Dove si guadagna di più al mondo? La classifica dei Paesi con gli stipendi più alti (c’è anche l’Italia)

Flavia Provenzani

29 Ottobre 2024 - 11:16

Quali sono i Paesi che offrono uno stipendio medio è più alto? Ecco dove si guadagna di più al mondo e come si posiziona l’Italia in classifica.

Dove si guadagna di più al mondo? La classifica dei Paesi con gli stipendi più alti (c’è anche l’Italia)

Quali sono i Paesi con lo stipendio medio più alto? Ecco la classifica aggiornata al 2024 rivela dove si guadagna di più nel mondo.

Gli ultimi dati OCSE mettono in evidenza delle differenze significative tra i salari medi tra un Paese e l’altro. Queste discrepanze sono attribuibili a diversi fattori, come il livello di sviluppo economico, il costo della vita, i livelli dei minimi tabellari dei contratti e altre variabili.

Per garantire un confronto più bilanciato, quindi, gli stipendi medi considerati per stilare la classifica dei Paesi dove si guadagna di più sono rapportati alla parità del potere d’acquisto (PPA), che considera le variazioni nel costo della vita e nei tassi di inflazione.

Grazie a questo metodo, la classifica del 2024 offre un’immagine più precisa della situazione salariale globale, rispondendo alla domanda: “dove si guadagna di più al mondo e come si posiziona l’Italia”?

Dove si guadagna di più al mondo? La classifica degli stipendi

In cima alla classifica 2024 dei Paesi con gli stipendi medi più alti si posiziona il Lussemburgo, che registra i salari medi più elevati a livello globale. Subito dopo, troviamo gli Stati Uniti e la Svizzera, economie mature con settori dei servizi e tecnologici molto sviluppati. In questi Paesi, i salari alti compensano un costo della vita anch’esso considerevole, garantendo ai lavoratori un adeguato tenore di vita.

Il Lussemburgo si distingue per la stabilità economica, le agevolazioni fiscali e un robusto settore bancario, che attirano professionisti e aziende da tutto il mondo. Anche gli Stati Uniti, con il loro dinamico mercato del lavoro, e la Svizzera, forte nel settore finanziario e farmaceutico, da anni mantengono le posizioni di vertice in classifica.

Stipendio medio per Paese Stipendio medio per Paese Elaborazione di Money.it

Nota bene: il report OCSE si basa sugli stipendi medi annuali di 30 Paesi, armonizzati in base alla parità del potere d’acquisto, per garantire una valutazione equa tra economie diverse.

Quanto si guadagna in Italia?

L’Italia si colloca al 19° posto nella classifica OCSE per salario medio, con un importo di 44.900 dollari (41.500 euro) armonizzati alla parità del potere d’acquisto.

A livello europeo, facciamo peggio di Germania, Francia e Regno Unito, in parte a causa di fattori strutturali come la bassa produttività e un tasso di crescita economica che negli ultimi decenni è rimasto inferiore rispetto ad altre nazioni europee. Ma è colpa anche dell’elevata pressione fiscale, le difficoltà nel mercato del lavoro e una burocrazia complessa, che continuano ad ostacolare il miglioramento della competitività del nostro Paese.

E se confrontiamo i dati con la media dell’Unione Europea, emerge una certa stagnazione del potere d’acquisto degli italiani negli ultimi anni. Mentre altri Paesi hanno beneficiato di politiche economiche più espansive o di mercati del lavoro più flessibili, l’Italia ha faticato a implementare delle riforme strutturali che fossero davvero utili a stimolare una crescita sostenibile dei salari reali.

E dove si guadagna di meno?

La classifica, tuttavia, mette in evidenza anche le economie che si trovano in maggiore difficoltà. Messico e Grecia chiudono la lista con gli stipendi medi più bassi.

In Messico, la maggior parte dei posti di lavoro è concentrata in settori come l’agricoltura e la produzione manifatturiera, che generalmente offrono salari più bassi. A questo si aggiunge un’elevata presenza di lavoro informale, che abbassa ulteriormente la media degli stipendi.

La Grecia, invece, continua a risentire delle conseguenze della crisi economica globale del 2008. L’elevata disoccupazione ha esercitato una forte pressione sui salari, con molte aziende che offrono condizioni di lavoro meno favorevoli rispetto al passato. Inoltre, l’instabilità economica ha limitato gli investimenti esteri, rendendo ancora più difficile la ripresa del mercato del lavoro.

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