Due avvistamenti in pochi giorni sulle coste italiane e torna l’allarme per questa specie pericolosa sempre più diffusa nel Mediterraneo.
Sono bastati due avvistamenti sulle coste calabresi per riaccendere i riflettori sul pesce scorpione, una delle nuove specie definite aliene e pericolose che popolano il Mediterraneo. Il suo nome scientifico è Pterois miles ed è un pesce originario del Mar Rosso. Negli ultimi anni grazie al canale di Suez è arrivato nel nostro mar Mediterraneo.
L’aumento della temperatura dell’acqua ha creato l’habitat ideale per il popolamento di questa specie che ha già colonizzato con abbondanti popolazioni i settori più orientali del Mediterraneo e si sta velocemente espandendo verso ovest. I primi avvistamenti ci sono stati nel 2016 in Sicilia, i secondi due anni fa in Puglia. Ora i nuovi avvenuti in Calabria.
Pesce scorpione avvistato in Italia: ecco dove
Due avvistamenti a distanza di poche ore dall’altra, tutte e due nella stessa regione. Il pesce scorpione fa capolino in Calabria. Il primo avvistamento è stato a Le Castella in provincia di Crotone, il secondo a Marina di Gioiosa Ionica, in provincia di Reggio Calabria. Nel primo caso è stato pescato da pescatori professionisti a circa 24 metri di profondità. Nel secondo caso è stato avvistato da un sub a 12 metri di profondità. Gli avvistamenti sono stati prontamente segnalati a Ispra e alla Capitaneria di porto di Crotone che hanno lanciato l’allerta.
Questo perché il pesce scorpione, specie commestibile dalle carni molto pregiate, è molto pericoloso a causa delle spine che ha sul corpo, 13 sul dorso e 3 anali, il cui veleno può essere anche letale. Per questo motivo è inserito tra le 4 nuove specie aliene e pericolose che popolano il Mediterraneo.
L’avvelenamento da tossina del pesce scorpione si divide in tre gradi. Nel primo grado il veleno produce eritema, ecchimosi e cianosi nella zone del corpo interessata. Nel secondo grado attorno alla puntura compaiono delle vesciche. Nel terzo grado il veleno provoca necrosi locale e variazione della sensibilità che può durare anche per diversi giorni.
Più rari anche se non impossibili conseguenze a livello sistemico come: dolore alla testa, nausea, vomito, dolori e crampi addominali, paralisi agli arti, iper- o ipotensione, difficoltà respiratoria, ischemia del miocardio, edema polmonare, sincope. I decessi sono rari ma sono stati documentati.
Il pesce scorpione è quello più diffuso e diventerà una presenza costante nei nostri mari. Vive tra la costa e i 400 metri di profondità soprattutto su fondali rocciosi anche se sa adattarsi. È una specie molto invasiva e crea danni alla biodiversità. Più che un pericolo per i bagnanti lo è per i sub e per i pescatori che alzando le reti possono rischiare di essere punti dai suoi aculei molto velenosi. Il veleno resta attivo per uno o due giorni anche negli esemplari morti, che quindi non vanno toccati.
leggi anche
Pesci alieni nel Mediterraneo, è allarme per quattro specie: ecco quanto possono essere pericolose
Le altre nuove specie pericolose
Nella lista stilata dall’Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale oltre al pesce scorpione troviamo anche altre tre specie: due varietà di pesce coniglio e il pesce palla maculato. I pesci coniglio proprio come quello scorpione hanno sul dorso degli aculei molto velenosi e per questo sono pericolosi. Il pesce palla maculato è invece tossico se mangiato. Tutte e quattro le specie non appartengono all’habitat naturale del Mediterraneo ma negli anni, complice l’aumento delle temperature, sono arrivati qui e si stanno riproducendo in massa.
Trattandosi di specie pericolose, se avvistati è necessario segnalare la presenza o al numero whatsapp +320 4365210 o al gruppo Facebook Oddfish utilizzando l’hashtag: #Attenti4.
© RIPRODUZIONE RISERVATA