Sulle pensioni d’importo basso si applicano delle maggiorazioni sociali, pagate sia mensilmente che una volta l’anno (la cosiddetta quattordicesima). Ecco gli importi aggiornati al 1° gennaio 2022.
Quando l’importo della pensione è molto basso si può beneficiare delle maggiorazioni sociali che vanno così a incrementare il trattamento pensionistico di base.
A oggi possiamo distinguere le maggiorazioni sociali della pensione in due distinti gruppi: da una parte quella che viene pagata mensilmente, dall’altra la quattordicesima che invece viene accreditata in un’unica soluzione.
Con entrambi gli strumenti, il legislatore ha voluto riconoscere a coloro che hanno un trattamento pensionistico d’importo non elevato, e non dispongono di redditi oltre determinate soglie, una sorta di bonus, o maggiorazione appunto, che si aggiunge alla pensione, così da dare loro un aiuto ulteriore su cui fare affidamento.
Va detto poi che tra le maggiorazioni della pensione potrebbe rientrare anche l’integrazione al trattamento minimo, ossia quello strumento con cui l’importo dell’assegno viene integrato fino ad arrivare alla soglia minima individuata dal legislatore (che varia di anno in anno in base alla variazione dell’indice dei prezzi).
Dell’integrazione al trattamento minimo ne abbiamo parlato qui.
Vediamo, dunque, come funzionano le maggiorazioni per la pensione e quali sono gli importi spettanti, nonché i limiti di reddito per averne diritto (aggiornati al 1° gennaio 2022).
Maggiorazione sociale della pensione
Le maggiorazioni sociali costituiscono uno strumento d’incremento delle prestazioni previdenziali in favore di quei soggetti economicamente svantaggiati che hanno compiuto almeno i 60 anni di età. Tali maggiorazioni, e questo è importante, si applicano sull’importo base della pensione, indipendentemente dall’eventuale riconoscimento dell’integrazione al trattamento minimo.
I riferimenti normativi sono diversi: inizialmente è stato l’articolo 1 della legge n. 544/1988 a introdurre le prime maggiorazioni sociali per la pensione, dopodiché sono state apportate delle integrazioni, prima con l’articolo 70 - comma 6 - della legge n. 388/2000, e successivamente con l’articolo 38, legge 488/2001, con la quale è stato introdotto lo strumento dell’incremento al milione, in favore degli over 70.
Il risultato di tali provvedimenti è il seguente:
- per coloro che hanno un’età compresa tra i 60 e i 64 anni l’importo della maggiorazione è di 25,83 euro;
- per coloro che hanno un età compresa tra i 65 e i 69 anni, invece, la maggiorazione sale a 82,64 euro;
- infine, per i pensionati con almeno 70 anni di età l’importo della maggiorazione sociale è di 136,44 euro, che scende a 124,44 euro per coloro che sono titolari di quattordicesima mensilità. Il limite di età può comunque essere ridotto, fino ad arrivare a 65 anni, nella misura di un anno di età ogni 5 anni di contribuzione, e si può ottenere la riduzione di un anno anche solo con 2 anni e mezzo di contribuzione.
È bene sottolineare che i suddetti importi sono fissi: non essendo soggetti a perequazione, infatti, questi non variano di anno in anno. Vi farà comunque piacere sapere che sono esenti da Irpef.
Come anticipato, per averne diritto non è sufficiente soddisfare il requisito anagrafico, in quanto è necessario anche stare al di sotto di una certa soglia di reddito. Nel dettaglio, per avere diritto a tali maggiorazioni sociali il pensionato deve avere:
- reddito personale annuo non superiore al valore del trattamento minimo Inps, che nel 2022 è pari a 524,35 euro mensili, 6.816,42 euro annui;
- per il pensionato coniugato, oltre al suddetto requisito, è richiesto anche che il reddito coniugale non sia superiore all’importo del trattamento minimo integrato dell’assegno sociale, quindi 6.816,42 euro più 6.085,30 euro, per un totale di 12.901,72 euro annui.
Inoltre, è bene ricordare che le maggiorazioni suddette vengono concesse in misura tale da non comportare il superamento dei suddetti limiti di reddito. Per questo motivo, in alcuni casi - ossia quando i redditi di cui il soggetto è titolare sono tali che, ove applicato per l’intero all’aumento dovuto, si superano i limiti di reddito previsti per avere diritto all’aumento stesso - l’importo della maggiorazione sarà ridotto, tenendo conto del seguente calcolo:
(Limite reddituale - reddito percepito)/13
Concludiamo sottolineando che il riconoscimento delle suddette maggiorazioni non è automatico, in quanto è l’interessato a doverne fare richiesta. A tal proposito, la domanda va presentata utilizzando i canali telematici dell’Inps, e può essere inoltrata o contestualmente alla domanda di pensione o successivamente. In ogni caso sarà necessario indicare i redditi percepiti nell’anno in cui si andrà a godere della maggiorazione, anche se presuntivi.
Quattordicesima pensioni
La seconda maggiorazione sociale è quella che è conosciuta come quattordicesima della pensione che a differenza delle altre viene erogata una volta l’anno - in automatico agli aventi diritto - e in un’unica soluzione, contestualmente all’accredito del cedolino di luglio.
Introdotta dall’articolo 5 del decreto n.81 del 2 luglio 2007, questa somma aggiuntiva della pensione ha un importo fisso ogni anno, e varia a seconda delle caratteristiche del pensionato.
Nel dettaglio, anche l’importo della quattordicesima dipende, ad esempio, dal reddito complessivo personale: ne spetta una certa somma quando questo è inferiore alle 1,5 volte il trattamento minimo, mentre si riduce quando è compreso tra le 1,5 e le 2 volte il suddetto trattamento. Sopra le 2 volte, invece, questo viene corrisposto fino a concorrenza del predetto limite reddituale incrementato della somma aggiuntiva ipoteticamente spettante.
Ma l’importo dipende anche dalla gestione di riferimento, ossia se lavoratori dipendenti o autonomi, e dagli anni di contributi maturati. Nel dettaglio, per coloro che hanno un reddito inferiore alla soglia di 10.224,83 euro (1,5 volte il trattamento minimo 2022), la quattordicesima di luglio sarà pari a:
Lavoratori dipendenti | Lavoratori autonomi | Importo quattordicesima |
---|---|---|
fino a 15 anni di contributi | fino a 18 anni di contributi | 437,00 euro |
tra i 15 e i 25 anni di contributi | tra i 18 e i 28 anni di contributi | 546,00 euro |
oltre i 25 anni di contributi | oltre i 28 anni di contributi | 655,00 euro |
Tra le 1,5 e le 2 volte il trattamento minimo, quindi per un importo compreso tra 10.325,83 e 13.663,10 euro, gli importi della quattordicesima sono:
Lavoratori dipendenti | Lavoratori autonomi | Importo quattordicesima |
fino a 15 anni di contributi | fino a 18 anni | 336,00 euro |
tra i 15 e i 25 anni di contributi | tra i 18 e i 28 anni di contributi | 420,00 euro |
oltre i 25 anni di contributi | oltre i 28 anni di contributi | 504,00 euro |
© RIPRODUZIONE RISERVATA