Scuole chiuse martedì 16 maggio per maltempo. La protezione civile lancia l’allerta per fenomeni meteorologici intensi che interessano alcune zone d’Italia. I giorni di lezione persi si recuperano?
Allerta meteo in Italia e scuole chiuse domani martedì 16 maggio 2023, ma i giorni di lezione persi vengono recuperati? Una domanda che potrebbe sorgere spontanea ora che ci si avvicina al termine dell’anno scolastico 2022/2023.
È la protezione civile a lanciare l’allarme maltempo per eventi meteorologici intensi. Un maggio anomalo quello 2023 con una primavera che ha subito una battuta d’arresto con il ritorno di piogge e temperature dal sapore autunnale.
Siccità e abbondanti temporali, specie al Centro-Nord, stanno causando forti disagi tanto che in alcune regioni è stata diramata l’allerta rossa che porta pertanto alla chiusura delle scuole. La protezione civile per alcune zone d’Italia ha diramato anche l’allerta arancione e quella gialla di minore pericolosità.
Vediamo cosa accade quando si perdono giorni di lezione per causa di forza maggiore.
Scuole chiuse martedì 16 maggio: differenza con la sospensione delle attività
Allerta rossa, arancione o gialla: domani 16 maggio le scuole saranno chiuse in diversi comuni d’Italia per causa di forza maggiore che rappresenta un’eccezione rispetto alla sospensione delle attività didattiche stabilite dal calendario scolastico. La protezione civile ha diramato:
- l’allerta rossa su buona parte dell’Emilia-Romagna;
- l’allerta arancione in settori di Emilia-Romagna, Marche, Campania e Sicilia;
- allerta gialla in quattordici regioni.
Alla luce del bollettino meteo del 16 maggio alcuni sindaci hanno predisposto la chiusura delle scuole per scongiurare disagi e incidenti. Nell’elenco delle città coinvolte dalla chiusura delle scuole troviamo anche Bologna e Palermo, oltre a numerosi comuni dell’Emilia-Romagna e della Sicilia. Lezioni sospese domani anche in Campania e a Senigallia nelle Marche.
Per capire chi deve andare a scuola quando questa viene chiusa per allerta meteo, occorre distinguere la causa di forza maggiore dalla sospensione dell’attività didattica come avviene nel caso delle vacanze di Natale o di Pasqua.
In caso di sospensione delle attività didattiche, prevista già nell’ambito del calendario interno del singolo istituto nel limite dei 200 giorni di lezione, sono tenuti a recarsi a scuola i collaboratori scolastici e il personale Ata amministrativo e tecnico. Studenti e docenti non devono esserci e il preside può rimandare, in caso di sospensione delle attività per eventi straordinari, eventuali attività programmate come collegi dei docenti o consigli di classe.
Scuole chiuse martedì 16 maggio per allerta meteo: i giorni persi si recuperano?
A differenza della sospensione dell’attività didattica, nel caso di scuole chiuse per allerta meteo parliamo di causa di forza maggiore ovvero di un evento straordinario che può presentarsi in modo improvviso e non programmato in qualunque periodo dell’anno scolastico.
La causa di forza maggiore prevede una deroga anche ai 200 giorni di scuola stabiliti. Cosa significa? Significa che i giorni di lezione persi per scuole chiuse a causa del maltempo non si recuperano e quindi, anche se non si dovessero raggiungere i 200 giorni di lezione previsti dal calendario scolastico, studenti e professori non dovranno recarsi a scuola oltre la data di fine dell’anno fissata per giugno.
Parliamo delle lezioni in classe perché ovviamente i docenti nei mesi di giugno e luglio sono tenuti a prestare servizio per gli scrutini finali, esami di Stato, collegio docenti ed eventuali corsi ed esami di recupero.
I giorni persi per maltempo, nel caso dei docenti, non determinano alcuna riduzione dello stipendio né tanto meno inficiano sul computo dei 180 giorni necessari per raggiungere l’anno di servizio utile specie ai supplenti.
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