L’Università di Utrecht ha indagato su dove va a finire la plastica da riciclare in Europa: il quadro emerso è shoccante, con molti rifiuti che vengono esportati fuori dall’Ue.
Dove vanno a finire davvero i rifiuti di plastica da riciclare? Può sembrare un paradosso, ma stando a una ricerca compiuta dall’Università di Utrecht l’Europa in materia sarebbe molto meno virtuosa di quanto sembri.
In media ogni cittadino dell’Unione europea produce 35kg di rifiuti di imballaggi in plastica all’anno - con il primato speciale che spetta all’Ungheria -, per un totale dell’intera Ue che è di cerca 350 milioni di tonnellate di rifiuti plastici.
Circa il 40% del totale dei rifiuti di plastica viene riciclato e un altro 40% invece finisce nei termovalorizzatori. E il restante 20%? Finisce in discarica ma una parte viene esportato fuori dai confini dell’Unione europea.
In passato l’Ue inviava fino a 1,5 milioni di tonnellate di rifiuti plastici l’anno in Cina, ma dal 2018 Pechino ha detto basta facendo aumentare la quota della plastica da smaltire che viene incenerita.
Stando all’indagine condotta da Kaustubh Thapa dell’Università di Utrecht e pubblicata su Circular Economy and Sustainability, adesso i nostri rifiuti plastici finirebbero sempre in Asia ma con destinazioni differenti: Indonesia, Malaysia e Vietnam.
Dove va a finire la plastica da riciclare
Che l’Europa esportasse i propri rifiuti non è di certo una novità, ma lo studio di Thapa ha fatto emergere quale sia il destino della plastica da smaltire una volta arrivata in Paesi asiatici come il Vietnam.
Nonostante le rigide normative comunitarie sul riciclaggio della plastica, c’è poco controllo sui rifiuti plastici una volta che questi varcano i confini dell’Unione europea.
Per lo studio infatti in Vietnam che questi rifiuti verrebbero smaltiti in natura, come è stato scoperto indagando insieme a dei colleghi vietnamiti nel Minh Khai Craft Village, ovvero il più grande centro di riciclo del Paese asiatico.
“Abbiamo osservato persone che cucinavano, mangiavano e vivevano all’interno dell’impianto di riciclaggio, circondate dai fumi nocivi della plastica fusa - ha riferito Kaustubh Thapa -. I bambini giocavano in questo ambiente soffocante”.
Nella zona dell’impianto ogni giorno verrebbero versati 7 milioni di litri di acque reflue tossiche, creando non pochi problemi alla comunità locale viste le conseguenze sanitarie e ambientali.
“I consumatori europei si stanno impegnando per differenziare il riciclaggio - è la conclusione dello studioso dell’Università di Utrecht -, ma possiamo vedere chiaramente che i loro sforzi sono in gran parte vani”.
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