Mercati travolti dai venti di guerra in Ucraina

Violetta Silvestri

14/02/2022

Mercati oggi scossi dalle tensioni sempre più alte ai confini con l’Ucraina: USA e Russia appaiono lontane da un accordo, ci sarà la guerra? Le azioni crollano e il petrolio accelera la corsa.

Mercati travolti dai venti di guerra in Ucraina

Mercati oggi: le azioni affondano e il petrolio greggio estende il rally, mentre i rischi geopolitici sull’Ucraina si diffondono sui mercati globali, sostenendo la domanda di beni rifugio come il debito sovrano e il franco svizzero.

Un indice azionario dell’Asia-Pacifico è sceso di oltre l’1%, con i mercati dal Giappone alla Cina e Hong Kong, anch’essa alle prese con un’epidemia di Covid, in rosso. I titoli energetici sono in controtendenza, spinti dal prezzo del petrolio in forte avanzata.

Il sentiment generale è guidato da prospettive piuttosto ombrose. Innanzitutto, gli Stati Uniti hanno affermato che la Russia potrebbe creare un pretesto a sorpresa per un attacco. E poi c’è sempre l’attesa delle mosse Fed sui tassi, mentre l’inflazione galoppa.

In questo scenario, cosa succede oggi nei mercati?

Mercati, Asia in profondo rosso: tutti i motivi

Alle ore 8.02 circa, il Nikkei affonda del 2,23% e gli indici cinesi Shenzhen e Shanghai perdono rispettivamente l’1,22% e l’1,29%. Anche Hong Kong va in rosso con -1,5%.

I mercati stanno prezzando diversi fronti avversi e incerti.

Innanzitutto, la potenziale guerra ucraina sta mettendo a dura prova l’azionario. Le tensioni sulla formazione militare russa vicino all’Ucraina stanno entrando in una settimana decisiva, con gli Stati Uniti che avvertono su ripercussioni. Un’invasione potrebbe essere imminente e il presidente Vladimir Putin accusa l’America di non soddisfare le sue richieste.

La Russia ha ripetutamente negato di voler invadere il suo vicino e continua la spinta diplomatica per cercare di risolvere la situazione.

Questa incertezza sta infliggendo un altro colpo ai mercati, già ombrosi riguardo all’inflazione e alla prospettiva di aggressivi rialzi dei tassi di interesse della Federal Reserve per domarla.

Un deterioramento in Ucraina potrebbe alimentare le preoccupazioni per le pressioni sui prezzi in caso di interruzione delle forniture di energia russa e grano ucraino.

La guerra spinge ancora di più il petrolio

Il prezzo del petrolio, intanto, si rafforza ancora di più scambiando oltre i 94 dollari al barile.

Considerando il peso russo e ucraino sulle esportazioni di alcune materie prime, come palladio e grano oltre al petrolio e al gas, i timori sono di un’inflazione ancora più elevata trainata dai prezzi di queste risorse in caso di invasione.

Intanto, le chiacchiere sui tassi hanno portato i rendimenti dei Treasury ai picchi visti l’ultima volta nel 2019, prima che le tensioni geopolitiche provocassero una corsa verso il rifugio sicuro dei bond alla fine di venerdì. I rendimenti delle banconote a 10 anni sono stati l’ultimo all’1,94%, dopo aver raggiunto il 2,06% la scorsa settimana.

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