I risparmi degli italiani a rischio a causa del coronavirus?
I risparmi degli italiani a rischio a causa del coronavirus?
Una domanda lecita alla luce del clima di profonda incertezza che ha travolto l’economia tricolore (e più in generale quella dell’intero globo) con l’arrivo del nuovo anno.
Lo shock causato dal coronavirus è risultato inimmaginabile. L’Italia è stata purtroppo una delle più colpite dalla pandemia e ha dovuto introdurre rigide misure di contenimento imponendo la chiusura di numerose attività produttive. Una situazione senza precedenti che ha portato ad analizzare i rischi per i risparmi, sia per i vecchi (quelli cresciuti nel corso degli anni) che per i nuovi.
Risparmi a rischio con coronavirus? Pessimismo dilaga
Ad analizzare il sentiment dei risparmiatori italiani è stato lo European consumer payment report 2020 di Intrum, secondo cui la popolazione oggi è ancora decisamente pessimista riguardo al futuro.
Come era ovvio che fosse, la crisi da coronavirus ha peggiorato le aspettative economiche globali e il Belpaese è risultato il più scettico a livello europeo. Dopo aver intervistato 4.800 consumatori in 24 diversi Stati UE, l’analisi ha confermato che oggi il 48% di essi ha notato una riduzione del proprio benessere finanziario rispetto a sei mesi fa, mentre soltanto il 23% si è detto fiducioso.
Tra i più ottimisti sicuramente gli estoni, gli ungheresi e gli irlandesi. In Italia, invece, il pessimismo è risultato evidente: il 54% degli intervistati ha subito una contrazione del benessere mentre solo l’8% del campione ha mostrato positività.
Tornando al quadro generale, il 39% ha detto di aver iniziato a risparmiare meno rispetto al pre-coronavirus; una percentuale salita al 53% nel Belpaese. In questo caso però una precisazione è d’obbligo: il 32% degli italiani ha dichiarato di aver speso meno durante il lockdown.
Volendo distinguere per genere, le donne sono risultate più pessimiste rispetto agli uomini (46% contro il 34%), in merito alle proprie capacità di risparmio. D’altronde, ha fatto notare l’analisi, le lavoratrici di sesso femminile guadagnano in media il 15% in meno ogni ora rispetto ai colleghi maschi.
Saremo obbligati a toccare i risparmi?
Gli italiani sono sempre stati un popolo di risparmiatori per eccellenza eppure l’emergenza determinata dalla pandemia, la riduzione delle attività, le entrate inevitabilmente più basse e i portafogli più vuoti potrebbero mettere i bastoni fra le ruote a questa secolare tradizione alzando l’asticella del rischio.
Come fatto notare da una recente analisi dell’AGI, sviluppata sui dati di Bankitalia, alla fine del 2017 le famiglie del Belpaese hanno potuto contare su una ricchezza netta di €9.743 miliardi (8 volte il reddito disponibile) costituita da immobili per 5.246 miliardi, da attività finanziarie per 4.374 miliardi e ancora da passività per 926 milioni.
Un vero e proprio tesoretto o cuscinetto di sicurezza che tuttavia oggi potrebbe essere dover affrontare rischi piuttosto evidenti.
“Molta la ricchezza ereditata dal passato, poca la nuova aggiunta di recente”,
ha fatto notare il Censis.
Non è chiaro, al momento, in che modo gli italiani sceglieranno di reagire all’emergenza coronavirus ma i rischi per i risparmi non saranno certo minimi. Per dirla in altre parole, per quanto tempo le persone che ora non hanno più entrate o comunque ne hanno di meno riusciranno a resistere?
Per Giorgio Di Giorgio, professore di Economia monetaria alla Luiss, anche in questa nuova fase di crisi gli italiani potrebbero puntare con maggior vigore sulla liquidità, esattamente come accaduto nel 2008.
Ovviamente, il grado di rischio sui risparmi di ciascuno dipenderà anche dalla singole esigenze individuali e familiari. Ci sarà chi avrà la possibilità di non toccare un euro del proprio tesoretto e chi invece sarà costretto a farlo. Prima il coronavirus verrà battuto, prima il Paese potrà cercare di tornare alla normalità.
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