Il trucco per non pagare le tasse nel 2024

Patrizia Del Pidio

19 Giugno 2024 - 09:50

Esiste un trucco perfettamente legale che permette di non pagare le tasse del 2024, che potrebbero essere totalmente rimborsate nel 2025.

Il trucco per non pagare le tasse nel 2024

Non pagare le tasse nel 2024 è possibile e attuabile per tutti, in modo perfettamente legale e grazie a un trucco che non molti prendono in considerazione. La pressione fiscale che grava sulle spalle dei lavoratori, in Italia, è altissima e proprio per questo motivo moltissimi contribuenti sono sempre alla ricerca di modalità che permettano di risparmiare sulle tasse e le imposte da versare.

La possibilità che non deve mai essere trascurata per diminuire il peso dei tributi è quella di presentare la dichiarazione dei redditi. Dalla maggior parte dei cittadini questo appuntamento è visto con diffidenza, come un ulteriore modo che il Fisco ha di esigere impose e tasse dai cittadini e proprio per questo quando non c’è l’obbligo di presentazione ci si guarda bene dall’inviare il 730 o il modello Redditi. Al contrario di quello che si può pensare, però, la dichiarazione dei redditi, se guardata nella giusta prospettiva, altro non è che un modo per andare a diminuire le imposte da versare e andiamo a vedere il perché.

Non pagare le tasse 2024 è possibile

La cosa che va presa sempre in considerazione, quando si parla di pagamento delle imposte, è che spettano detrazioni. Proprio grazie agli oneri sostenuti è possibile anche azzerare il peso dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, ovvero l’Irpef.

Facciamo due conti per capire quante sono le tasse medie che paga un lavoratore. Portiamo l’esempio di un lavoratore dipendente che ha un reddito annuo di 22.000 euro. Quante imposte deve pagare? Sul reddito prodotto si applica l’aliquota del 23% che restituisce un imposta lorda pari a 5.060 euro. Si può azzerare questo importo e, quindi, non pagare nulla per il 2024?

Al lavoratore spetta una detrazione sul reddito da lavoro che si calcola nel seguente modo:
1.910 + 1.910 *

28.000-reddito)/(28.000-15.000

ovvero 1.910 + 1910 * [(28.000 - 22.000)/13.000]

La detrazione che spetta è pari a 2.791 euro. Degli oltre 5mila euro di Irpef che il lavoratore doveva pagare, quindi, in realtà ne versa 2.269 euro.

Azzerare l’imposta con detrazioni e deduzioni

Si potrebbe obiettare che non è semplicissimo avere diritto a oltre 2.000 euro di detrazioni, ma siamo proprio sicuri che sia così difficile? Partiamo dalla casa: se si vive in affitto c’è diritto alla detrazione del costo dell’affitto (fino a un massimo di 495 euro l’anno). Se la casa è di proprietà, invece, e si paga il mutuo si ha diritto alla detrazione al 19% degli interessi passivi del mutuo su un importo massimo di 4.000 euro (che da diritto, quindi, a una detrazione massima di 760 euro). Già la casa, quindi, che è una spesa che deve essere sostenuta per forza, porta a un abbattimento dell’imposta.

Se ci sono familiari (o figli) a carico, inoltre, si ha diritto alla detrazione per figli o altri familiari a carico che contribuisce ad abbassare ancora di più l’imposta. Supponiamo che il nostro lavoratore abbia solo il coniuge a carico, per il figlio, pur essendo a carico, le detrazioni non spettano perché è beneficiario dell’assegno unico. Per il coniuge a carico che detrazione spetta? Con un reddito di 22.000 euro (quello del lavoratore nell’esempio) la detrazione per il coniuge è pari a 690 euro. Tra quanto è riconosciuto per il mutuo e quanto per il coniuge l’imposta si è abbassata ulteriormente a 819 euro.

Ci sono, poi, altre spese sostenute (di cui non si può fare a meno) che torneranno «indietro» sotto forma di detrazione l’anno successivo in sede di dichiarazione dei redditi, come quelle sanitarie (che non hanno limite), quelle scolastiche per i figli (che possono portare a uno sconto sulle tasse fino a 152 euro), spese sportive dei ragazzi, l’abbonamento dell’autobus e chi più ne ha più ne metta.

Senza considerar grosse spese al di fuori dell’ordinario, quindi, l’imposta è passata da oltre 5mila euro a 819 (importo destinato a scendere grazie, appunto, alle altre spese detraibili e deducibili).

Non sempre è possibile arrivare ad azzerare l’imposta, ma va ricordato, in ogni caso, che le detrazioni e le deduzioni torneranno indietro nel 2025 sotto forma di rimborso Irpef. Di fatto, quindi, quando si effettuano spese detraibili e deducibili si sta abbattendo l’imposta dovuta senza saperlo. Proprio per questo motivo è sempre bene conoscere la lista di quelle che sono detrazioni e deduzioni spettanti perché sapendo quali sono le spese che in parte ci danno diritto al rimborso, sicuramente permette di affrontarle con uno spirito diverso.

Argomenti

# Tasse
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