Anche in Italia stiamo assistendo a fenomeni sempre più estremi con chicchi di grandine sempre più grandi e pesanti. Possono arrivare ad uccidere una persona?
Gli effetti del cambiamento climatico iniziano a vedersi sempre di più anche sul nostro paese. Il clima italiano si sta avvicinando sempre più ad uno tropicale e le recenti vicende di cronaca ne sono l’esempio. Da circa due settimane l’Italia è nella morsa del caldo con temperature mai registrate prima. In alcune zone si è raggiunti picchi di quasi 50 gradi.
Contestualmente al gran caldo registrato soprattutto al Sud ecco che al Nord ci sono stati violenti nubifragi con scene apocalittiche. Lombardia ed Emilia Romagna sono le due regioni maggiormente colpite dalle abbondanti piogge di questi giorni. Una pioggia accompagnata da raffiche di vento fortissime e soprattutto da grandine con chicchi dalle dimensioni enormi come mai viste prime in Italia.
I danni sono stati ingenti. Soprattutto nella zona del milanese gli alberi abbattuti sono centinaia per non parlare dei tetti scoperchiati e della auto danneggiate dalla furia della grandine. Una grandine violentissima che ha creato seri danni anche all’agricoltura. Le due regioni hanno già annunciato che chiederanno lo Stato di emergenza. Alla luce di una grandine che sta diventando sempre più violenta e dai chicchi grandi, può arrivare ad uccidere una persona? Ecco la risposta.
La grandine può uccidere una persona?
La risposta è sì e in passato è già successo. Si tratta sicuramente di eventi rari che con il cambiamento climatico possono però diventare sempre più frequenti. I potenziali danni di una grandine, compreso il suo effetto letale, si collegano ad una serie di variabili, 5 per la precisione: dimensione del chicco di grandine, velocità di caduta del chicco, durezza del chicco, forma del chicco, orientamento della traiettoria di caduta del chicco.
Partiamo dalla dimensione del chicco. Nel nostro paese recentemente si sono raggiunte anche le dimensioni di una pallina da tennis dal peso di oltre 200 grammi. Ci sono stati in passato nel mondo anche casi in cui hanno superato 14 centimetri di diametro e 1 kg di peso. La velocità di caduta del chicco è fondamentale. Un chicco pesante può scendere anche a 150km/h e avrebbe effetti potenziali molto letali se cadesse in testa ad una persona con un traiettoria dritta.
Infine anche la forma e la durezza del chicco incidono molto sulla letalità. La forma può essere tonda ma spesso per via di diversi strati di ghiaccio che si formano non nello stesso momento, la grandine può assumere una forma appuntita. Questa accompagnata ad una durezza elevata può essere davvero pericolosa.
Come detto nella storia sono state segnalate diverse grandinate record che hanno fatto anche alcune vittime. Si dice che nel Nord dell’India, nel 1888, chicchi grandi come palle da baseball uccisero 246 persone e 1.600 tra pecore e capre. Recentemente nel 2007 una grandinata a Bogotà in Colombia ha causato la morte di 10 persone.
Perché i chicchi di grandine sono sempre più grandi
La grandine si forma in nuvole chiamate cumulonembi che si estendono in altezza anche per diversi chilometri. In queste nuvole l’acqua trova in basso una temperatura calda e in alto una temperatura sotto lo 0. Ecco che salendo in alto l’acqua ghiaccia e si forma la grandine. A quel punto poi per effetto del peso cadrà sulla Terra.
Ma i chicchi stanno diventando sempre più grandi a causa del cosiddetto Cape, ovvero «Convective available potential energy», l’energia potenziale disponibile a sollevare una massa d’aria che a causa del caldo e dell’umidità sta diventando sempre più forte.
I chicchi di grandine che si sono formati nella parte alta della nuvola, cadono in basso ma per effetto del Cape e di quest’aria calda e umida vengono respinti in alto. Qui la grandine si righiaccia formando nuovi strati fino a quando per effetto del suo peso non cade al suolo.
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