Il 2 aprile 2016 ricorre la Giornata Mondiale dell’Autismo: tutti i monumenti del mondo si colorano di blu. Ma cosa sappiamo dell’autismo? Ecco cos’è, le cause, i sintomi e qualche curiosità su questo disturbo.
Il 2 aprile 2016 si celebra la 10° Giornata Mondiale sulla consapevolezza dell’Autismo (World Autism Awareness Day). Ma cos’è esattamente la sindrome autistica? Perché viene? Molti fanno risalire la sua causa ai vaccini, è vero? Ecco qualche curiosità sul suo simbolo e sui personaggi famosi affetti da autismo.
L’autismo è un disturbo comportamentale molto diffuso quanto ancora poco conosciuto poiché difficile da riconoscere. La sindrome autistica, di cui si sente parlare con il termine sindrome di Asperger, infatti, si manifesta in varie forme e gradi di intensità, per cui non è facile da diagnosticare. Tuttavia chi ne soffre presenta alcuni sintomi comuni che quindi fanno risalire al disturbo.
Sulle cause gli esperti non sono riusciti a trovare un punto d’accordo ed esse restano per lo più “sconosciute”, ma da qualche anno sono state avanzate anche ipotesi relative al rapporto vaccino-autismo.
In occasione della Giornata Mondiale sulla consapevolezza dell’Autismo, in tutto il mondo i monumenti più rappresentativi si tingono di blu e sono previste iniziative a tema per conoscere meglio l’autismo e prendere, appunto, consapevolezza di un disturbo di cui si sa ancora troppo poco.
Ecco cosa sappiamo oggi dell’autismo, i sintomi, le cause e le curiosità sulla Giornata Mondiale della Consapevolezza del 2 aprile.
Autismo: cos’è, sintomi e cause
I sintomi dell’autismo compaiono di solito prima dei 3 anni e inizialmente riguardano difficoltà di linguaggio e di comunicazione, oltre che di contatto emotivo (sia con i genitori che con i coetanei), ma i modi in cui il disturbo autistico si manifesta può variare, il che rende spesso complicato fare una diagnosi.
In generale i pazienti affetti da autismo hanno difficoltà a stabilire un contatto con le persone che li circondano; sembrano goffi e sono inclini a chiudersi con ossessività sugli argomenti che gli interessano; sono ipersensibili e spaventati dai cambiamenti; rifiutano le regole; seguono riti particolari e tutti personali.
Negli ultimi anni si è parlato di un aumento di casi di autismo, quasi come se si trattasse di un’“epidemia”. In realtà, come dimostrato dagli studi, non sono i casi a essere aumentati, ma la consapevolezza e la sensibilizzazione sul disturbo.
Oggi in Italia si stima che l’autismo colpisca 4 bambini su 1000, con un rischio per i maschietti 4 volte maggiore rispetto alle femmine.
Anche se la comunità scientifica ha più volte smentito questa voce, continua a circolare la diceria per cui a causare l’autismo possano essere i vaccini fatti in età pediatrica. Sul banco degli imputati c’era prima il vaccino contro il morbillo (ma è stato dimostrato che si trattava di una vera e propria bufala montata ad hoc); poi è stato accusato il tiomersale, eccipiente contenuto nei vaccini non più in uso dal 1992, ma non perché si sia dimostrata la sua dannosità.
Le cause dell’autismo restano, quindi, tuttora ignote. Un’ipotesi accreditata è che possa entrare in gioco una componente genetica, o ancora che possa essere colpa di un danno organico che si verifica nelle fasi di sviluppo del sistema nervoso durante la gestazione.
Possibili terapie per l’autismo
Come gestire i bambini affetti da autismo e quali siano i percorsi migliori per avviarli a una vita il più possibile “normale” e autonoma rimane uno dei problemi su cui si interrogano la maggior parte delle famiglie dei pazienti e le associazioni.
Non sono, infatti, rare le notizie di bambini isolati perché problematici e difficili da gestire, ma anche di adulti che riscontrano difficoltà nel mondo del lavoro perché autistici.
Le terapie considerate più efficaci sono quelle di tipo comportamentale che vanno ad agire sulla socialità e sull’indipendenza dei bambini nella vita di tutti i giorni. Se intraprese precocemente queste terapie possono dare molti frutti.
Negli ultimi tempi la ricerca sta ponendo molta attenzione sull’ossitocina, il cosiddetto “ormone dell’amore” implicato nella modulazione di molti comportamenti sociali, come il legame con la madre, per esempio. Anche se alcuni trattamenti a base di ossitocina volti a curare bambini e adulti affetti da autismo sono in via di sperimentazione, al momento la loro possibile efficacia è controversa.
Perché il colore blu?
La Giornata Mondiale sulla consapevolezza dell’Autismo è stata istituita dall’ONU nel 2007, e, come detto sopra, in questa occasione le principali città del mondo esprimono la loro partecipazione e vicinanza illuminando di blu i monumenti più rappresentativi. Da Parigi a New York, da Sydney a Rio de Janeiro, passando per le cascate del Niagara e Palazzo Montecitorio a Roma, tutto il mondo si tingerà di blu.
Perché proprio di blu? Il colore associato all’autismo è il blu perché è una “tinta enigmatica, associata al desiderio di conoscenza e sicurezza”, come hanno spiegato i promotori dell’iniziativa.
Il simbolo dell’autismo è, invece, la tessera del puzzle in quanto rappresenta un’intelligenza “diversa”, che per avere un senso ha bisogno di tutti gli altri pezzi del puzzle, ma che a sua volta è indispensabile per comporre il mosaico nella sua interezza.
Per sapere tutti gli eventi previsti in Italia il 2 aprile in occasione della Giornata Mondiale sulla consapevolezza dell’Autismo potete consultare il sito della Fondazione Italiana Autismo a questo link.
Gli autistici famosi
Lo sapevate che molti personaggi storici e artisti soffrivano di autismo? La relazione fra genio e follia è storia antica, eppure recenti teorie sostengono che diversi personaggi famosi, per lo più scienziati e artisti, soffrissero di autismo o sindrome di Asperger.
Tra questi il più noto è senza dubbio Albert Einstein, che avrebbe dato segni di autismo sin da piccolissimo. Isaac Newton e Charles Darwin.
E ancora, a numerosi scrittori, come il favolista Hans Christian Andersen, l’autore di Alice nel Paese delle Meraviglie Lewis Carroll, James Joyce e George Orwell sono stati attribuiti disturbi autistici e difficoltà comportamentali.
Non mancano all’appello neanche i più grandi compositori e artisti di tutti i tempi, come Beethoven, Mozart e Michelangelo, notoriamente irascibile ed egocentrico, e Van Gogh.
Tra gli autistici più famosi dello scorso secolo ci sarebbero poi Andy Warhol, il regista Stanley Kubrick, e persino Adolf Hitler.
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