Sono i giovani i nuovi poveri d’Italia, e Sud sono di più degli migranti.
I dati arrivano direttamente dal nuovo report povertà della Caritas, che evidenza come nel Sud Italia siano più gli italiani che i migranti a chiedere sostegno.
Nel 2015, per la prima volta in assoluto, nel Mezzogiorno i poveri italiani sono più degli immigrati. Lo scorso anno i migranti ad essersi rivolti alla Caritas sono stati 7.700, per il 92.4% uomini e per la maggior parte tra i 18 e i 34 anni.
Colpisce il paragone con la media nazionale: se in Italia gli stranieri rappresentano in media il 57.2% dei poveri (“persone che non hanno le risorse economiche necessarie per vivere in maniera minimamente accettabile”), nel Sud Italia gli italiani poveri sono ben il 66.6%.
La rilevazione dei dati è stata effettuata dai centri della Caritas sparsi sul territorio, 1.649 sparsi in 173 diocesi.
I nuovi poveri sono i giovani
Ribaltato il modello di povertà in cui siamo stati abituati negli ultimi decenni, che vedeva la componente anziana come quella più povera in Italia.
Oggi non è più così: più si è giovani, e più si è poveri.
Complici la difficoltà nella ricerca del primo impiego e l’alto tasso di disoccupazione giovanile. E in pochi anni i giovani poveri in Italia non hanno fatto altro che aumentare: se nel 2007 i giovani in difficoltà erano 1,8 milioni di persone (circa il 3% del totale), nel 2015 il valore è salito a 4,6 milioni di giovani in povertà (il 7.6% del totale).
Caritas, report povertà: parità uomo-donna
Strano ma vero, per l’argomento povertà in Italia possiamo parlare di parità dei sessi: per la prima volta viene riscontrata una parità sostanziale tra la componente uomini (49.9%) e donne (51.1%) tra le persone povere su territorio italiano nel 2015.
Storicamente la componente femminile era di gran lunga maggiore alla percentuale maschile. L’età media è di circa 44 anni, come calcolato sulla base dei dati raccolti dalla caritas.
Gli sposati sono più poveri dei single
Le persone in difficoltà che hanno chiesto aiuto alla caritas sono per la maggior parte sposate (47.8%) e nella totalità il titolo di studio più diffuso è il diploma di scuola media.
Il 60,8% dei poveri italiani è disoccupato o inoccupato.
Fonte: Il Sole 24 Ore
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