I costi della demolizione di un’auto possono variare in base a diversi fattori ma c’è un prezzo medio da tenere in mente: ecco tutto quello che devi sapere.
La rottamazione auto è un argomento che interessa molti proprietari di veicoli in Italia, che si chiedono quali sono i costi della demolizione e le procedure da seguire. Ma la rottamazione di un veicolo non è solo una questione di costi, ma anche di rispetto dell’ambiente e conformità alle normative vigenti. Ed è per questo, infatti, che quando si sceglie di «farla finita» con la propria automobile, si può anche sfruttare questa occasione per usufruire di incentivi e bonus per l’acquisto di un nuovo mezzo.
Cerchiamo di capire, allora, come funziona la rottamazione di un’auto, quanto costa e quando prenderla in considerazione, con tutte le info che servono per risparmiare qualcosa e usufruire di qualche incentivo.
Cos’è la rottamazione di un’auto e perché farla
La rottamazione auto è il processo di demolizione di un veicolo non più utilizzabile o conforme alle normative vigenti. Questo procedimento può avere un impatto significativo sull’ambiente e sulla conformità alle leggi in materia di smaltimento dei veicoli. Proprio per tale motivo si tratta di un atto che segue delle precise procedure e metodi, sia dal punto di vista pratico che burocratico e fiscale.
Solitamente si rottama l’auto quando il veicolo è arrivato a fine vita (per anzianità o usura) ma, negli ultimi anni, spesso si procede alla demolizione per adeguarsi alle normative vigenti in materia di ambiente e circolazione, nel rispetto dei limiti delle emissioni. Ed è proprio questo uno degli scopi della rottamazione, vale a dire la riduzione dell’inquinamento ambientale, eliminando veicoli obsoleti e poco efficienti. Inoltre, lo Stato italiano la incentiva attraverso bonus economici, che variano in base alla classe di emissione del veicolo rottamato e al tipo di auto nuova acquistata.
Il 2024 è, quindi, l’anno giusto per rottamare un’auto? La convenienza della rottamazione dipende da vari fattori. Gli incentivi statali per l’anno in corso sono particolarmente vantaggiosi per chi demolisce veicoli più inquinanti. Ad esempio, rottamando un’auto Euro 0, 1 o 2 e acquistando un veicolo con emissioni tra 0-20 g/km di CO2, si può ottenere uno sconto fino a 11.000€. Per le famiglie con ISEE inferiore a 30.000€, il bonus può arrivare a 13.750€. Anche per le auto Euro 3 e 4 sono previsti incentivi significativi, i quali diminuiscono gradualmente per i veicoli meno inquinanti.
La procedura per rottamare un’auto nel 2024
Per avviare la procedura di rottamazione di un’auto nel 2024, è necessario presentare i seguenti documenti:
- Carta di Circolazione originale (libretto);
- Certificato di Proprietà (CDP) originale cartaceo o Foglio Complementare;
- Documento di identità (copia fronte e retro);
- Codice fiscale dell’intestatario (copia fronte e retro).
Nel caso di CDP digitale per veicoli acquistati dopo ottobre 2015, non è necessario consegnarlo.
Ma, oltre ai documenti, è importante anche rivolgersi ai luoghi giusti. La demolizione dell’auto deve essere effettuata esclusivamente presso un centro di raccolta e demolizione autorizzato. È fondamentale rivolgersi a un autodemolitore certificato per garantire il corretto smaltimento del veicolo.
Per quanto riguarda i passaggi burocratici, invece, bisogna seguire questi step.
- Consegna dei documenti e del veicolo al demolitore.
- Rilascio del certificato di rottamazione.
- Instradamento della pratica di cessazione della circolazione al PRA.
- Rilascio del nulla osta al demolitore per la rottamazione.
Il certificato di rottamazione solleva il proprietario da ogni responsabilità civile, penale e amministrativa. Dalla data di consegna del veicolo, cessa anche l’obbligo di pagamento del bollo auto. Si consiglia di conservare il certificato per almeno cinque anni.
I costi aggiornati della rottamazione auto
La rottamazione di un’auto nel 2024 comporta alcuni costi fissi. Il proprietario del veicolo deve sostenere gli oneri di consegna dell’auto e le spese amministrative per la radiazione e demolizione del veicolo.
Per dare un’indicazione sommaria, per rottamare un’auto servono circa 100 euro o poco più, considerando le spese previsti per le imposte di bollo e i versamenti previsti dalla legge al PRA e all’ACI.
Come detto, però, questi costi possono essere abbattuti grazie agli incentivi, che possono essere usufruiti o meno a seconda della classe di emissione del veicolo da demolire. Per accedere agli incentivi statali, l’auto da rottamare deve essere di classe inferiore a Euro 5, ossia Euro 0, 1, 2, 3 o 4. In alcuni casi specifici, è possibile rottamare anche veicoli Euro 5, ma solo per l’acquisto di auto con emissioni sotto i 60 g/km di CO2 e con un ISEE familiare inferiore a 30.000 euro.
Incentivi statali per la rottamazione: cosa sono e come richiederli
Gli incentivi statali per la rottamazione nel 2024 variano in base alla classe di emissione del veicolo rottamato e al tipo di auto acquistata. Per le auto elettriche con emissioni tra 0-20 g/km di CO2, il contributo massimo è di 11.000€ per la rottamazione di veicoli Euro 0, 1 e 2. Per le ibride plug-in (21-60 g/km), l’incentivo arriva a 8.000€, mentre per le auto con emissioni tra 61-135 g/km, si può ottenere fino a 3.000€. È previsto anche un contributo di 2.000€ per l’acquisto di auto usate Euro 6 con emissioni fino a 160 g/km di CO2, a fronte della rottamazione di un’auto fino a Euro 4.
Per richiedere gli incentivi, è necessario prenotarli attraverso la piattaforma informatica dell’Ecobonus e può farlo direttamente il concessionario a cui ci si rivolge per la rottamazione della vecchia auto e l’acquisto della nuova. È importante notare che questi incentivi sono disponibili sia per privati che per aziende, con l’esclusione dei concessionari auto.
Conviene la rottamazione dell’auto o la vendita dell’usato?
La rottamazione auto offre diversi vantaggi, tra cui la possibilità di liberarsi di un veicolo vecchio o inutilizzabile, contribuire alla riduzione delle emissioni inquinanti e accedere agli incentivi statali. Inoltre, consente di risparmiare sulle tasse automobilistiche e di guadagnare dalla vendita di componenti. Tuttavia, comporta anche svantaggi come la perdita del valore residuo dell’auto e i costi associati alla procedura.
La vendita dell’usato, d’altra parte, permette di ottenere un valore maggiore rispetto alla rottamazione, soprattutto per veicoli in buone condizioni. Tuttavia, in alcuni casi, richiede più tempo e impegno per trovare un acquirente.
La scelta tra rottamazione e vendita dell’usato, quindi, dipende da vari fattori.
La rottamazione è consigliabile quando:
- il veicolo è molto vecchio o in cattive condizioni;
- si intende acquistare un’auto nuova e beneficiare degli incentivi;
- si vuole contribuire alla riduzione dell’inquinamento.
La vendita dell’usato, invece, è preferibile se:
- l’auto ha ancora un buon valore di mercato;
- non si ha intenzione di acquistare un nuovo veicolo;
- si ha il tempo e la pazienza di gestire il processo di vendita.
FAQ, domande frequenti
Si può rottamare un’auto con fermo amministrativo?
- La legge prevede che un veicolo con fermo amministrativo non possa essere rottamato senza prima sanare il debito con lo Stato. Tuttavia, esiste un’eccezione importante. Se l’auto è effettivamente un rottame e non può circolare legalmente, è possibile procedere alla rottamazione. Questa condizione deve essere accertata da un’Autorità competente, che redige una dichiarazione attestante la non utilizzabilità del veicolo.
Qual è l’importo degli incentivi per la rottamazione di un’auto?
- Gli incentivi per la rottamazione variano in base alle emissioni di CO2 del veicolo:
per vetture con emissioni da 0 a 20 g/km: incentivi tra 9.000€ e 11.000€;
per vetture con emissioni da 21 a 60 g/km: incentivi tra 5.500€ e 8.000€;
per vetture con emissioni da 61 a 135 g/km: incentivi tra 1.500€ e 3.000€.
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