Ogni anno il norovirus colpisce centinaia di milioni di persone. Si tratta di uno dei virus più contagiosi e duraturi al mondo. Ecco sintomi, cause e come evitarlo.
Sono sull’ordine dei milioni le infezioni di origine alimentare che avvengono ogni anno. Tra le principali cause scatenanti ci sono alcuni batteri come la Salmonella o il Campylobacter, ma anche virus come il norovirus, tra i più infettivi e difficili da controllare.
Il norovirus causa 685 milioni di casi di infezione, rendendola la causa più comune di gastroenterite acuta in tutto il mondo. Di questi, 200 milioni di casi sono bambini di età inferiore ai 5 anni. Il norovirus è un problema sia nei paesi a basso che ad alto reddito e si stima che ogni anno abbia un costo di 60 miliardi di dollari in tutto il mondo tra spese sanitarie e perdita di produttività.
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I norovirus sono virus molto contagiosi e tra le principali cause di gastroenteriti acute di origine non batterica. Il contagio avviene attraverso l’ingestione di cibi e bevande contaminati, e si trasmette facilmente da persona a persona e per contatto con superfici contaminate. Questi virus prosperano facilmente negli ambienti chiusi e nei luoghi pubblici come ristoranti, ospedali, case di cura, asili e scuole. I sintomi sono nausea, vomito, crampi addominali, diarrea e, in alcuni casi, lieve febbre.
Una ricerca condotta dalla Food Standards Agency ha svelato che circa 380mila casi ogni anno in Gran Bretagna sono provocati dal norovirus. I sintomi comprendono nausea, vomito, diarrea e crampi addominali. Il periodo di incubazione del virus è di 12-48 ore e l’infezione dura dalle 12 alle 60 ore. Il ricalcolo effettuato dall’FSA nelle scorse settimane ha portato la conta totale delle tossinfezioni a 2,4 milioni ogni anno - rispetto ai precedenti dati che ne riportavano 1 milione. Di queste, 220mila sono gestite dai medici di famiglia, mentre 16.400 dai pronto soccorso.
Dalle indagini, si è scoperto che il 63% dei casi di intossicazione legati al norovirus sono originati da cibo da asporto o cucinato nei ristoranti. Nel Regno Unito, le malattie di origine alimentare scatenate dal virus sono circa 380mila all’anno, quelle dal Campylobacter 300mila, quelle dalla Salmonella 32mila, dall’Escherichia coli 470 e dalla Listeria 160. I dati precedentemente raccolti dalla stessa FSA riportavano ‘solamente’ 73mila casi. L’agenzia ha specificato che comunque non si tratta di una minaccia per la salute pubblica.
Norovirus: i cibi più pericolosi
I rischi sono presenti nell’intera catena di produzione fino messa in tavola degli alimenti. Preoccupano soprattutto i controlli igienici su ristoranti e sul cibo d’asporto. Tutti coinvolti: dai supermercati fino ai fornitori degli ospedali.
Tra i cibi più a rischio norovirus ci sono frutta e verdura. In particolare la lattuga è responsabile di circa il 30% delle intossicazioni alimentari totali. In Francia, invece, è stata rinvenuta la presenza del virus in ostriche e frutti di mare crudi.
Il vero problema del norovirus è la sua rapida diffusione una volta insinuatosi tra la popolazione. Il Professor Guy Poppy, consulente scientifico dell’FSA ha rimarcato come non verranno “stravolti i consigli per i consumatori e per le imprese” anzi “la ricerca ribadisce la necessità di standard più alti nelle prassi igieniche”.
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