La Russia trova un’enorme quantità di petrolio e gas (ma non può prelevarla)

Alessandro Nuzzo

15 Maggio 2024 - 20:21

Circa 511 miliardi di barili di petrolio sono stati scoperti dalla Russia in Antartide che però non possono essere prelevati. Ecco perché.

La Russia trova un’enorme quantità di petrolio e gas (ma non può prelevarla)

La Russia ha annunciato di aver scoperto in Antartide enormi giacimenti di petrolio e gas. Stiamo parlando di riserve che contengono circa circa 511 miliardi di barili di petrolio, pari a a 10 volte la produzione dell’intero Mare del Nord negli ultimi 50 anni.

Una riserva enorme scoperta da navi della Rosgeo, la più grande compagnia di esplorazione geologica in Russia. La scoperta è stata rivelata la scorsa settimana nelle prove presentate al Comitato di controllo ambientale dei Comuni. La società ha comunicato di aver concluso un’indagine geologica del sottosuolo in Antartide, in zone rivendicate dal Regno Unito, scoprendo enormi giacimenti di petrolio e gas. Una scoperta incredibile che aprirebbe a scenari di trivellazioni per prelevarlo ma questo non è possibile a causa del Trattato sull’Antartide che lo impedisce.

Che cos’è il Trattato sull’Antartide

L’Antartide è una parte del pianeta non assoggettata alla sovranità di alcuno Stato. Per impedire confitti per il controllo di quella zona della Terra, nel 1959, 12 paesi firmarono un trattato ponendo dei principi guida sulle attività da svolgere sul continente. Il trattato è stato firmato anche dall’Italia il 18 marzo del 1981. L’obiettivo dell’accordo è favorire l’uso pacifico del continente, nell’interesse dell’umanità e conservando flora, fauna e ambiente naturale.

I punti salienti del Trattato sono:

  • sospensione delle rivendicazioni territoriali;
  • l’interdizione di ogni attività di carattere militare;
  • il divieto di esperimenti nucleari e dello smaltimento dei rifiuti nucleari;
  • la libertà di ricerca ai fini scientifici e la cooperazione interazione in questo tipo di attività con scambio di informazioni e personale.

Ora alla luce di questi trattati, la Russia, così come le altre nazioni, non possono avere influenza in quell’area se non per motivi scientifici. Per questo, anche se nel sottosuolo ci sono enormi giacimenti di petrolio e gas, non è possibile prelevarli. La Russia ha ammesso di aver svolto ricerche in quell’area, ma ha detto di averlo fatto sempre nel rispetto di quanto stabilito nel Trattato sull’Antartide.

Ma, visto il recente contesto geopolitico con la guerra in Ucraina, c’è chi lancia l’allarme. Come il professore di geopolitica alla Royal Holloway University, Klaus Dodds, che ha detto come siamo nella fase probabilmente più difficile dagli anni 80 in poi per quanto riguarda il contesto antartico.

Il timore è che un peggioramento dei rapporti internazionali con la Russia possa poi peggiorare anche la gestione dell’Antartide avviando una competizione strategica per il controllo dell’area. Dodds crede che le ricerche avviate dalla Russia e fatte passare per scientifiche, sono in realtà precursore per la prossima estrazione di risorse. In pratica con la maschera della ricerca scientifica, la Russia con le proprie navi ha in realtà avviato delle attività di esplorazione mineraria non consentite dal Trattato, con lo scopo poi di avviare in futuro delle trivellazioni.

In tanti temono che dietro questa ricerca ci sia un progetto ben più ampio di sfruttamento della zona e l’inizio di una lotta al controllo dell’Antartide che, come visto, da zona ininfluente da un punto di vista economico e di risorse, in realtà ha nel sottosuolo giacimenti elevatissimi di petrolio e gas che frutterebbero milioni di dollari.

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