Il cambiamento climatico, le emissioni di carbonio e la produzione umana porta alla maggiore letalità dell’attuale ondata di caldo.
61.000 persone sono morte durante le ondate di caldo del 2022 a causa delle temperature estreme. Un numero record destinato a essere battuto anche quest’anno: il mondo ha raggiunto le temperature medie più alte mai documentate nella storia umana.
«Tali ondate di caldo non sono più rare e la cosa più importante è che questi estremi uccidono le persone, in particolare distruggendo le vite e i mezzi di sussistenza dei più vulnerabili», ha dichiarato Dr. Friederike Otto all’Imperial College di Londra.
Il dottor Friederike ha preso parte a una recente analisi che mostra che le emissioni di carbonio causate dall’uomo sono direttamente collegate alla letalità e alla gravità di queste ondate di calore. Secondo lo studio, le ondate di caldo negli Stati Uniti sono 4400 volte più probabili a causa delle emissioni di carbonio, in Europa sono 950 volte più probabili e in Cina 50 volte.
L’Europa meridionale è attraversata ogni estate da El Niño, un fenomeno naturale che causa forti aumenti delle temperature medie. Tuttavia, il riscaldamento globale causato dalle emissioni aumenta la gravità anche di tale fenomeno, come dimostrano le temperature record.
Oltre all’aumento dei decessi nella popolazione più vulnerabile, la salute estrema potrebbe distruggere l’industria del turismo europeo, un settore dal valore di oltre 3,000 miliardi di dollari annui.
Di recente, il ministro della Sanità tedesco Karl Lauterbach, in visita in Italia, ha twittato «L’ondata di caldo è spettacolare qui. Se le cose continuano così, queste destinazioni di vacanza non avranno futuro a lungo termine. Il cambiamento climatico sta distruggendo l’Europa meridionale.»
Soluzioni politiche
«Abbiamo ancora tempo per assicurarci un futuro sano e sicuro», ha affermato il dottor Friederike. «Se non lo facciamo, decine di migliaia di persone continueranno a morire ogni anno per cause legate al caldo.»
Ma le azioni sono sempre troppo lente e il cambiamento climatico sempre troppo veloce. La Germania, lo stesso paese che crede che il cambiamento climatico possa distruggere l’Europa meridionale, sta aumentando la produzione di carbone e ha dismesso le centrali nucleari.
Nel complesso, nonostante molti passi nella giusta direzione, i paesi non sono disposti a sacrificare la produzione per concentrarsi sulla transizione energetica. La Cina, ad esempio, è il produttore di energia solare in più rapida crescita e allo stesso tempo il più grande importatore di petrolio. L’India è uno dei Paesi con le migliori prestazioni secondo i criteri dell’Accordo di Parigi, ma l’80% della sua energia proviene da combustibili fossili.
Scienziati ed esperti di clima continuano ad avvertire che la finestra di opportunità per un futuro sostenibile si sta chiudendo.
Gli eventi climatici estremi interrompono la produzione globale e alcuni sostengono che costano di più che mantenere in funzione la produzione di combustibili fossili.
Le recenti inondazioni estreme in Emilia Romagna hanno deteriorato il PIL italiano del 2,2%, per un totale di 38 miliardi di euro. In generale, si stima il costo economico dei disastri climatici negli ultimi 50 anni a 4,300 miliardi di dollari.
Alla riunione del COP28 che inizierà il prossimo novembre, gli scienziati spingeranno per un’ulteriore azione globale sulla questione. I politici si ricorderanno delle temperature estreme di quest’estate?
Articolo pubblicato su Money.it edizione internazionale il 2023-07-25 12:51:53. Titolo originale: «Undeniable»: lethality of heat waves linked to carbon emissions, study shows
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