In aeroporto possono scannerizzare il volto dei passeggeri senza chiedere il permesso. Ecco come evitarlo.
In aeroporto capita di doversi fermare di fronte a uno scanner per alcuni secondi. C’è chi non si fa domande sull’assenza privacy di questo gesto e chi invece sì. Si può evitare di farsi scannerizzare il volto? La risposta è sì e in questo articolo scopriamo come.
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Come funziona il riconoscimento facciale in aeroporto?
Il riconoscimento facciale è una tecnologia avanzata utilizzata per migliorare e velocizzare i processi di controllo e verifica dell’identità dei passeggeri. Il funzionamento è semplice:
- si cattura l’immagine di un volto attraverso una telecamera al checkpoint di sicurezza o al gate d’imbarco;
- l’immagine viene trasformata in un modello facciale, una rappresentazione numerica delle caratteristiche del volto;
- il modello facciale viene confrontato con le immagini archiviate in un database governativo, come i passaporti e i documenti d’identità;
- se il modello facciale corrisponde a una delle immagini nel database, l’identità del passeggero viene verificata e può procedere.
Il sistema è progettato per essere rapido e ridurre i tempi di attesa, ma comporta anche preoccupazioni per la privacy e la sicurezza dei propri dati biometrici.
Dove viene usato il riconoscimento facciale?
Il riconoscimento facciale non è limitato agli aeroporti. Viene utilizzato anche:
- per verificare l’identità dei viaggiatori e prevenire l’ingresso di persone non autorizzate ai confini nazionali;
- le forze dell’ordine lo utilizzano per identificare sospetti criminali e persone scomparse;
- garantisce la sicurezza durante grandi eventi come quelli sportivi;
- è usato da aziende e negozi per prevenire furti e personalizzare l’esperienza d’acquisto;
- smartphone e computer lo utilizzano come metodo di sblocco e autenticazione sicura.
In molti casi permettiamo il riconoscimento in maniera passiva, come con il proprio telefono, per una maggiore velocità.
Perché preoccuparsi dei dati biometrici?
La tecnologia di riconoscimento facciale comporta alcuni rischi. Ci sono stati casi di furti di dati biometrici a causa di violazioni della sicurezza e la tecnologia stessa è nota per identificare erroneamente persone nere a causa di bias nell’intelligenza artificiale. Inoltre, l’uso diffuso del riconoscimento facciale potrebbe portare a una normalizzazione della sorveglianza di massa, riducendo ulteriormente la nostra privacy.
È questi sono solo alcuni dei punti delle associazioni contro le IA di riconoscimenti nei luoghi pubblici. Un’altra delle maggiori preoccupazioni riguarda cosa succede ai dati dopo che il volto è stato scansionato. Se non si è un cittadino statunitense, le immagini facciali potrebbero essere conservate per decenni nei database governativi e condivise con altre agenzie. Anche se si è un cittadino statunitense, le foto vengono conservate per un massimo di 12 ore, ma c’è incertezza su come vengano gestiti i modelli facciali e le impronte facciali.
Esiste il diritto di rinuncia ma quasi nessuno lo chiede: ecco come
Si può dire di “no” alla scansione del volto in aeroporto, e farlo è più semplice di quanto si possa pensare. Negli Stati Uniti, per esempio, tutti i passeggeri possono rifiutare la scansione facciale per i voli nazionali e i cittadini statunitensi possono farlo anche per i voli internazionali. Basta evitare la telecamera o coprire il viso con una mascherina, mostrare il documento d’identità e dire chiaramente: “Rinuncio alla biometria. Voglio il processo di verifica standard”.
In teoria, un agente dovrebbe verificare manualmente il documento d’identità e confrontarlo con il volto.
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