La fascite necrotizzante denominata anche malattia mangiacarne è un’infezione potenzialmente letale. Ecco come si manifesta.
L’ultimo caso è stato segnalato negli Stati Uniti dove un uomo di 52 anni ha rischiato la vita dopo un morso di un familiare ricevuto nel corso di una lite ad una riunione di famiglia. Pochi giorni dopo l’uomo ha iniziato a stare male ed è stato necessario un intervento chirurgico per salvargli la vita. Se solo avesse atteso un altro giorno prima di andare in ospedale probabilmente non ce l’avrebbe fatta. La diagnosi è stata chiara: fascite necrotizzante, un’infezione che colpisce i tessuti che viene anche comunemente chiamata malattia «mangiacarne». Vediamo di cosa si tratta e come si trasmette.
Malattia “mangiacarne”: cos’è
La fascite necrotizzante o malattia «mangiacarne» è un’infezione che colpisce soprattutto soggetti giovani e sani provocata da batteri, i più diffusi sono gli streptococchi del Gruppo A. I tessuti colpiti da fascite diventano rossi, caldi e tumefatti. Nel giro di pochi giorni vi è presenza di pus e la parte superficiale del tessuto risulta friabile.
Se non si interviene in modo tempestivo la diagnosi può essere fatale. La parte fondamentale è quella di rimuovere il tessuto compromesso in modo chirurgico. A volte può essere necessario deturparne il corpo. Proprio come accaduto all’uomo statunitense a cui è stato rimosso il 70% del tessuto della coscia anteriore sinistra per scongiurare l’amputazione o addirittura la morte. Quando si è recato in ospedale dopo la comparsa dei primi sintomi, la fascite necrotizzante causata dall’infezione batterica stava già mandando in putrefazione i tessuti molli tra il ginocchio e l’inguine; i medici sono dovuti intervenire subito, prima che la situazione potesse precipitare.
L’hanno operato e successivamente grazie ad una cura antibiotica è riuscito a rimettersi in forma salvando anche la gamba dall’amputazione. La guarigione della ferita è stata molto più veloce anche grazie alla buona volontà del paziente, che ha aderito alla dieta prescritta in questi gravi casi di infezione.
Secondo i medici se l’uomo avesse atteso un solo giorno in più probabilmente l’infezione sarebbe arrivata all’addome intaccando organi vitali e a quel punto uno shock settico sarebbe potuto risultare letale.
Come si trasmette
Nel caso dell’uomo statunitense non è chiaro come sia avvenuta la trasmissione dell’infezione ma in genere la fascite necrotizzante avviene o per il morso di un soggetto infetto o per successiva infezione. La più probabile è la prima opzione visto che lo Streptococcus pyogenes è un patogeno molto comune presente ad esempio anche per solo un semplice mal di gola. In alcuni casi quindi grazie ad un morso riesce a penetrare nel tessuto cutaneo scatenando una gravissima infezione potenzialmente letale.
«Un morso umano è più sporco di un morso di cane per quanto riguarda i tipi di batteri coinvolti. I batteri normali in un punto anomalo possono essere un vero problema» - ha detto il dottore che ha curato il caso americano.
Negli Stati Uniti casi in aumento di Metapneumovirus umano
E sempre dagli Stati Uniti viene segnalato l’aumento dei casi di infezioni respiratorie da metapneumovirus umano. Si tratta di un virus a Rna che fa parte della famiglia dei paramyxovirus scoperto nel 2011 che causa gravi infezioni respiratorie soprattutto nei bambini. I sintomi più comuni sono:
- raffreddore;
- tosse;
- respiro corto;
- respiro difficoltoso e sibilante;
- febbre.
Questo si diffonde attraverso le particelle presenti nell’area, i contatti ravvicinati con la persona infetta o le superfici infette. Esattamente come il Covid, il virus può diffondersi anche quando le persone sono asintomatiche. In genere non è pericoloso ma nei bambini e nei soggetti fragili può diventarlo. Per questo negli Stati Uniti la guardia resta alta.
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