quello di Accomodamento ragionevole (ai sensi della Legge 104). Si tratta di cambiamenti che potranno essere messi in campo dal 30 giugno 2024 e che rimarranno in fase sperimentale anche per tutto il 2025.

L’accomodamento ragionevole è un concetto che racchiude tutte le modifiche e gli adattamenti che sono necessari a far esercitare al disabile tutte le libertà fondamentali senza che questo comporti un onere eccessivo. Si tratta, ad esempio, dell’installazione di rampe o ascensori negli edifici, adeguamenti degli spazi del lavoro, ma anche cambiamenti nelle procedure che permettono al disabile di accedere ai servizi di assistenza o agli ausili tecnologici.

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