La scoperta di un nuovo gruppo sanguigno, dal nome ’Er’, può aiutare a prevenire il rischio di alcune malattie, soprattutto per il feto durante la gravidanza.
Gli studiosi del National Heatlh Service Blood and Transplant (Nhsbt) britannico hanno scoperto un nuovo gruppo sanguigno, il cui nome è ’Er’. In realtà questo gruppo non è stato scoperto ora, essendo stato individuato già 40 anni fa. La novità sta nel fatto che sono stati trovati due nuovi antigeni di questo gruppo, associati a una grave malattia emolitica del feto e del nascituro.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Blood, è stato coordinato da Nicole Thornton, del National Health Service Blood and Transplant (Nhsbt) e ha portato a importanti conclusioni che possono permettere ai medici di individuare in anticipo i rischi per le donne in gravidanza e per il nascituro. Vediamo cosa cambia con questa scoperta e perché può essere fondamentale per le donne in gravidanza e per i loro bambini.
I gruppi sanguigni
I gruppi sanguigni sono divisi in quattro macro-gruppi: A, B, 0 e AB. In realtà esistono diversi sistemi per raggruppare i globuli rossi sulla base delle differenze di zuccheri o delle proteine che rivestono la loro superficie, ovvero gli antigeni. In totale la classificazione prevede 43 diversi sistemi di gruppi negli esseri umani.
Cosa cambia con la scoperta del nuovo gruppo sanguigno
Con la scoperta del nuovo gruppo sanguigno è possibile diagnosticare meglio alcuni eventuali problemi, per esempio come nel caso di incompatibilità tra le madri in gravidanza e i bambini. Il gruppo sanguigno differente, infatti, può portare le cellule immunitarie ad attaccare le cellule non corrispondenti, quando si evidenzia una incompatibilità tra i gruppi.
Lo studio sul nuovo gruppo
Lo studio inglese è partito dopo la morte di due neonati: gli scienziati hanno avviato ricerche su un gruppo sanguigno raro che, in realtà, è stato scoperto per la prima volta 40 anni. Nel caso specifico si è trattato di un sottogruppo specifico di Er. Lo studio ha riguardato i sistemi del gruppo sanguigno e il fattore Rh, ovvero un antigene che non tutti hanno: se si ha risulta un Rh positivo, se non si ha Rh negativo.
Questi dati sono fondamentali da conoscere in caso di trasfusione del sangue, ma la grande varietà di antigeni complica la situazione. Lo studio ha riguardato 13 pazienti con antigeni sospetti, su cui sono state effettuate le analisi del sangue: sono state identificate cinque variazioni. Non solo le già note Era, Erb ed Er3, ma anche le inedite Er4 ed Er5. Così si è poi individuato il gene per la codifica delle proteine della superficie cellulare.
Gruppo sanguigno, l’antigene Er
L’antigene Er è stato identificato per la prima volta di recente, nel 1982. Poi nel 1988 è stata scoperta la versione Erb. Proprio questo antigene può essere la causa di molti problemi perché quando un antigene non viene riconosciuto dal corpo come nostro, il sistema immunitario si attiva e invia gli anticorpi per distruggere le cellule che contengono l’antigene.
Da qui si arriva al caso da cui è partito lo studio: in rare occasioni è possibile che durante la gravidanza i tessuti del feto possano essere riconosciuti come estranei e per questo vengono aggrediti, con il rischio di una malattia - anche grave - per il nascituro. Aver individuato questo nuovo antigene potrebbe permettere ai medici di prevenire o curare eventuali problemi di questo genere.
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