Grembiule verde a scuola contro gli stereotipi di genere. L’idea di un istituto nella provincia di Lecce non piace a tutti e scoppia la polemica. Ecco perché.
Con l’avvio del nuovo anno scolastico a scuola arriva anche il grembiule verde che porta con sé delle polemiche. La decisione di introdurre il grembiule verde a scuola contro gli stereotipi di genere - proprio nei giorni in cui il dibattito pubblico si concentra anche sulle nuove linee guida per l’Educazione Civica di Valditara in ottica nazionalista in quanto incentrate sul concetto di patria e in cui si discute l’annosa questione delle mancate stabilizzazioni dei precari della scuola e delle cattedre vuote - è dell’Istituto comprensivo di Salice Salentino-Guagnano in provincia di Lecce.
La decisione del Collegio dei docenti, e condivisa dalla Commissione pari opportunità del Comune, non piace alla destra che a livello locale si è scagliata contro l’introduzione del grembiule verde a scuola che al contrario preme verso l’inclusione.
Vediamo allora cosa sta succedendo e perché si sta infiammando la polemica sul grembiule verde a scuola.
Scuola: arriva il grembiule verde contro gli stereotipi di genere
La polemica sul grembiule verde a scuola contro gli stereotipi di genere si insinua in una decisione presa da un istituto nel pieno rispetto del principio di autonomia.
È stato infatti il Collegio dei docenti dell’Istituto comprensivo del leccese a decidere di introdurre - nell’ottica dell’inclusione di ciascun alunno e cercando di andare oltre le convenzioni che tradizionalmente vogliono il grembiule azzurro per i maschi e quello rosa per le femmine - il grembiule verde, un colore quest’ultimo considerato neutro.
La proposta approvata dal Collegio dei docenti è arrivata dal Comune e in particolare dalla Commissione pari opportunità di Guagnano. La nuova iniziativa riguarderà i nuovi iscritti dell’Istituto comprensivo e successivamente il colore verde del grembiule verrà adottato per tutti gli alunni della scuola. Della novità in ottica inclusiva se ne parlava ormai da tempo. Come riporta Leggo è lo stesso preside dell’Istituto, Michele Serra, a sostenere l’iniziativa:
“Tutti noi vogliamo che i nostri bambini crescano liberi da stereotipi di genere, sviluppando rispetto reciproco e consapevolezza della diversità”, ha dichiarato il dirigente scolastico Serra. Per il preside si tratta di una scelta educativa che “mira a formare cittadini che valorizzino l’individualità e l’inclusione. Siamo convinti che questa iniziativa contribuirà a creare un ambiente scolastico più equo e inclusivo, dove ogni bambino possa sentirsi libero di esprimersi senza condizionamenti”.
Nonostante il nobile intento dell’iniziativa non sono mancate le polemiche che come sempre in questi casi hanno una connotazione politica.
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E dopo le vacanze la polemica si è infiammata intorno al grembiule verde a scuola. A scatenare il dibattito, scagliandosi contro la decisione dell’Istituto in provincia di Lecce di introdurre il grembiule verde, è stato un deputato di Fratelli d’Italia, il partito di governo guidato dalla premier Giorgia Meloni, che avrebbe parlato di una “forzatura ideologica”, come riporta Orizzontescuola.it. Al coro di dissenso si è aggiunta anche la Consigliera Nazionale di Parità, Filomena D’Antini, che ha dichiarato che il compito delle scuole “non è quello di ridurre le differenze di genere, ma di formare e istruire la prole”.
Pronta è arrivata la risposta del Pd, con la responsabile Scuola del partito di centrosinistra Irene Manzi che ha dichiarato:
Lasciate stare i bambini e le bambine, rispettate l’autonomia della scuola.
Critici contro la destra anche i deputati del Pd, Malvasi e Stefanazzi che hanno definito il polverone “assurdo e deprimente”. Con buona probabilità la scuola salentina non farà un passo indietro in merito alla decisione di introdurre il grembiule verde a scuola, ma la polemica potrebbe, come accade spesso in questo Paese, durare ancora per giorni.
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