Le pillole anti celiachia promettono ai celiaci di poter mangiare i cibi con glutine. Quali sono e come funzionano? Tutta la verità.
Esiste davvero una pillola anti celiachia, ossia un farmaco in grado di contrastare i sintomi dell’intolleranza al glutine? Le persone celiache in Italia e nel mondo sono aumentate negli ultimi anni, e insieme a loro cresce la curiosità e l’interesse relativi a eventuali nuove cure e terapie efficaci.
Forse non tutti lo sanno, ma da tempo si parla di presunti farmaci contro il glutine: assumendo queste pillole i pazienti potrebbero finalmente mangiare gli alimenti con glutine senza stare male. Una pillola anti celiachia che funziona sarebbe un punto di volta per la vita di tutti gli individui intolleranti al glutine. Ma cosa c’è di vero? Esistono oggi medicine che disinnescano gli effetti del glutine? Proviamo a fare chiarezza partendo dalla definizione di celiachia.
La celiachia è una patologia permanente causata dall’intolleranza ad alcuni cibi, tra cui pane, pizza e pasta. La componente tossica per i malati di celiachia è il glutine, che provoca disagi gastrointestinali e rallentamento della crescita. I soggetti celiaci sono carenti di un enzima necessario all’assorbimento del glutine, una proteina che nei celiaci provoca il danneggiamento dei villi intestinali, a causa di un malfunzionamento del sistema immunitario. Nelle persone intolleranti al glutine, infatti, la proteina viene percepita dal corpo come una vera e propria minaccia per la salute, scatenando reazioni varie, tra cui gonfiore addominale, crampi e nausea.
Per i soggetti celiaci, la possibilità che esista una medicina che renda assimilabile il glutine è al contempo speranza e necessità. Significherebbe poter mangiare gli alimenti proibiti dalla dieta gluten free e quelli che potrebbero contenere tracce di glutine, come:
- pasta;
- pizza;
- biscotti;
- salsa di soia;
- dadi e preparati per brodo;
- condimenti per insalate, salse e sughi;
- prodotti lavorati con verdura e legumi;
- curry;
- cioccolata e dolci;
- salumi;
- latte e latticini;
- bevande (birre, sidro, bevande aromatizzate e solubili);
- prodotti lavorati a base di frutta (candita, caramellata, granella, frullati e miscelati).
Pillole anti celiachia: quelle in commercio funzionano?
Le pillole anti celiachia che promettono di aiutare l’assimilazione del glutine sono attualmente in commercio. Ecco le più popolari:
- Glutenam di NAMED;
- Gluterance Gluten Intolerance di BioDue;
- Glutine Digest di BioCore;
- Gluten Enzymes di Dr. Mercola.
Queste promettono di combattere la celiachia in diversi modi: alcune agiscono sull’inibizione di enzimi, altre sulla sensibilità gastrointestinale. Ecco le principali strategie delle pillole anti celiachia:
- pillola con prolilendopeptidasi, che promette di tagliare le parti allergizzanti del glutine, affinché queste non irritino il sistema immunitario. Questi sono enzimi di derivazione batterica e fungina, da assumere prima dei pasti non gluten free. Una strategia per rendere il glutine più tollerato dall’organismo dei celiaci.
- pillola anti-zonulina, che agisce sulle cellule dell’apparato gastrointestinale impedendo l’assimilazione del glutine. La zonulina è infatti un ormone che regola il passaggio degli elementi contenuti nel cibo assimilato, attivando le cellule del pavimento intestinale. Inibirla renderebbe quindi possibile ridurre l’assimilazione del glutine nei soggetti celiaci.
Pillola anti celiachia funzionano? La verità
Quindi una vera medicina anti celiachia esiste? Purtroppo no. Le pillole sopra descritte, che promettono l’assimilazione del glutine da parte dei soggetti celiaci, non sono vere e proprie medicine, ma integratori. Non hanno nulla di farmacologico, e sono quindi sconsigliate in caso di malattie come la celiachia.
Glutenam di NAMED, Gluterance Gluten Intolerance di BioDue, Glutine Digest di BioCore e Gluten Enzymes di Dr. Mercola possono essere invece utilizzate da soggetti che hanno difficoltà a digerire il glutine, ma che non sono né celiaci né gluten-sensitive. Il tema è stato anche affrontato in diverse ricerche universitarie, come quella condotta dal Celiac Disease Center della Columbia University di New York, che conferma che al momento per i celiaci non esiste né una cura, né una pillola anti celiachia che permette l’assimilazione del glutine per qualche ora.
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