La detrazione per coniuge a carico si perde con la separazione?

Patrizia Del Pidio

10 Ottobre 2024 - 13:33

Si può ancora fruire della detrazione per il coniuge a carico quando si sceglie la strada della separazione legale? Vediamo cosa dice la normativa e quando il beneficio spetta ancora.

La detrazione per coniuge a carico si perde con la separazione?

Si perde la detrazione per il coniuge a carico in caso di separazione? Le detrazioni che spettano per il coniuge a carico e per il coniuge a carico separato seguono regole differenti. Le detrazioni per i carichi di famiglia sono tra le agevolazioni fiscali più utilizzate dai contribuenti italiani e consistono in una sorta di rimborso Irpef riconosciuto al soggetto che ha a carico figli, coniuge o altri familiari.

L’importo delle detrazioni spettanti, in busta paga o in sede di conguaglio con la dichiarazione dei redditi, cambia in base alla tipologia di familiare che si prende in considerazione e nello specifico sono previste tre agevolazioni fiscali differenti per:

Quando il coniuge è effettivamente e legalmente separato non sono più riconosciute le detrazioni per il coniuge a carico, ma potrebbero spettare quelle per altri familiari a carico se si rispettano specifiche condizioni. Vediamo la differenza tra i due benefici e cosa cambia in caso di coniuge separato.

Detrazioni coniuge a carico

La detrazione per il coniuge a carico spetta soltanto per il coniuge non legalmente ed effettivamente separato e prevede una detrazione teorica massima di 800.
La detrazione realmente spettante si calcola sottraendo dagli 800 euro il prodotto tra 110 euro e il reddito complessivo diviso 15.000.

La formula per calcolare la detrazione coniuge a carico per chi ha redditi fino a 15.000 è:
800 – (110 * reddito complessivo)/15.000

Facciamo l’esempio concreto di un contribuente che ha un reddito di 11.000 euro: 800 – (110*11.000)/15.000 = la detrazione spettante è pari a 719,34 euro.

Questo calcolo, arrivati a 15.000 euro di reddito restituisce una detrazione di 690 euro che è, appunto, la detrazione riconosciuta per chi ha redditi tra 15.000 e 40.000 euro. Tale detrazione, poi. È aumentata di:

  • 10 euro per reddito complessivo tra 29.000 euro e 29.200 euro;
  • 20 euro per reddito complessivo tra 29.200 e 34.700 euro;
  • 30 euro per reddito complessivo tra 34.700 euro e 35.00 euro;
  • 20 euro per reddito complessivo tra 35.000 euro e 35.100 euro;
  • 10 euro per reddito complessivo tra 35.100 euro e 35.200 euro.

Per fare un esempio se il contribuente ha un reddito di 34.900 euro spetta una detrazione di 690 euro aumentata di 30 euro, ovvero di 720 euro.

Per chi ha redditi che superano i 40.000 euro, invece, la detrazione per coniuge a carico spetta in misura pari a 690 moltiplicato per il rapporto tra l’importo di 80.000 euro diminuito del reddito complessivo e 40.000 euro. La formula per il calcolo è la seguente:
690 * (80.000 – reddito complessivo)/40.000
Facciamo l’esempio di un contribuente con un reddito di 62.000 euro: la detrazione spettante è pari a 310,5 euro.

Per avere diritto a questa detrazione il coniuge deve essere:

  • non effettivamente e legalmente separato;
  • a carico del contribuente (avere redditi personali non superiori a 2.840,51 euro).

Detrazione coniuge a carico separato

Per il coniuge effettivamente separato la detrazione coniuge a carico si perde, ma potrebbe spettare quella per altri familiari a carico. La detrazione spetta solo nel caso che il coniuge separato conviva con il contribuente o nel caso riceva, dallo stesso, assegni alimentari che non risultano dai provvedimenti dell’autorità giudiziaria. Il coniuge separato deve, inoltre, risultare a carico fiscalmente.

Che detrazione spetta in questo caso? La detrazione teorica è di 750 euro. Quella reale si calcola moltiplicando per 750 il rapporto di 80.000 euro e l’importo di 80.000 a cui è stato sottratto il reddito complessivo. La formula per il calcolo della detrazione altri familiari a carico è:
750*(80.000 – reddito complessivo) / 80.0000

Facciamo un esempio pratico: un contribuente guadagna 32.000 euro l’anno ed ha un coniuge separato che vive con lui. La detrazione spettante è data dalle seguente operazione: 750*(80.000-32.000)/80.000, ovvero una detrazione pari a 450 euro.

Differenze di detrazione per coniuge e coniuge separato

La detrazione per il coniuge spetta anche se quest’ultimo non è convivente e parte da un importo teorico più alto (800 euro). Anche la base di calcolo risulta essere più conveniente visto che fino a 40.000 euro di reddito è riconosciuta una detrazione di 690 euro.

Per il coniuge separato, invece, è richiesta la convivenza è il mantenimento oltre il carico fiscale, la detrazione teorica è più bassa (750 euro) e la formula per il calcolo meno conveniente.

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