Sul Recovery Fund si è palesata l’opposizione dell’Austria, contraria agli aiuti a fondo perduto proposti da Germania e Francia
L’Austria contro il Recovery Fund e contro il progetto presentato dalla Francia e dalla Germania.
Emmanuel Macron e Angela Merkel hanno trovato un’intesa che è stata da molti celebrata come un vero e proprio compromesso fra gli Stati del Sud e quelli del Nord Europa.
Al centro del dibattito la possibilità di dare soldi ai Paesi più colpiti dal coronavirus non tramite prestiti ma bensì a fondo perduto, in modo da sostenere le economie senza gravare su debiti già gonfiati dall’emergenza COVID-19. L’opposizione dell’Austria nei confronti del Recovery Fund non è tardata ad arrivare.
Austria contro Recovery Fund: i motivi
Nelle ultime settimane le posizioni di Francia e Germania sono sembrate piuttosto divergenti. Parigi si è schierata con gli Stati meridionali dell’UE e ha chiesto a gran voce l’attivazione degli eurobond, mentre Berlino ha appoggiato le sue colleghe del Nord e si è opposta all’introduzione di strumenti di debito comune, spingendo invece verso il MES, Meccanismo Europeo di Stabilità.
Ieri, però, Merkel e Macron sono sembrati più vicini che mai. I due leader hanno proposto al Vecchio Continente un progetto basato su un Recovery Fund da 500 miliardi di euro, con il quale dare soldi a fondo perduto agli Stati più colpiti dal coronavirus.
Il rimborso di questi soldi, reperiti sul mercato tramite l’emissione di bond da parte della Commissione europea, non toccherà soltanto a chi li ha utilizzati, ma ci sarà una sorta di condivisione della responsabilità e saranno tutti i membri UE a restituire il denaro (con quote corrispondenti alla propria partecipazione al bilancio europeo).
Stando a quanto emerso, dunque, se l’Italia richiederà ipoteticamente l’utilizzo di dei soldi del Recovery Fund, essi verranno restituiti dal resto d’Europa e non solo dal Belpaese.
Una sorta di ammorbidimento, quello tedesco, che non è stato condiviso dai colleghi austriaci, da sempre contrari a qualsiasi forma di condivisione del debito.
“Continueremo a mostrare solidarietà e supporto ai Paesi più colpiti dall’emergenza coronavirus, ma ciò deve essere fatto attraverso prestiti e non attraverso sovvenzioni,”
avrebbe detto il cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, secondo quanto riportato dal Die Presse.
Per l’Austria, ma anche per Olanda, Danimarca e Finlandia, l’UE non dovrebbe concedere alcun aiuto a fondo perduto ai Paesi bisognosi, ma soltanto prestiti da restituire poi nel corso del tempo. L’ultima parola sul Recovery Fund spetterà a tutti i 27 membri dell’Unione.
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