Il cambiamento climatico e lo scioglimento dei ghiacciai stanno riportando a galla antichi virus dormienti. Quali conseguenze potrebbero esserci?
Tra i principali problemi che il cambiamento climatico sta causando troviamo lo scioglimento dei ghiacciai. Se si confrontano le foto di una decina di anni fa con alcune attuali la differenza è incredibile. Ghiacciai che si stanno riducendo sempre di più e che stanno riportando a galla animali estinti migliaia di anni fa come un rinoceronte e un lupo che hanno vissuto 40mila anni fa. Ma non solo perché stanno tornando in vita anche batteri di 15mila anni fa rimasti sino ad oggi dormienti nel permafrost le cui conseguenze potrebbero essere gravi per il futuro dell’umanità.
Questi affascinanti reperti in arrivo dal passato sono importanti per capire come funzionavano gli antichi ecosistemi compresi i dettagli sull’ambiente in cui vivevano. Ma il ritorno di questi antichi virus dovrebbe preoccuparci.
Rischio nuove pandemie
Lo scioglimento dei ghiacciai potrebbe rilasciare microbi e virus antichi e dormienti fino ad oggi, negli ambienti di oggi. Uno studio su alcuni reperti di ghiacciai ormai sciolti ha permesso agli scienziati di selezionare almeno una dozzina di virus risalenti a 15.000 anni fa. Questi ghiacciai si sono formati gradualmente e insieme a polvere e gas hanno immagazzinato anche virus e batteri.
La maggior parte di questi virus non sono mai stati visti prima e secondo gli scienziati sono virus che avrebbero certamente prosperato in ambienti esterni con firme di geni che li aiutano a infettare le cellule in ambienti freddi.
«Questi virus congelati probabilmente provengono dal suolo o dalle piante e facilitano l’acquisizione di nutrienti da parte dei loro ospiti», si legge nella ricerca. Dopo la pandemia da covid-19, gli scienziati pongono molta più attenzione verso virus sconosciuti che potrebbero diffondersi rapidamente nel mondo. Per questo c’è preoccupazione sullo scioglimento dei ghiacciai. Con lo scioglimento molti virus rimasti dormienti migliaia di anni potrebbero riprendere vita e diffondersi nell’ambiente attuale.
D’altronde è stato la stessa Oms alcuni mesi fa a mettere in guardia la popolazione sulla cosiddetta malattia X. Si tratta di un ipotetico nuovo virus che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità potrebbe scatenare una pandemia peggiore di quella dovuta al Covid-19. Al momento non si sa da quale microrganismo patogeno potrebbe essere scatenata questa patologia né quali sintomi avrebbe né che quali conseguenze provocherebbe sulla salute. Non si sa nemmeno quando arriverà. L’origine così come dagli animali potrebbe benissimo arrivare dal cambiamento climatico e dallo scioglimento dei ghiacciai.
La certezza è che le probabilità che la malattia X effettivamente si manifesti causando molte vittime è davvero elevata. È importante quindi mettere in atto anche diverse armi di prevenzione a partire dal mettere a disposizione rapidamente vaccini efficaci.
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Ritornando al discorso scioglimento dei ghiacciai c’è un altro aspetto che preoccupa gli esperti ed è il rilascio di enormi quantità di metano e carbonio finora sequestrati nel ghiaccio. Queste enormi quantità di gas rilasciate nell’atmosfera non fanno altro che aumentare l’effetto serra contribuendo al riscaldamento climatico. Nel caso del metano si tratta di un gas serra ben 25 volte più efficace dell’anidride carbonica.
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