Rispetto alle serie del recente passato il montante netto finale è oggi inferiore in scia alla discesa dei tassi ufficiali BCE di riferimento.
Nulla è in eterno, neanche nel campo degli investimenti sul reddito fisso. Qui il termine “fisso” allude al fatto che il rendimento annuo effettivo a scadenza è stabile e noto a priori al tempo dell’acquisto.
Pertanto ‘fisso’ non vuol dire che le condizioni economiche dell’emittente non possano cambiare nel tempo (sulle nuove emissioni) in base alle dinamiche dei mercati finanziari.
È il caso (anche) dei buoni fruttiferi postali, sui quali è intervenuta di recente Cassa Depositi e Prestiti, l’emittente. Abbiamo già visto, infatti, come dall’11 ottobre siano mutate le condizioni alla clientela di alcuni di essi.
In questa sede ci soffermeremo sul rendimento del “nuovo” buono 3x2, che dura 6 anni a partire dalla propria data di sottoscrizione. In realtà è nuova solo la serie (TF106A241011) oggi disponibile per l’acquisto, non il titolo in sé, già in circolazione da tempo. Vediamo, in particolare, quanto rendono oggi 7.000 euro sul buono fruttifero postale 3x2 dopo il ritocco dei tassi di interesse.
La caratteristiche principali del buono postale 3x2
Al pari degli altri buoni, anche quello qui in esame è garantito dallo Stato Italiano, è emesso su base giornaliera e alla pari (100% del valore nominale sottoscritto). L’intestazione può avvenire solo per persone fisiche, mentre la cointestazione non può eccedere il numero di 4 soggetti, tutti maggiorenni.
A naturale scadenza il titolo diventa infruttifero, cioè non produce più interessi, e inizia a decorrere il periodo di prescrizione. Ancora, li si può sottoscrivere a partire da 50 € e relativi multipli, sia online, se abilitati, oppure in ufficio postale, muniti di propri documenti personali.
Sul fronte delle spese, CDP non prevede nessun costo per il loro acquisto, gestione e rimborso, finale o intermedio che sia. Solo la sua eventuale duplicazione prevede una spesa di 1,55 € per buono, a prescindere dal valore nominale. Il discorso non vale per gli oneri fiscali, dove la ritenuta sugli interessi è del 12,50% mentre l’imposta di bollo del 2x1.000 si applica nei casi, nei modi e nei tempi di Legge
Quanto rendono oggi 7.000 euro sul buono fruttifero postale 3x2 dopo il ritocco dei tassi di interesse?
Il buono 3x2 è diviso in due step (finestre temporali) di durata triennale, ad ognuno dei quali è associato un dato tasso nominale annuo. Essi sono indicati nella Tabella C del Foglio Informativo, sito alla pagina dedicata al buono sul portale di Poste Italiane. Nello specifico, il tasso nominale annuo è dell’1,25% per il periodo di possesso che va dal 1° al 3° anno, e sale al 2,25% dal 4° al 6°.
Da ciò ne deriva un tasso effettivo annuo lordo e netto al termine dei due trienni (Tabella B) pari a:
- 1,25% lordo (1,10% netto al compimento del 3° anno);
- 1,75% lordo (1,54% netto) al compimento del 6° anno e per il periodo che va dal 1° al 6° anno di vita del titolo.
Il calcolo del montante lordo e netto finale
Il buono, infatti, matura interessi sin da subito ma li riconosce solo alla scadenza di ogni triennio. In pratica CDP non corrisponde gli interessi se il rimborso avvenisse, per esempio, prima che siano trascorsi 3 anni dall’acquisto del titolo.
Così come se il riscatto avvenisse tra il 4° e il 5° anno si avrebbe diritto solo agli interessi dei primi 3 anni (sempre in aggiunta al capitale investito).
Ad ogni modo, per fugare i dubbi c’è la Tabella A del Foglio Informativo. Essa illustra i coefficienti lordi e netti (di sola ritenuta fiscale) da applicare al proprio capitale nominale investito per il calcolo del montante.
Essi sono pari a:
- 1,00000000 lordo e netto tra la data di acquisto e il giorno antecedente a quello di compimento del 3° anno di vita;
- 1,03797070 lordo e 1,03322437 netto dal giorno di compimento del 3° anno fino al giorno antecedente a quello di compimento del 6° anno;
- 1,10970235 lordo e 1,09598956 netto al compimento del 6° e ultimo anno di vita del buono.
Sfruttando infine il simulatore presente sul sito di Poste scopriamo che il montante netto finale (di ritenuta) di un ipotetico capitale di 7mila € sarebbe di 7.671,93 €.
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