Steve Jobs lo sapeva: la regola dei 10 minuti rende più intelligenti. Oggi i neuroscienziati gli danno ragione

Violetta Silvestri

28 Settembre 2024 - 14:15

C’è una regola che aiuta a essere più intelligenti e creativi in momenti di difficoltà e segue la teoria di Steve Jobs sui 10 minuti. Ecco di cosa si tratta secondo gli scienziati.

Steve Jobs lo sapeva: la regola dei 10 minuti rende più intelligenti. Oggi i neuroscienziati gli danno ragione

Steve Jobs aveva intuito che 10 minuti di pausa aiutano il cervello e stimolano l’intelligenza. Ora anche studi neuroscentifici affermano questa verità e danno ragione all’inventore di Apple.

Cos’è, quindi, la regola dei 10 minuti? Supponiamo che ti trovi dinanzi a un problema da risolvere sul lavoro e, nonostante tu sia seduto alla scrivania da 10 minuti e ti sforzi di pensare a una soluzione, non riesci ancora a trovare una soluzione. Cosa fai?

Se fossi Steve Jobs, la risposta a questa domanda sarebbe semplice. Ti alzeresti e andresti a fare una passeggiata. Il continuo camminare di Jobs non era solo dovuto all’amore per l’aria aperta o all’esercizio fisico. Il defunto capo della Apple intuì qualcosa che la neuroscienza sta ora dimostrando: camminare fa funzionare un po’ meglio il cervello, aiutandoti a risolvere problemi che ti bloccavano quando stavi seduto.

Ecco perché almeno oggi i neuroscenziati gli danno ragione e raccomandano di seguire la regola dei 10 minuti.

La regola dei 10 minuti spiegata dalla scienza. Ecco come essere più intelligenti

Mithu Storoni, neuroscienziata laureata all’Università di Cambridge ha di recenti spiegato una serie di idee per far funzionare il cervello in modo più efficiente, tra cui spicca anche la regola dei 10 minuti.

“Un amministratore delegato mio cliente ha adottato una regola: se è seduto davanti al computer con un problema che non riesce a risolvere per 10 minuti, si alza dalla scrivania e va a fare una passeggiata”, racconta Storoni.

I cervelli non sono come i muscoli, ha sottolineato la scienziata. Se fai un lavoro fisico in una catena di montaggio, puoi semplicemente continuare a lavorare, a spingere i muscoli finché non si affaticano. Più sforzo porta generalmente a più risultati.

Tuttavia, per i lavori in cui facciamo più affidamento sul cervello che sui muscoli, questo approccio spesso è controproducente. Certo, per i lavori di routine, la concentrazione a testa bassa è spesso la cosa migliore. Non devi essere creativo per gestire le e-mail.

Ogni volta che devi però trovare una nuova idea o risolvere un problema hai bisogno di uno stato mentale più aperto e rilassato in cui la tua mente possa creare nuove connessioni e scoprire percorsi attorno agli ostacoli. Semplicemente stare seduti a lottare per lunghi periodi di tempo porta alla frustrazione, non a momenti creativi.

Perché, quindi, andare a fare una passeggiata aiuta a mettersi nella giusta disposizione mentale per trovare una soluzione?

“Il modo in cui muovi il tuo corpo cambia il modo in cui pensa la tua mente”, secondo Storoni.

“Fare una passeggiata ti mantiene nel giusto stato mentale di allerta, così non ti addormenti e basta, non ti senti letargico o [guardi] il telefono. Ma allo stesso tempo, mantiene la tua attenzione in movimento, perché l’ambiente circostante si muove mentre cammini, quindi la tua attenzione non può davvero fissarsi su nulla. Quindi si sposta nella tua testa ed esplora i tuoi problemi e cerca di risolverli da diverse strade”, ha spiegato.

Camminare, in sintesi, ti spinge a pensare a molte cose nuove. Ma ti impedisce anche di pensare ossessivamente a una singola idea. Non puoi rimuginare, perché la tua attenzione non può concentrarsi su un problema per troppo tempo, perché devi anche prestare attenzione a dove stai camminando, secondo la teoria scientifica.

Se ancora sei scettico sull’efficacia della regola dei 10 minuti, i risultati che h avuto su Jobs dovrebbero rassicurarti. Non solo, da Charles Darwin a Mark Zuckerberg, molti personaggi importanti per le loro intuizioni hanno giurato che camminare li ha aiutati a essere più intelligenti e innovativi.

camminare ti spinge a pensare a molte cose nuove. Ma ti impedisce anche di pensare ossessivamente a una singola idea.

«Non puoi rimuginare, perché la tua attenzione non può concentrarsi su un problema per troppo tempo, perché devi anche prestare attenzione a dove stai camminando», continua Storoni.

Quando si va a fare una passeggiata, ci si muove fisicamente nel paesaggio, prestando una leggera attenzione a ciò che ci circonda in modo da non sbattere contro un lampione o cadere in una buca. Ciò incoraggia anche la mente a prestare una leggera attenzione a vari pensieri e idee che la attraversano. E questo, a quanto pare, è lo stato mentale ideale per elaborare nuove idee .

Invece di cercare di forzare le idee, sostiene Storoni, dobbiamo spingere il nostro cervello verso lo stato ottimale affinché si presentino soluzioni innovative.

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