Cos’è l’imposta di bollo sul conto deposito? Quanto si paga e quando? Ecco il calcolo e come funziona.
L’imposta di bollo sul conto deposito è un costo e un aspetto importante da considerare per coloro che desiderano aprire un conto deposito come strumento di investimento. Questa imposta, proporzionale al deposito, è calcolata sulle giacenze vincolate e deve essere pagata annualmente (o con cadenza più ravvicinata, in base al sistema di rendicontazione del proprio conto deposito).
In questo articolo, esamineremo più da vicino l’imposta di bollo sui conti deposito, vedendo come viene calcolata e come funziona.
Cos’è l’imposta di bollo su conto deposito?
L’imposta di bollo sui conti deposito è un’imposta indiretta che deve essere pagata allo Stato. Questa è dovuta sulle somme vincolate che, sui conti deposito, danno diritto a ricevere degli interessi, e viene applicata in maniera proporzionale. Più è alta la somma vincolata, più sarà alto l’importo dell’imposta di bollo su conto deposito.
L’importo dell’imposta di bollo su conto deposito corrisponde allo 0,2% (due per mille) calcolato sulla somma vincolata ed è dovuta ad ogni ricezione di rendiconto bancario. Al contrario del caso del conto corrente, in cui l’imposta di bollo non è dovuta se la giacenza media è inferiore ai 5.000 euro, nel caso dei conti deposito la tassa è dovuta sempre, indipendentemente dalla giacenza. O meglio, l’imposta di bollo su conto deposito non è dovuta solo ed esclusivamente nel caso in cui la giacenza sia pari a zero.
L’imposta di bollo, anche su conto deposito, è stata introdotta dal Decreto del Presidente della Repubblica n, 642 del 1972, che ne regolamenta funzionamento, importi e casi particolari. Nel caso dei conti bancari, nello specifico conto corrente e conto deposito, sono previste delle casistiche diverse in base alla tipologia di conto e alla periodicità in cui avviene la rendicontazione.
Nel caso dei conti corrente, l’imposta di bollo consiste in una tassazione fissa nella misura di 34,20 euro ogni anno (per persone fisiche) o di 100 euro (in tutti gli altri casi).
L’imposta di bollo su conto deposito, invece, è detta tassa proporzionale, poiché va ad applicarsi sulle somme vincolate, per cui più alta la somma vincolata più è alta l’imposta di bollo da pagare. Questo vale non solo per il conto deposito, ma anche libretto di risparmio e per le somme vincolate o depositi interni ad un conto corrente, o ancora in generale per tutti quegli strumenti bancari in cui si va a vincolare una somma di denaro, privandosi quindi delle sua disponibilità, al fine di ricavarne un guadagno derivante dagli interessi.
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Dove conviene aprire un conto deposito?
Il quadro normativo che ruota attorno all’imposta di bollo sul conto deposito è circoscritto non solo dal Decreto del Presidente della Repubblica n, 642 del 1972, ma anche dalle circolari n. 48/2012 e 15/2013 dell’Agenzia delle Entrate.
Calcolo imposta di bollo conto deposito
Il calcolo dell’imposta di bollo sui conti deposito si va ad applicare sulle somme vincolate per un valore dello 0,20%. Ad esempio, se si ha in conto deposito una somma vincolata di 25.000 euro, l’imposta di bollo dovuta in un anno, o in base alla relativa rendicontazione prevista dalla propria banca, sarà di 50 euro, secondo il seguente calcolo:
(Somme vincolate/100) x 0,2 = imposta di bollo sul conto deposito dovuta
(25.000 euro/100) x 0,2 = 50 euro
Imposta di bollo conto deposito e periodo di rendicontazione
L’imposta di bollo sul conto deposito si paga al momento della rendicontazione bancaria sul conto per la quota parte spettante. Di conseguenza, quando si paga e quanto si paga di imposta di bollo per questa tipologia di conto bancario variano non solo in base all’ammontare delle somme vincolata, ma anche alla periodicità di rendicontazione.
Il periodo di rendicontazione viene specificato dalla banca all’interno del contratto di sottoscrizione del conto deposito. Questa può essere mensile, trimestrale, ma anche semestrale o annuale. Per questo motivo sono registrabili delle variazioni sugli importi dell’imposta di bollo su conto titoli su conti che hanno la stessa somma vincolata ma su cui è applicata una diversa periodicità di rendicontazione.
L’imposta di bollo viene calcolata anche in base al periodo di vigenza del conto deposito. Se il conto deposito è aperto solo per una parte dell’anno, l’imposta di bollo sarà proporzionale a tale periodo. Ad esempio, se il conto deposito viene aperto ad ottobre e ha una rendicontazione annuale al 31 dicembre, l’imposta di bollo sarà pari ad un quarto dell’importo totale.
Limiti importo imposta di bollo su conto deposito
L’intestazione del conto deposito può essere di due tipi: persone fisiche o persone giuridiche. Per le persone fisiche, non c’è un limite massimo all’imposta di bollo, mentre per le persone giuridiche il limite massimo è di 14.000 euro.
Esistono conti deposito senza imposta di bollo?
Negli ultimi tempi, sono emerse diverse offerte di conti deposito senza imposta di bollo. Questo significa che l’imposta di bollo viene pagata dalla banca al posto del titolare del conto deposito. Tali offerte consentono ai titolari dei conti deposito di beneficiare di maggiori guadagni, senza dover pagare questa imposta.
Conclusioni
L’imposta di bollo sui conti deposito è una tassa proporzionale al deposito e viene pagata annualmente. È importante considerare questa imposta quando si apre un conto deposito, in quanto può influire sugli interessi guadagnati. Il calcolo dell’imposta dipende da diversi fattori, come l’intestazione del conto, il tipo di rendicontazione e il periodo di vigenza del conto. Prima di aprire un conto deposito, è consigliabile valutare attentamente l’imposta di bollo e confrontare le offerte disponibili sul mercato.
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