Il pronti contro termine è un’operazione realizzata da un privato o da un’impresa che abbia la necessità di far fronte a momentanee occorrenze di fondi (cosiddetti pronti contro termine-finanziamento) o che, viceversa, abbia l’esigenza di investire nel breve termine elevati ma temporanei surplus di liquidità (c.d. pronti contro termine-impiego). I pronti contro termine sono anche detti vendita con patto di riacquisto, e si realizzano attraverso una doppia compravendita di titoli: una prima vendita a pronti contro, e un secondo acquisto a termine, o viceversa, sempre però ad un prezzo prefissato. Oggetto delle negoziazioni sono comunemente i Titoli di Stato.
Nel caso di vendita a pronti e di riacquisto a termine, vengono ceduti nell’immediato e a un prezzo prestabilito titoli e poi si comprano, o ci s’impegna a farlo, titoli della stessa quantità e natura di quelli ceduti alla scadenza di un periodo deciso alla sottoscrizione del contratto. L’azienda fa così fronte all’esigenza di liquidità e l’acquirente fa un investimento a breve termine. I pronti contro termine hanno una durata variabile (da uno a tre mesi) e non possono essere estinti anticipatamente (stop next). Il rendimento del pronti contro termine si ottiene dalla differenza tra il prezzo di acquisto con il prezzo di vendita dei titoli stessi. Per l’investitore, viceversa, il rendimento deriva dalla differenza tra prezzo di vendita a termine e prezzo di acquisto a pronti. La garanzia è rappresentata dai titoli sottostanti il contratto.
Per approfondire: “Pronti contro termine: cosa sono? Vantaggi, rischi, tassazione”