Giacomo Zucco ripercorre la storia del Bitcoin, i suoi usi nella vita quotidiana e gli scenari futuri su pagamenti digitali e non solo.
Alle origini del bitcoin
Il Bitcoin, pioniere delle criptovalute, ha rivoluzionato il panorama finanziario globale. La sua nascita è stata tracciata nel lontano 2008 da Satoshi Nakamoto, una misteriosa figura scomparsa nel nulla. L’innovazione di Bitcoin risiede nell’eliminazione dell’interferenza governativa, delle banche centrali e degli intermediari finanziari nei pagamenti internazionali.
La peculiarità di Bitcoin sta nel suo metodo di creazione, non vincolato a uno Stato o a una banca centrale, ma gestito dalla rete stessa attraverso i nodi che registrano le transazioni nella blockchain. Questo sistema decentralizzato è un autentico baluardo di democrazia finanziaria.
Essendo stato il primo a emergere, Bitcoin è il punto di riferimento di tutte le criptovalute successive, comunemente denominate “altcoin” o monete alternative. Litecoin, Ethereum, Ripple e numerose altre rientrano in questa categoria, poiché non possono competere con la grandezza di Bitcoin.
Quale scenario per il Bitcoin e le monete digitali?
Le Central Bank Digital Currency (CBDC), o Valute Digitali delle Banche Centrali, rappresentano una significativa evoluzione nell’ambito finanziario, derivante dall’emergere della tecnologia blockchain e dalla diffusione massiccia delle criptovalute. Questi fenomeni hanno prodotto profonde trasformazioni negli equilibri a lungo termine dell’ecosistema bancario e finanziario tradizionale.
A differenza delle criptovalute, che si basano su un sistema di registri decentralizzati noto come blockchain, le CBDC sono emesse e controllate in modo centralizzato dall’istituto monetario che le crea. Questo implica un maggiore controllo e supervisione da parte delle autorità monetarie, il che può portare a una maggiore stabilità e fiducia nel sistema finanziario.
Le CBDC si distinguono anche dalle stablecoin, le quali sono ancorate al valore di una valuta fiat con un rapporto fisso di 1:1. Le stablecoin, come ad esempio la USDT, vengono emesse su diverse blockchain pubbliche senza richiedere una specifica autorizzazione. Sebbene gli scambi con le stablecoin siano autorizzati dopo un processo di verifica dell’identità degli utenti noto come KYC (Know Your Customer), non esiste un registro centralizzato per tracciare tutte le transazioni o registrare gli utenti.
Giacomo Zucco
Milanese, classe 1983, una maturità classica, una laurea in Fisica all’Università degli Studi di Milano. “Paleo-libertarian” convinto e “austriaco” per impostazione economica, nel luglio del 2010 si è iscritto al movimento globale anti-tasse noto come “Tea Party”, diventandone il portavoce in Italia e in questa veste ha partecipato a conferenze e dibattiti tv su reti nazionali. Attualmente riversa gran parte del suo impegno nello studio e nella diffusione della tecnologia Bitcoin: ne studia l’ecosistema a livello tecnologico e aiuta a svilupparne le implicazioni imprenditoriali come fondatore e CEO del centro di ricerca BLOCKCHAINLAB, la applica come strumento di libertà e superamento delle barriere geografiche come partner della società di capital protection WMOGroup, organizza rappresentanza, advocacy e rapporti istituzionali come Socio Fondatore e Vice-Presidente dell’associazione “di categoria” AssoB.IT.
L’intervista
Abbiamo avuto il piacere di incontrarlo in questa intervista, cercando di capire come la filosofia che ha ispirato la nascita di Bitcoin si è evoluta ma soprattutto il possibile uso nella nostra società.
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