Il caldo e l’umidità che attanagliano la penisola possono provare danni al nostro organismo, arrivando a causare un ictus da colpo di calore. Ecco quali sono i sintomi e i rischi.
Il caldo e l’afa che avviluppano l’intera penisola, oltre a essere sintomatici del cambiamento climatico e dei conseguenti rischi per l’ambiente come la siccità, sono pericoli anche per la salute dell’essere umano.
Infatti, forse non tutti sanno, che elevate temperature possono causare, specialmente a persone fragili, colpi di calore e conseguenti danni al cervello, compreso l’ictus cerebrale.
Anche se potrebbe sembrare impossibile il colpo di calore, causato dall’esposizione ad alte temperature, umidità elevatissima con temperature corporee che arrivano prossime a 40°C, può rivelarsi fatale, favorendo l’insorgenza di ictus, specialmente se le persone sono impegnate in intensi sforzi fisici.
Ictus da colpo di calore, cos’è
Come molti sapranno l’ictus (dal latino “colpo”) si verifica a seguito di un’alterazione dell’ afflusso sanguigno al cervello che provoca la morte delle cellule cerebrali, e può essere di due tipi: ischemico, dovuto alla mancanza del flusso di sangue; ed emorragico, causato da un sanguinamento o emorragia cerebrale. In ogni caso entrambi comportano come risultato il mancato funzionamento corretto di una porzione del cervello.
Questo genere di evento è quasi sempre correlato all’età avanzata, ma non solo. I pericoli per un ictus aumentano con l’indebolimento dei meccanismi di difesa dell’organismo da agenti esterni come il caldo record di questi giorni. Ed è proprio dal calore eccessivo che bisogna curarsi di star lontani. Infatti, come spiegato da Massimo Del Sette, Direttore della Neurologia presso l’Irccs Policlinico San Martino di Genova, si può rilevare come il caldo e altri fattori come l’umidità possano rappresentare “un chiaro fattore di rischio per ictus”. Come spiegato dal medico:
Diversi sono i fattori che entrano in gioco. Conta la disidratazione, conseguente alla sudorazione - nel tentativo di abbassare la temperatura - che comporta una riduzione del volume del sangue circolante e un aumento della viscosità del sangue stesso, con possibilità di occlusione di una arteria cerebrale.
Ancora, prosegue, sono estremamente importanti gli sforzi fisici che possono determinare un aumento dei valori della pressione e favorire non solo ischemie ma anche emorragie cerebrali. Ancora il calore può causare una vasodilatazione, sempre in risposta al calore che può causare un’alterazione della perfusione sanguigna al cervello.
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Ictus da colpo di calore, quali sono i sintomi
I sintomi per riconoscere in tempo un ictus da colpo di calore sono diversi, tra i più importanti troviamo:
- Mal di testa;
- vertigini ;
- confusione con perdita di coscienza.
Ancora più gravi i segnali di sofferenza ictale, come la perdita di forza di sensibilità agli arti fino alla bocca che assume una forma “storta”, oltre alle parole che fluiscono a fatica. Davanti a tali sintomi è opportuno chiamare immediatamente il 118, in quanto è necessario che le cure siano tempestive, in quanto gli esiti del danno sono legati alla quantità di tempo a cui il cervello è esposto alla mancanza di afflusso sanguigno e alla rapidità delle terapie.
Ictus da colpo di calore, quali sono le categorie più a rischio
Sono numerosi i fattori che possono inficiare sulla reazione dell’organismo al caldo da record e all’umidità.
Il primo fattore fra tutti è sicuramente l’età: le persone più a rischio sono quindi anziani e bambini. Ma non solo. Tra i fattori di rischio troviamo:
- medicinali che si assumono ad esempio per l’ipertensione, come i beta-bloccanti o i diuretici, oppure quelli vasocostrittori, o ad azione antidepressiva.
- anfetamine e cocaina. Queste sostanze possono rendere le persone maggiormente vulnerabili al colpo di calore;
- ipertensione;
- obesità;
- diabete;
- percolesterolemia;
- patologie croniche a carico di cuore e polmoni.
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Ictus da colpo di calore, quali sono i rischi?
Il colpo di calore può portare con sé numerosi danni e conseguenze e in alcuni casi può essere mortale, o causare nei soggetti più fragili anche l’ictus da colpo di calore, Ma non solo.
Infatti se un forte colpo di calore può dar luogo al quadro clinico tipico dell’ictus con ischemia grave, a volte invece può non lasciar traccia nell’immediato futuro, ma i suoi effetti si protraggono nel tempo. Stando ad alcuni studi preliminari, il colpo di calore può causare la presenza di un disturbo cognitivo a distanza. Non si tratterebbe nemmeno di eventi rari, dato che nelle diverse statistiche riportate nella letteratura scientifica si arriva a parlare di percentuali che variano dal 10 fin oltre il 25%.
Alcuni test radiologici hanno rilevato danni circoscritti ad aree del sistema nervoso ritenute “delicate”, come il cervelletto, che contribuisce al posizionamento del corpo nello spazio, il mesencefalo e l’ippocampo, quest’ultima essenziale per la memoria.
Ictus da colpo di calore, come prevenirlo
Con il caldo record di questi giorni, dove a Foggia si sono sfiorati addirittura i 41°C, è bene assumere atteggiamenti coscienziosi come l’evitare di esporsi, o peggio, fare sforzi fisici nelle ore più calde. Al di là di ciò, ci sono alcune accortezze che possono aiutare il nostro organismo a difendersi da queste temperature tropicali. Per ridurre il rischio cerebrovascolare occorre:
- mantenere un adeguato livello di idratazione, bevendo più acqua possibile, anche quando non si ha sete;
- assumere cibi leggeri, possibilmente ad elevato contenuto di liquidi, come frutta, verdura;
- mantenere la temperatura dell’aria condizionata solo 5° C in meno rispetto alle temperature esterne poiché, variazioni superiori e repentine non sono ben tollerate dal nostro corpo.
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