Fa parte del gruppo Pepco e rischia di scomparire per sempre: questa catena low cost è in crisi, con l’ombra di chiusure di negozi e licenziamenti.
Aria di crisi per un noto marchio di negozi low cost in Regno Unito: Poundland, divisione inglese di Pepco, potrebbe presto essere messo in vendita. Il proprietario della catena ha infatti avvertito che le modifiche fiscali in arrivo ad aprile nel Paese anglosassone metteranno troppa pressione sull’attività commerciale.
La catena di negozi low cost vanta 825 punti vendita nel Regno Unito, ma il giro di affari è diminuito a inizio anno, con prospettive nel breve termine che non sono affatto rosee.
L’aumento dei contributi previdenziali nazionali a carico dei datori di lavoro annunciato nel bilancio inizierà ad aprile e Pepco ha già avvertito che questa misura avrà un impatto notevole sulla sopravvivenza finanziaria di Poundland.
Molti marchi della High Street hanno messo in guardia contro chiusure di negozi, perdite di posti di lavoro e aumenti dei prezzi dovuti all’aumento dei costi. Lo scorso anno Tesco, Amazon, Greggs, Next e decine di altre catene hanno scritto al Tesoro sollecitandolo a riconsiderare alcune misure di bilancio .
Il governo inglese ha però difeso l’aumento delle tasse, ritenendolo necessario per evitare tagli ai servizi pubblici.
In questo contesto, la catena del gruppo Pepco rischia di scomparire.
Poundland, gruppo Pepco, chiuderà tutti i suoi negozi? Cosa succede
Pepco, con sede in Polonia, ha affermato di stare valutando “tutte le opzioni strategiche” per scorporare la catena Poundland dal gruppo più ampio. La vendita del marchio è tra le possibili opzioni, lasciando così il focus del business sul suo marchio Pepco più redditizio.
La crisi è generalizzata nel Regno Unito. I rivenditori al dettaglio hanno avvertito di migliaia di tagli di posti di lavoro mentre affrontano costi più elevati a causa degli aumenti dei contributi previdenziali nazionali e della lenta crescita delle vendite. Le famiglie continuano a tenere sotto controllo i consumi in mezzo ai crescenti costi delle bollette energetiche, della spesa, dell’affitto e dei mutui.
Le catene economiche come Poundland stanno attraversando un periodo particolarmente difficile a causa della crescente concorrenza dei supermercati, tra cui Tesco, Aldi, Lidl, nonché dell’espansione di gruppi come Savers, The Range e Home Bargains.
I margini di profitto ridotti di questi rivenditori lasciano loro anche poco spazio per assorbire costi aggiuntivi, mentre gli acquirenti a basso reddito ora hanno pochi soldi da parte per i beni non essenziali.
L’anno scorso, il rivale di Poundland, Poundstretcher, è stato acquistato dal proprietario di Majestic Wine, Fortress, nell’ambito della sua ultima operazione di salvataggio, mentre un altro concorrente, Poundworld, ha chiuso i suoi 350 negozi nel 2018.
Russ Mould, direttore degli investimenti di AJ Bell, ha affermato che non è una sorpresa che Pepco abbia messo in vendita la sua attività nel Regno Unito: “Poundland era un tempo l’invidia dei rivenditori di tutto il Regno Unito, attirando un notevole afflusso di persone e clienti che riempivano i loro carrelli a ogni viaggio. Ora, Poundland è diventata il simbolo della terra desolata dimenticata delle vie principali del Regno Unito, piena di punti vendita imitatori...”.
Chiusura o rinascita per il marchio?
Quale futuro per la catena low cost? Secondo l’esperto trovare un acquirente non sarà un compito facile e qualsiasi accordo porterà probabilmente alla chiusura di negozi e al taglio di posti di lavoro.
Stephan Borchert, amministratore delegato del Pepco Group, ha dichiarato a Reuters che ci sono “sicuramente parti interessate a questa attività” e si è detto fiducioso che il futuro di Poundland sarà deciso entro settembre di quest’anno.
“Stiamo sicuramente valutando tutte le opzioni, ma la vendita potrebbe essere un’ottima soluzione, perché crediamo che l’azienda avrà più successo con un nuovo proprietario”, ha affermato. I lavoratori lo sperano.
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