Il termine chat arriva dall’inglese chiacchierata e si riferisce a svariati servizi online che permettono di scambiare messaggi attraverso internet.
Le piattaforme su cui chattare sono tantissime e diverse a seconda della tipologia e tutte sono caratterizzate da alcune caratteristiche come il dialogo in tempo reale. Esistono diversi modi di chattare: via mobile il più popolare è con WhatsApp, ma ci sono anche diverse app alternative come Telegram, Viber, Kik e Skype.
Online e via smartphone è possibile trovare diverse chat dedicate a incontri, con o senza registrazione: un vero e proprio business che vede come leader Tinder, la popolare piattaforma di dating basata anche sulla geolocalizzazione.
Le chat hanno una lunga storia e la prima risale al 1973, Talkomatic, creata da Doug Bron e David R. Woolley su Plato System, mentre il primo sistema online vide la luce nel febbraio del 1989.
Il linguaggio delle chat ha dato vita nel corso degli anni a un vero e proprio slang, sottoposto a diversi casi di studio per il suo slang pratico e intuitivo attraverso abbreviazioni (come “cmq” per comunque e “4u” per for you), utilizzo della lettera kappa e di segni matematici (“xké” al posto di perché), numeri e caratteri speciali (“C6” al posto di ci sei), ed emoticon (vere e proprie faccine composte da segni di punteggiatura come :) o ;), oggi arricchite da emoji, adesivi e GIF).
Le chat sono oggi diffusissime e spesso al centro di controversie relative alla sicurezza (come truffe online, adescamento di minori e contaminazione di virus per PC e Smartphone). Con l’avvento dei social le chat resistono e sono una parte fondamentale per l’interazione tra gli utenti: Facebook, Twitter, Instagram, Snapchat e molte altre hanno cambiato il modo di chattare online, che ancora oggi è in continua evoluzione.