L’halving di Bitcoin è imminente. Cosa cambia per gli investitori? Ecco la data prevista e le previsioni sul prezzo della criptovaluta.
Nel mondo crypto tutti parlano dell’halving Bitcoin. Oggi più che mai, con l’arrivo ormai imminente di questo evento con forte impatto sul prezzo del Bitcoin e sulle prospettive future per il settore.
La redazione di Money.it ha raccolto e riassunto tutto quello che c’è da sapere sull’halving Bitcoin, dal suo significato a come funziona, dalle previsioni degli analisti alla data e ora ufficiali in cui è atteso il “dimezzamento”.
Tutto quello che devi sapere sull’halving Bitcoin 2024
La volatilità intrinseca delle criptovalute è in forte aumento, ma questa volta c’è una ragione più valida delle altre: l’imminente arrivo dell’halving Bitcoin, un evento che si verifica ogni quattro anni circa nel settore delle criptovalute. Ed è spesso il catalizzatore di forti opportunità.
Che tu sia un investitore da tempo attivo sul Bitcoin, possegga uno degli ETF che seguono la sua quotazione o semplicemente un curioso del mondo delle criptovalute, l’halving può portare con generare una certa confusione.
Ecco, allora, una spiegazione semplice e completa su tutto ciò che devi sapere.
Quanto manca all’halving Bitcoin 2024?
L’halving avverrà questa notte, nelle prime ore di sabato 20 aprile (si stima tra le 02 e le 03 di notte).
Gli halving si verificano dopo che sono stati estratti esattamente 210.000 blocchi. Una volta creato l’840.000° blocco si verificherà l’halving dell 2024.
Al momento della scrittura (19 aprile ore 16:05), il totale dei blocchi creati è di 839.933, portandoci a pensare che l’halving di Bitcoin possa verificarsi tra circa 11 ore.
Cos’è l’halving Bitcoin?
L’halving (“dimezzamento”, in italiano) è in buona sostanza un evento che si verifica ogni quattro anni circa, in cui il numero di nuovi Bitcoin creati viene ridotto del 50%. Ciò crea scarsità poiché riduce il ritmo con cui i nuovi Bitcoin possono essere creati.
I Bitcoin vengono messi in circolazione grazie ai cosiddetti miners, che utilizzano computer potenti e specializzati per i risolvere complessi problemi matematici e così creare nuovi blocchi, che poi diventano parte della blockchain. Nel 2009, i miners riuscivano a creare 50 nuovi Bitcoin con un blocco ogni 10 minuti. In occasione dell’ultimo halving, questo valore è sceso a 6,25 Bitcoin con un blocco ogni 10 minuti. Dopo l’imminente halving, invece, i miners potranno creare solo 3,125 Bitcoin ogni 10 minuti.
L’algoritmo di mining del Bitcoin è impostato con l’obiettivo di creare nuovi blocchi ogni 10 minuti. Alcuni blocchi richiedono più di 10 minuti, alcuni meno, in base alla quantità di tempo necessaria per raggiungere l’halving successivo.
Cosa c’è dietro l’halving Bitcoin?
L’halving Bitcoin risale alle origini del Bitcoin stessi, nato sulle ceneri della crisi finanziaria del 2008. Il creatore della criptovaluta, Satoshi Nakamoto - la cui vera identità rimane sconosciuta, inventò il Bitcoin l’anno successivo con il sogno di creare una valuta internazionale che operasse al di fuori del controllo dei governi o delle banche centrali. Nel creare la criptovaluta - oggi la più forte e famosa al mondo - Nakamoto stabilì che sarebbero potuti essere creati solo un totale di 21 milioni di Bitcoin, così da moderare l’inflazione e rendere ogni Bitcoin potenzialmente più prezioso con il passare del tempo.
Se la BCE può adeguare l’offerta di euro quando lo ritiene necessario, i Bitcoin vengono creati a un ritmo predeterminato e sempre più lento. Nakamoto ha previsto che all’incirca ogni quattro anni la ricompensa per la creazione di nuovi Bitcoin data ai miners sarebbe stata dimezzata in eventi noti come “halving”. Poiché sarebbe diventato man mano sempre più difficile creare nuovi Bitcoin, ogni Bitcoin sarebbe diventato più raro e più prezioso, secondo la teoria del suo creatore.
Cosa è successo dopo gli ultimi halving?
Il terzo halving, il più recente ad oggi, si è verificato l’11 maggio 2020.
Come anticipato, l’halving nasce con l’obiettivo di rendere più scarso il Bitcoin e per spingere al rialzo il prezzo. In occasione degli ultimi tre halving, è esattamente quello che è successo.
- Dopo il primo halving nel novembre 2012, il prezzo del Bitcoin è aumentato da 12,35 dollari a 127 dollari in 5 mesi (+928,3%).
- Dopo il secondo halving nel 2016, il prezzo del Bitcoin è raddoppiato arrivando a 1.280 dollari in otto mesi.
- Tra l’halving di maggio 2020 e marzo 2021, il prezzo del Bitcoin è aumentato da 8.700 dollari a 60.000 dollari (+589,7%).
Ma attenzione: il campione è troppo ristretto per tirarne fuori una storicità affidabile.
È possibile che la tempistica di questi aumenti sia stata puramente casuale, come anche che l’ascesa del Bitcoin abbia poco a che fare con le conseguenze degli halving. Ad ogni evento, cresce l’entusiasmo per il potenziale del Bitcoin, spingendo più persone a comprarlo. Ciò aumenta la domanda, che fa aumentare il prezzo, che provoca un ulteriore aumento dell’interesse. Il tutto in un ciclo che si auto-rinforza e auto-alimenta.
Il prezzo del Bitcoin salirà dopo l’halving?
L’halving del 2020 non ha causato una grande variazione della quotazione del Bitcoin, almeno non immediatamente. Intorno a dicembre di quell’anno, tuttavia, abbiamo assistito all’innesco di un forte rally che ha portato il prezzo a salire da poco meno di 9.000 dollari (durante l’halving) a quasi 12.000 dollari 100 giorni dopo (+33%) - e 60.000 dollari entro marzo 2021 (+567%).
Questa volta, però, Bitcoin ha raggiunto un nuovo massimo storico sopra i 71.000 dollari in attesa - e non dopo - l’halving (in gran parte sulla scia del lancio degli ETF Bitcoin, che hanno aumentato consapevolezza e domanda).
Probabilmente, quindi, l’halving Bitcoin non causerà un movimento significativo del prezzo il giorno il giorno stesso in cui si verificherà. Ma potremmo assistere ad un impatto sul prezzo nelle settimane e nei mesi successivi, dicono gli esperti.
Stando all’analisi degli halving precedenti, infatti, il giorno stesso in cui si verifica l’evento si tende a non registrare grandi variazioni di prezzo.
Consideriamo, inoltre, che ad influire sulla quotazione non vi è solo l’halving ma anche le circostanze economiche attuali. È la prima volta che Bitcoin raggiunge un nuovo massimo storico prima di un dimezzamento (il mese scorso Bitcoin è salito fin sopra i 71.000 dollari prima di assestarsi sugli attuali 62.450 dollari).
I più pessimisti sono convinti che la grande corsa del Bitcoin si sia ormai già verificata grazie agli ETF e che il suo prezzo diminuirà dopo l’halving. Una delle ragioni principali che adducono riguarda la tipica strategia di trading denominata “sell the news”, con l’obiettivo di capitalizzare la corsa di chi compra entusiasta del rialzo del prezzo.
I rialzisti sul Bitcoin, dal canto loro, sono certi che il prezzo aumenterà drasticamente nei mesi successivi all’halving.
Attenzione: è importante ricordare che il Bitcoin non si comporta sempre in modo razionale, soprattutto durante il caos scatenato dagli eventi che si verificano nel mondo. Dopo che l’Iran ha lanciato un attacco missilistico contro Israele il 13 aprile, ad esempio, il prezzo del Bitcoin è crollato del 7% in meno di un’ora.
Quanti Bitcoin esistono ad oggi?
Al 18 aprile 2024 esistono ben 19.687.050 Bitcoin. Questo numero varia ogni 10 minuti circa, ogni volta che viene creato un nuovo blocco. Al momento, ogni blocco aggiunge 6,25 Bitcoin sul mercato. Dopo l’imminente halving, con oggi blocco si riusciranno a creare solo 3,125 Bitcoin.
Quanti altri Bitcoin possono essere creati?
Il numero totale di Bitcoin che possono essere creati è limitato a 21 milioni, il che significa che rimangono circa 1,45 milioni di Bitcoin da minare. E ci vorrà parecchio tempo, grazie agli halving, prima che vengano creati tutti. Stimando l’impatto dei prossimi dimezzamenti, infatti, si prevede che l’ultimo Bitcoin non verrà creato prima del 2140.
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