Educazione civica a scuola: ecco perché le linee guida Valditara devono cambiare

Teresa Maddonni

29 Agosto 2024 - 20:52

Il Cspi dà parere negativo sullo schema di decreto per le nuove linee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica a scuola pensate e annunciate dal ministro Valditara. Cosa dovrebbe cambiare.

Educazione civica a scuola: ecco perché le linee guida Valditara devono cambiare

Le linee guida Valditara per l’insegnamento dell’Educazione civica a scuola devono cambiare. A dare un parere negativo allo schema del decreto del titolare del ministero dell’Istruzione e del Merito che si appresta a modificare le linee guida per l’Educazione civica attualmente in vigore, è stato il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (Cspi).

Il Cspi si è espresso per la modifica delle linee guida Valditara durante la riunione plenaria del 28 agosto, procedendo all’elaborazione di un documento con motivazioni e suggerimenti.

Le nuove linee guida per l’Educazione civica fanno discutere da quando la bozza del decreto ha cominciato a circolare, in particolare per il richiamato concetto di patria, per i valori d’impresa, la proprietà privata, l’educazione finanziaria e la crescita economica anteponendo il successo individuale alla collettività. Ora arriva il parere dovuto del Cspi che non è tuttavia vincolante.

Vediamo perché secondo il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione le nuove linee guida sull’Educazione civica di Valditara dovrebbero cambiare subendo delle modifiche grazie alle osservazioni fatte che, considerando che il testo dovrà entrare in vigore per il nuovo anno scolastico ormai alle porte, difficilmente potrebbero essere accolte da viale Trastevere.

Educazione civica a scuola, parere negativo del Cspi sulle linee guida: ecco perché

Prima di andare nel dettaglio del parere sullo schema di decreto per le nuove linee guida per l’Educazione civica a scuola, nel suo documento riportato dalla Flc Cgil, il Cspi ha ricordato quali siano i tre nuclei concettuali di quelle del 2020 da assumere come riferimento dell’insegnamento della disciplina e in particolare:

  • Costituzione, diritto (nazionale e internazionale), legalità e solidarietà;
  • sviluppo sostenibile, educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio;
  • cittadinanza digitale.

Il Consiglio ha messo in evidenza il lavoro pedagogico e lo sforzo delle scuole negli ultimi quattro anni per mettere in atto percorsi curricolari che rispettassero i suddetti nuclei.

Alla luce delle nuove linee guida sull’Educazione civica che vanno a sostituire le precedenti il Cspi specifica come quelle del 2020 attualmente in vigore non richiedevano “particolari revisioni, eccetto le necessarie sistemazioni in riferimento a specifiche novità normative intervenute (ad esempio, la legge 17 maggio 2022, n. 60 e la legge 5 marzo 2024, n. 21, che apporta modifiche alla legge n. 92/2019) e la prevista definizione a livello nazionale di traguardi di competenze e obiettivi di apprendimento.” Inoltre il Consiglio ritiene che non sia necessaria una rivisitazione terminologica dei nuclei concettuali.

Specifica nel documento:

Il testo delle nuove Linee guida risulta in alcuni passaggi appesantito, anche da espressioni retoriche, in maniera poco funzionale allo scopo di accompagnare le istituzioni scolastiche nella costruzione del curricolo di Educazione civica.

E ancora:

Si suggerisce di evitare nel testo, nel rispetto dell’autonomia didattica riconosciuta alle scuole, espressioni che diano l’idea di una certa prescrittività delle attività da porre in essere e dei temi da trattare (es. “si dovrà”, “occorre”, ecc.).

Il Cspi nell’approfondire l’analisi delle linee guida per l’Educazione civica di Valditara rileva “la mancanza di un riferimento alla relazione sociale tra individuo e collettività, che trova significato e centralità nel pieno sviluppo della persona umana che la Costituzione riconosce nella seconda parte dell’art. 3.”

Chiede inoltre al Mim di riformulare alcune espressioni anacronistiche e termini impropri e pertanto riporta alcuni esempi: “dal recupero di chi è rimasto indietro”; “di chi non conosce la nostra lingua”.

E ancora evidenzia come nella sezione Costituzione sia assente qualsiasi riferimento esplicito all’educazione contro ogni forma di discriminazione e contro la violenza di genere.

Il Cspi invita anche a dedicare un approfondimento specifico all’educazione finanziaria che, scrive il Consiglio, non si può limitare “a strumento per valorizzare e tutelare il patrimonio privato, ma è opportuno valorizzare i percorsi
attuati dalle scuole mediante progetti realizzati con Banca d’Italia, ANIA, Fondazioni ed Enti con il coordinamento degli Uffici Scolastici Regionali”

Educazione civica a scuola: il parere finale sulle linee guida Valditara

A conclusione del documento il Cspi ha espresso il parere che chiaramente boccia le linee guida per l’Educazione civica nelle scuole in vigore a partire dall’anno scolastico 2024/2025. Scrive il Consiglio:

In relazione alle numerose e rilevanti criticità evidenziate e alle osservazioni formulate, il CSPI non può esprimere un parere favorevole sullo schema di decreto in oggetto e invita l’Amministrazione a rivederlo alla luce delle argomentazioni fin qui illustrate.

Il parere del Cspi, come ha specificato il Mim nel presentare le linee guida in un comunicato del 7 agosto scorso, non è vincolante e quindi potrebbe restare lettera morta.

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