La SpaceX di Musk viene assunta per distruggere la stazione spaziale ISS

Luna Luciano

29 Giugno 2024 - 12:30

La Nasa ha scelto la società dell’imprenditore Elon Musk per smantellare la stazione spaziale ISS. Ecco tutto quello che serve sapere a riguardo.

La SpaceX di Musk viene assunta per distruggere la stazione spaziale ISS

Nuovo contratto in arrivo per Elon Musk, la cui società SpaceX è stata ingaggiata dalla Nasa per smantellare la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) che è ormai giunta al termine del suo ciclo vitale.

Mercoledì 26 giugno è stato quindi annunciato un contratto per i lavori, del valore di 843 milioni di dollari (circa 787 milioni di euro).

Dopo attente valutazioni sulle problematiche per smaltire una stazione spaziale di ben 430 tonnellate, la scelta è ricaduta sulla società dell’imprenditore sudafricano. L’azienda con sede in California avrà quindi il compito di costruire un veicolo che all’inizio del prossimo decennio sarà in grado di agganciare, spingere e accompagnare la piattaforma orbitante nell’Oceano Pacifico.

Un lavoro che richiederà sicuramente notevoli sforzi ingegneristici. Di fronte a una simile notizia è naturale però domandarsi come SpaceX condurrà una simile mISSione spaziale. Ecco tutto quello che c’è da sapere sull’ISS e sulle problematiche emerse per lo smantellamento.

ISS, storia e problematiche per smaltire la stazione spaziale di 430 tonnellate

Al momento dello smantellamento e atterraggio sulla Terra, la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) avrà accumulato oltre 30 anni di servizio. I primi elementi della stazione spaziale, infatti, furono lanciati nel 1998, mentre le operazioni con equipaggio continuative iniziarono solo due anni dopo, nel 2000.

La stazione, che è stata sede di migliaia di esperimenti scientifici, compie un giro della Terra ogni 90 minuti a un’altitudine appena superiore a 400 km. A capo del progetto dell’ISS si trovano Stati Uniti e Russia, i quali sono supportati da altri Paesi, quali l’Europa, il Canada e il Giappone. I partner occidentali hanno tutti accettato di finanziare la stazione spaziale fino al 2030; la Russia invece ha affermato che il suo coinvolgimento si estenderà fino al 2028.

A oggi l’ISS è stata teatro di numerosi studi su tutti i tipi di fenomeni, dal processo di invecchiamento negli esseri umani alla formula per nuovi tipi di materiali.

Una stazione dall’immenso valore per la ricerca scientifica e che a oggi rimane strutturalmente solida, come spiegato dagli ingegneri che si sono occupati del suo monitoraggio, ora però è necessario mettere in campo piani accurati per il suo eventuale smaltimento. Senza assistenza, infatti, la stazione ricadrebbe alla fine sulla Terra da sola, rappresentando un rischio significativo per le popolazioni sul nostro Pianeta terra.

SpaceX, come aiuterà l’ISS ad atterrare nell’Oceano Pacifico

Prima di stipulare il contratto con SpaceX, la Nasa ha pensato a diverse soluzioni per lo smantellamento e smaltimento dell’ISS. Tra queste, lo “smembramento” della stazione e l’utilizzo degli elementi più giovani in una piattaforma di nuova generazione; un’altra idea era quella di affidare la stazione spaziale a qualche azienda commerciale per la gestione e la manutenzione. Ma tutte queste soluzioni presentavano una serie di complicazioni e problematiche al livello ingegneristico ed economico, oltre alla difficoltà legale di dover districare le questioni relative alla proprietà della stazione.

Al momento non si sa ancora molto su come sarà condotta l’operazione spaziale, né la Nasa né SpaceX hanno infatti rilasciato i dettagli del progetto del “rimorchiatore” in deorbita, ma sicuramente sarà richiesta una spinta propulsiva considerevole per guidare in sicurezza la stazione nell’atmosfera nel “posto giusto e al momento giusto”. Infatti, la grande massa e l’estensione della piattaforma, che raggiunge le dimensioni di un campo da calcio, fanno sì che alcune strutture e componenti siano destinate a sopravvivere al calore del rientro e ad arrivare fino in superficie, ed è quindi necessario che tutto ciò avvenga in estrema sicurezza.

Dopo che i controllori consentiranno all’orbita della ISS di decadere naturalmente e dopo aver rimosso l’ultimo equipaggio, SpaceX dovrà mandare il suo rimorchiatore nello spazio per eseguire la manovra finale di uscita dall’orbita, come spiegato anche da Ken Bowersox, direttore delle operazioni spaziali dell’agenzia, in una dichiarazione.

«La selezione di un veicolo di de-orbita statunitense per la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) aiuterà la NASA e i suoi partner internazionali a garantire una transizione sicura e responsabile nell’orbita terrestre bassa al termine delle operazioni della stazione. Questa decisione supporta anche i piani della NASA per le future destinazioni commerciali e consente l’uso continuato dello spazio vicino alla Terra».

L’ISS dovrà atterrare in una località remota nel Pacifico, nota come Point Nemo, traendo ispirazione dal famoso marinaio del libro di Jules Verne 20.000 leghe sotto i mari, il “cimitero” della stazione spaziale si trova a più di 2.500 km dalla costa più vicina. Dopo questa operazione l’attenzione delle agenzie spaziali si sposterà su un nuovo progetto per costruire una piattaforma chiamata Gateway che orbiterà attorno alla Luna. Si prospetta un periodo di interessanti sfide per il settore dell’ingegneria aerospaziale.

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