Decreto Ucraina, il Governo Draghi approva nuove misure: cosa farà l’Italia

Chiara Esposito

28/02/2022

Grande fermento nazionale per far fronte alla guerra in Ucraina. Ecco cosa dice in merito alle posizioni dell’Italia l’ultimo decreto legge del Governo Draghi.

Decreto Ucraina, il Governo Draghi approva nuove misure: cosa farà l’Italia

Il Governo Draghi sta predisponendo nuove misure per far fronte alla guerra in Ucraina dal punto di vista umanitario.

Dal pressing della Russia sul fronte energetico con il caro bollette alle stelle e anche dal punto di vista politico, così da allinearsi alle scelte comunitarie sul fronte della difesa e del supporto bellico.

Le ultime notizie riguardano un nuovo decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri su proposta del presidente Mario Draghi, del ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Luigi Di Maio, del ministro della Difesa Lorenzo Guerini, del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani e del ministro dell’Università e della ricerca Maria Cristina Messa.

I settori d’interesse del provvedimento legislativo sono diversi; capiamo quali sono e in cosa consistono le misure specifiche e sopratutto chi e come se ne occuperà.

Cosa farà concretamente l’Italia? Gli aiuti all’Ucraina

Trovarsi di fronte a un conflitto, soprattutto se di questa portata e con questo raggio di prossimità, apre numerose questioni che l’ultimo decreto prova a riassumere in quattro punti fondamentali. Approfondiamo quindi i primi tre ambiti presi in considerazione.

Difesa

Il tema d’interesse preminente forse è proprio quello della difesa.

Il provvedimento infatti prevede un intervento per garantire sostegno e assistenza al popolo ucraino attraverso la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle autorità governative dell’Ucraina. Come riporta anche Ansa , l’invio è “in deroga” e potrà avvenire fino al 31 dicembre 2022. Viene anche specificato però come questa norma abilitante potrà considerarsi effettiva “previa risoluzione delle Camere”.

Energia

Fulcro importante anche quello energetico che, da mesi, desta preoccupazione da parte degli imprenditori e dei privati cittadini che vedono aumentare esponenzialmente il proprio caro bollette.

Dopo i diversi interventi del governo, si torna a pensare con maggior accoramento a un tentativo di gestione del normale funzionamento del sistema nazionale di gas naturale. Nello specifico si autorizza “l’anticipo, anche a scopo preventivo, dell’adozione delle misure di aumento dell’offerta e/o riduzione della domanda di gas previste in casi di emergenza”.

Inoltre, scrive sempre Ansa, “la norma rende immediatamente attuabile, se fosse necessario, la riduzione del consumo di gas delle centrali elettriche oggi attive, attraverso la massimizzazione della produzione da altre fonti e fermo restando il contributo delle energie rinnovabili”.

Per far ciò una serie di compiti vengono derogati a Terna S.p.A. che è quindi da considerarsi gestore della rete di trasmissione nazionale.

Università

Si legge inoltre che è stato ufficialmente istituito un apposito fondo da 500 mila euro con l’esplicito obiettivo di finanziare misure di sostegno per studenti, ricercatori e docenti ucraini affinché possano svolgere le proprie attività presso università, istituzioni per l’alta formazione artistica, musicale e coreutica ed enti di ricerca italiani partendo proprio dalle borse di studio.

Palazzo Chigi ha infatti sottolineato il suo interesse prioritario nel tutelale e garantire a tutti i ragazzi e le ragazze coinvolte il diritto allo studio.

La questione rifugiati, nel dettaglio

Ultima grande questione è quella dei civili che scappano dalla guerra.

Si è iniziato a parlare di un piano europeo di ridistribuzione dei migranti all’interno del territorio dell’Unione e, secondo quanto riportato da Repubblica, l’Italia dovrebbe gestire il 13% del flusso di rifugiati complessivo che però, questo va detto, è un valore totale in continua evoluzione visto lo stato incerto del conflitto stesso.

Il decreto in questione però pensa e dispone le prime misure nell’eventualità che questa parte del flusso dei profughi sia indirizzata anche presso il nostro Paese.

Il punto più importante del piano è il rafforzamento della rete di accoglienza degli stranieri così come la disposizione secondo la quale i cittadini ucraini dovrebbero essere ospitati anche indipendentemente dal fatto che abbiano presentato domanda di protezione internazionale.

Per gli interventi più urgenti in materia di soccorso e assistenza sono già stati stanziati 10 milioni di euro a carico del Fondo per le emergenze nazionali e la notizia è stata data proprio da Palazzo Chigi a seguito della riunione del Cdm:

Un incremento di 13.000 posti dei centri straordinari che potranno essere attivati dai Prefetti (CAS) e un potenziamento di ulteriori 3.000 posti del sistema di accoglienza e integrazione (SAI).

Infine, per amministrare al meglio la condizione che l’Italia potrebbe trovarsi davanti, il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi, ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza, fino al 31 dicembre 2022.

Chi se ne occuperà?

Le questione sopracitate, come si legge nella bozza dello stesso decreto, saranno gestite in primis dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, chiamato ad adottare “provvedimenti e atti d’indirizzo” così come misure “finalizzate all’aumento della disponibilità di gas e alla riduzione programmata dei consumi di gas previste dal Piano di emergenza”.

Si legge inoltre che il ministro dovrà poi darne “comunicazione nella prima riunione del Consiglio dei ministri successiva all’adozione delle misure”.

A quel punto interverranno anche altri ministeri con decreti ulteriori: il ministero della Difesa, quello Esteri e il Mef chiamati questa volta a definire concretamente “l’elenco” specifico degli aiuti militari.

La situazione così delineata non dovrebbe poi tanto variare ma nel comunicato diffuso al termine del Consiglio dei Ministri si afferma anche che “è prevista peraltro una deroga specifica ad alcune disposizioni vigenti”.

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