L’Intelligenza artificiale può controllare le armi nucleari? Pentagono preoccupato

Giorgia Bonamoneta

6 Maggio 2023 - 23:58

L’Intelligenza artificiale potrebbe davvero controllare delle armi nucleari? Il Pentagono si dice preoccupato sullo sviluppo delle capacità di controllo degli armamenti.

L’Intelligenza artificiale può controllare le armi nucleari? Pentagono preoccupato

La nuova paura sbloccata a tema intelligenza artificiale è la sua capacità di controllare le armi nucleari. Sembra infatti che Pentagono e Consigli di sicurezza nazionale degli Stati Uniti abbiano messo nell’ordine del giorno il “controllo degli armamenti tramite intelligenza artificiale”. C’è già molta paura intorno all’IA e alle sue capacità, anche se gli esperti si dividono in due gruppi: da una parte chi crede che l’intelligenza artificiale non sarà mai in grado di superare l’essere umano perché dipenderà sempre da questo e dall’altra parte c’è chi invece teme lo sviluppo di tale tecnologia.

Durante gli incontri del Pentagono e del Consiglio di sicurezza l’intelligenza artificiale viene nominata per quanto riguarda l’utilizzo come potenziale nuova tecnologia per ribaltare le guerre, non solo come conflitto informatico, ma anche come processo decisionale sull’impiego di armi nucleari. Secondo il portavoce del Pentagono fermare lo sviluppo della tecnologia dell’intelligenza artificiale non servirà a niente, perché altri paesi non si fermeranno. La tensione, scrive il New York Times, è palpabile.

Secondo quanto riportato dal New York Times infatti un problema fondamentale dell’intelligenza artificiale applicata all’esercito e alla sicurezza nazionale è l’aumento della velocità del processo decisionale. La fonte cita il portavoce del settore informatico del Pentagono che fa riferimento a un esempio di utilizzo dell’intelligenza artificiale. “Nel caso in cui ci fosse un missile un avvicinamento, la risposta automatica sarebbe più veloce di quella umana”, spiega, ma cosa potrebbe succedere se si trattasse di un falso segnale è difficile da stabilire.

L’Intelligenza artificiale in ambito militare: quali sono i rischi

L’intelligenza artificiale ha molteplici utilizzi, dalla creazione di immagini - alcune delle quali hanno creato un dilemma etico - al sostegno nel settore digital marketing. È innegabile che le IA siano le protagoniste indiscusse del dibattito e del settore tecnologico degli ultimi mesi. Intorno a queste si stanno generando diversi progetti, idee, studi e paure. Non è insolito trovare dibattiti che sopravvalutano o sottovalutano le caratteristiche e l’impiego delle intelligenze artificiali.

I dubbi sull’intelligenza artificiale non sono solo scenari da film. Commissioni create appositamente discutono dell’utilizzo di IA nei diversi campi, tra i quali quello militare. Il Pentagono si è esposto in merito e attraverso le parole del suo portavoce del settore informatico ha lasciato intendere che è meglio non farsi superare in tecnologia da Cina e Russia.

Di cosa si preoccupa il Pentagono? I possibili utilizzi delle IA

Il New York Time, in un lungo articolo, ha raccontato di quando il presidente Biden ha annunciato, lo scorso ottobre, le restrizioni alla vendita di chip per computer più avanzati alla Cina. È stato raccontato come un atto per ripristinare la competitività, ma sembra che Pentagono e il Consiglio di sicurezza nazionale avessero all’ordine del giorno il tema del controllo degli armamenti. Rallentare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale vuol dire anche rallentare il suo utilizzo come controllo degli armamenti.

Sembra che Il direttore informatico del Pentagono abbia confermato un certo stato di tensione, affermando che: “Se ci fermiamo, indovina chi non si fermerà? Potenziare a versare all’estero”. Il rischio in ambito militare esiste, come presentato nell’esempio del falso segnale, ma proprio per questo il settore sta cercando di autoregolarsi e di rispettare o creare delle regole di sicurezza.

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